Sarkozy torna in aula per l'Appello sui fondi libici il 16 marzo
- Postato il 13 novembre 2025
- Estero
- Di Agi.it
- 1 Visualizzazioni
Sarkozy torna in aula per l'Appello sui fondi libici il 16 marzo
AGI - L'ex presidente Nicolas Sarkozy sarà processato in appello dal 16 marzo al 3 giugno 2026 nel caso dei finanziamenti libici alla sua campagna elettorale del 2007. Lo ha annunciato l'ufficio della Procura generale francese, tre giorni dopo la scarcerazione di Sarkozy, attualmente in libertà vigilata. L'ex presidente, il primo della storia di Francia a finire in carcere, è stato detenuto nella prigione parigina di La Santé dal 21 ottobre al 10 novembre, dopo una condanna a cinque anni. Il 25 settembre, Sarkozy è stato riconosciuto colpevole di aver consapevolmente permesso ai suoi più stretti collaboratori di avvicinarsi alla Libia di Muammar Gheddafi per sollecitare finanziamenti segreti per la sua vittoriosa campagna per le presidenziali del 2007.
La vicenda giudiziaria che ha coinvolto l'ex Presidente francese Nicolas Sarkozy, relativa ai presunti finanziamenti illeciti ricevuti dal regime di Muammar Gheddafi per la sua campagna elettorale del 2007, rappresenta un caso senza precedenti nella storia della Quinta Repubblica. Una situazione complessa che ha tenuto con il fiato sospeso la politica e la magistratura francese, dimostrando che, talvolta, neppure l'Eliseo offre immunità assoluta.
Le accuse e l'inizio delle indagini
Le accuse risalgono al 2011, quando sia un'agenzia di stampa libica sia lo stesso Muammar Gheddafi affermarono che lo Stato libico aveva segretamente versato milioni di euro per sostenere la campagna elettorale di Sarkozy. Non certo una smentita che farebbe piacere a un politico. A partire dal 2013, la giustizia francese ha aperto un'indagine su questi presunti finanziamenti illegali. La clamorosa vicenda politico-giudiziaria prese poi uno slancio significativo grazie al sito d'informazione indipendente Mediapart, che rivelò l'esistenza di un taccuino. Questo taccuino, in possesso dell'ex ministro del Petrolio libico Choukri Ghanem (ritrovato morto annegato nell'aprile 2012), conterrebbe gli estremi di tre versamenti a favore di Sarkozy. Dopo anni di indagini approfondite, nel marzo 2019, l'ex presidente è stato formalmente incriminato per: corruzione passiva, finanziamento illegale di campagna elettorale e occultamento di appropriazione indebita di fondi pubblici libici.
La sentenza di primo grado
Il processo ha visto l'accusa chiedere una condanna severa di sette anni. Il 25 settembre 2025, il tribunale penale di Parigi ha emesso la sua sentenza di primo grado: Nicolas Sarkozy è stato condannato a cinque anni di carcere. Il tribunale lo ha ritenuto colpevole di associazione a delinquere finalizzata al finanziamento da parte libica della sua campagna elettorale del 2007. È stato, tuttavia, assolto dalle accuse più gravi di corruzione e appropriazione indebita di fondi pubblici. Nonostante l'assoluzione parziale, la giudice Nathalie Gavarino ha emesso il "mandat de depot" (ordine di carcerazione), un evento che ha fatto la storia: è il primo ex Capo di Stato francese a scontare una pena detentiva. Non sorprende che l'ex presidente abbia immediatamente presentato appello contro la sentenza.
L'appello e la libertà vigilata
Nonostante il ricorso in appello, Nicolas Sarkozy è stato detenuto nel penitenziario de La Santé a Parigi a partire dal 21 ottobre 2025. La sua permanenza in cella, seppur breve, è durata circa venti giorni. Ma, si sa, la giustizia è spesso in movimento. Il 10 novembre 2025, la Corte d'Appello di Parigi ha accolto la sua richiesta e gli ha concesso la libertà vigilata (o sorveglianza giudiziaria). Tra le limitazioni imposte dalla sorveglianza giudiziaria ci sono il divieto di lasciare la Francia e il divieto di contattare il ministro della Giustizia, Gérald Darmanin. Il processo d'appello, quello che definirà la sua posizione in modo definitivo, è atteso per il marzo 2026. Sarkozy, pur rimesso in libertà, resta in attesa del giudizio definitivo, riaffermando la propria innocenza e definendo l'esperienza del carcere come un "incubo."
Continua a leggere...