“Sarò alla manifestazione per Gaza, ma dal palco di Venezia 82 non dirò nulla”: così la madrina Emanuela Fanelli. Veronica Gentili: “Non è il momento del distinguo”

  • Postato il 27 agosto 2025
  • Cinema
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Emanuela Fanelli, madrina in queste ore della 82esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, fa un passo avanti e un mezzo passo indietro: “Sarò alla manifestazione per Gaza, ma dal palco del Festival non dirò nulla”.

L’attrice romana che tra poche ore salirà sul palco della Sala Grande del Lido di Venezia per aprire la nuova edizione del Festival, e poi per chiuderlo sabato 6 settembre con l’assegnazione del Leone d’Oro, ha voluto rispondere alle domande della stampa sul tema politico più caldo del momento. La 39enne interprete di “C’è ancora domani” sarà quindi presente alla manifestazione Venice4Palestine – che si terrà al Lido il 30 agosto dalle 17 – ma dal palco del festival nemmeno un fiato sulla tragedia di Gaza. “Se mi chiede se io dirò una frase sulla situazione palestinese, che umanamente mi addolora moltissimo, quella frase non ci sarà”, ha risposto la Fanelli a Giovanni Bogani di QN.

“Ovviamente ci ho pensato: ma ho pensato che affrontare quel tema con una sola frase, in una situazione in cui indosso un abito stupendo, costosissimo, con dei gioielli costosissimi, mi farebbe sentire in imbarazzo. Sono molto contenta che ci sarà una manifestazione sulla Palestina a cui la Biennale darà spazio. Ma una frase specifica sul tema, nel discorso introduttivo, non ci sarà”.

Posizione che non è andata giù alla conduttrice de “Le Iene” Veronica Gentili. “Stimo Emanuela, credo sia una bravissima attrice, e sono convinta sia una donna sensibile e attenta al mondo che la circonda. Ma sinceramente credo che, quando Emanuela dice che non parlerà di Gaza nel suo discorso di apertura del Festival di Venezia, perché teme di sentirsi inopportuna, impreparata e fuori contesto, stia sbagliando. E c’è una ragione”, ha sottolineato in un video la Gentili.

Questo non è il momento del distinguo. Non esistono contesti giusti o sbagliati nei quali affrontare la questione di un popolo che viene quotidianamente sterminato. I morti di Gaza scorrono come i granelli di sabbia di una clessidra che, se non ci sbrighiamo a trovare una soluzione a breve, sarà svuotata del tutto – ha chiosato la giornalista -. Quello che fa la società civile è una battaglia non solo contro i governi ma contro il tempo. Perché ogni giorno che passa le possibilità che la Palestina e il suo popolo continuino ad esistere diminuisce”.

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Il Fatto Quotidiano

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