Sardegna d’autunno: il mare che incanta. Ecco dove andare
- Postato il 24 settembre 2025
- Di Panorama
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C’è un momento in cui la Sardegna smette di essere cartolina da ombrelloni e gelati alla crema e si rivela per quello che è davvero: un’isola ancestrale, capace di regalare un mare che in autunno diventa teatro di silenzi, colori ossidati e respiri profondi. L’acqua resta di cristallo, ma la luce la veste di riflessi metallici, il vento porta con sé un odore più intenso di mirto e rosmarino, e la spiaggia non è più luogo di folla, ma di contemplazione.
Le giornate sono calde ma non soffocanti: il sole accompagna senza bruciare, e il cielo di mezzogiorno ha una pudicizia che in piena estate non conosce. A settembre il mare diventa più bello che mai, senza la calca che affolla l’isola nei mesi centrali: restano le onde, la sabbia compatta sotto i piedi e un orizzonte che sembra appartenere solo a chi lo guarda.
VOI Colonna, rifugio sul confine delle stagioni
È in questo scenario che il VOI Colonna Resort a Golfo Aranci si ritaglia il ruolo di rifugio perfetto. Non più la destinazione dell’estate rumorosa, ma un luogo che in autunno ritrova una calma quasi monastica. Le terrazze che si affacciano sull’orizzonte diventano spazi di meditazione naturale, le piscine si specchiano nel cielo più intimo, le stanze respirano aria nuova, più lenta, più adatta a chi cerca silenzi da abitare.
Una piccola chicca nel cuore di Golfo Aranci
Il VOI Colonna Village si distende su una collina che scende dolcemente verso il mare, avvolto dal verde della macchia mediterranea e aperto sulla spiaggia bianca di Sos Aranzos. È un villaggio che conserva un’eleganza semplice: non sfarzo, ma armonia. Le camere affacciano sul blu, i balconi respirano salsedine, i vialetti interni odorano di lentisco e ginepro.
Al mattino, il risveglio è accompagnato dal rumore delle stoviglie della colazione e dal canto improvviso di una cicala fuori stagione. Si cammina attraverso i prati che degradano verso il mare e ci si trova davanti a una spiaggia quasi vuota: l’acqua è limpida, la sabbia cede appena al passo, e la bellezza del mare di settembre sta proprio nell’essere presente senza rumore, autentica e generosa.
L’intrattenimento, misura e leggerezza
Spesso i villaggi peccano di un’animazione eccessiva, fatta di microfoni strillati e musiche invasive. Al VOI Colonna invece l’intrattenimento è delicato, quasi sartoriale. Dopo la baby dance, che colora la sera dei più piccoli, l’arena affacciata sul mare si trasforma in palcoscenico di spettacoli che sorprendono per raffinatezza: giochi di intelligenza, momenti di teatro, racconti narrati con tale forza da lasciare il pubblico sospeso, mentre la notte si allunga lenta. È un intrattenimento che non invade, ma accompagna, che restituisce alla sera il sapore delle chiacchiere sotto le stelle e non quello della confusione.
Una parentesi di benessere
Chi sceglie di prendersi cura di sé trova nella spa del resort un rifugio ulteriore. Trattamenti che profumano di essenze mediterranee, massaggi che sciolgono la tensione accumulata, rituali che sembrano ispirati al respiro stesso dell’isola. È un piccolo tempio del benessere, dove la luce filtra morbida e i suoni restano ovattati, come se anche il corpo meritasse un autunno tutto suo, fatto di calma e rigenerazione.
Il business del mare a settembre
Settembre in Sardegna non è soltanto una stagione poetica: è anche il momento in cui il turismo diventa strategia. Le compagnie aeree riducono le tariffe, i resort come il VOI Colonna modulano le offerte per intercettare viaggiatori che fuggono dalla calca estiva e cercano un’esperienza più autentica. È il mese dei viaggiatori consapevoli, spesso europei del nord o italiani che scelgono di spostare le ferie per godere di un’isola meno inflazionata.
Le spiagge semivuote diventano così una risorsa economica: meno presenze non significa meno valore, ma più qualità. I ristoratori propongono menù legati ai prodotti stagionali, i pescatori offrono escursioni dirette, e le aziende locali vivono un turismo che non divora, ma accompagna. L’autunno, insomma, è il nuovo business del mare: un modello meno aggressivo, più sostenibile, che proprio in luoghi come Golfo Aranci trova la sua formula vincente.
La Sardegna fuori stagione
Fuori dalle mura del resort, la Sardegna autunnale racconta una storia di ritorni e radici. I borghi si svuotano di turisti e si riempiono di voci autentiche: le feste patronali, i mercati con i cesti di funghi appena raccolti, le cantine che aprono per le degustazioni di cannonau. L’isola appare più vera, più vulnerabile, più intima. Camminare lungo il Golfo Aranci o sulle spiagge di Pittulongu significa sentire il mare come promessa di solitudine felice: ogni onda sembra avere un pensiero segreto da confidare, ogni scoglio una storia da tramandare.
Il silenzio che cura
Qui il silenzio non è assenza ma sostanza. Manca il chiacchiericcio degli ombrelloni, il rumore degli scivoloni sugli scogli, l’eco della musica da spiaggia. Restano soltanto il respiro del mare, il suono delle conchiglie portate in riva dal moto ondoso, il vento gentile che muove le foglie di mirto. Al VOI Colonna questo silenzio diventa esperienza: ci si sdraia a bordo piscina, un libro sul lettino e un bicchiere di mirto in mano, mentre il sole scivola piano, senza fretta, come un compagno che sa quando arretrare.
Delfini e mare aperto: l’escursione che seduce
Tra le esperienze più suggestive c’è l’escursione in gommone alla scoperta dei delfini del Golfo Aranci. Si parte dalla spiaggia del villaggio e, in pochi minuti, ci si ritrova nel mare aperto: la costa alle spalle, davanti solo il blu compatto.
Ed è lì che i delfini appaiono, spesso in piccoli gruppi, guizzando tra le onde con naturalezza. A volte seguono il gommone, giocano a tagliare l’acqua, emergono a pochi metri con una grazia che toglie il fiato. Il mare diventa improvvisamente un palcoscenico, e si ha la sensazione di essere spettatori ammessi per caso a uno spettacolo riservato. È un ritorno all’infanzia: cercare la Sirenetta dietro ogni scoglio, aspettare un segno che la magia esista davvero.
Al tramonto, mentre il sole incendia l’orizzonte, la pinna di un delfino che fende la superficie rimane l’immagine che si imprime nella memoria. Si rientra con il silenzio dentro, quello che resta quando le parole non servono: gli occhi pieni di riflessi, la mente assorta, il corpo calmo come se avesse assaggiato un tempo diverso.