“Sarà più veritiera di Wikipedia”: Elon Musk lancia Grokipedia, l’enciclopedia generata dall’AI. Ma è già polemica: “Ci saranno molti errori”
- Postato il 28 ottobre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Attraverso xAI, la sua azienda di intelligenza artificiale, Elon Musk ha lanciato Grokipedia, l’alternativa a Wikipedia. Per molto tempo il tycoon ha criticato l’enciclopedia più famosa del web accusandola di “parzialità editoriale”, e ora promette che la sua “creatura” sarà più “veritiera e indipendente”. Grokipedia si basa su Grok, il chatbot di xAI addestrato su dati in tempo reale, e mira a ridefinire il modo in cui la conoscenza online viene creata e condivisa. Al momento del lancio, avvenuto nelle scorse ore, la piattaforma ospitava poco meno di 900mila voci contro le oltre 7 milioni presenti su Wikipedia.
A settembre Elon Musk su X aveva già parlato di Grokipedia in questi termini: “Sarà un enorme miglioramento rispetto a Wikipedia. Francamente, è un passo necessario verso l’obiettivo di xAI di comprendere l’Universo”. Nella giornata di ieri il fondatore di Tesla è tornato a farsi sentire attraverso i social annunciando l’uscita della versione 0.1 di Grokipedia senza rinunciare a una nuova bordata contro la concorrenza: “La versione 1.0 sarà 10 volte migliore, ma anche la 0.1 è migliore rispetto a Wikipedia secondo me”. Un’antipatia, quella di Musk per la piattaforma di Jimmy Wales, che come detto va avanti già da qualche tempo. Il patron di Tesla l’ha infatti accusata di nutrire opinioni liberali negli ultimi anni e a gennaio aveva esortato i propri follower a “togliere i fondi a Wikipedia finché non sarà ripristinato l’equilibrio”. Eppure, come ha notato The Verge, ci sarebbero diverse pagine su Grokipedia “scopiazzate” proprio da “Wiki”.
Ma che cosa si dice dalle parti di Wikipedia? Intervistato dal Washington Post, Wales ha fatto sapere di non temere molto Grokipedia, perché i modelli linguistici dell’intelligenza artificiale non sono abbastanza sofisticati e “ci saranno molti errori”. Effettivamente, come evidenzia La Stampa, i modelli di intelligenza artificiale che consentono ai chatbot di scrivere come esseri umani presentano un limite strutturale: non comprendono per davvero quel che dicono, ma rielaborano dati appresi durante l’addestramento. Nel momento in cui si pongono loro quesiti su argomenti poco presenti nei loro archivi o su temi ambigui, possono restituire risposte imprecise quando non addirittura inventate di sana pianta. È quel che si definisce “allucinazione” dell’IA. Wired Usa, poi, lancia un’ombra sulla neonata enciclopedia di Musk, evidenziando come starebbe già spingendo la disinformazione di estrema destra “affermando falsamente che la pornografia abbia aggravato l’epidemia di AIDS e che i social media accrescono il numero delle persone transgender”. Eppure, nei suoi tweet delle ultime ore, il miliardario ci tiene a dire: “L’obbiettivo di Grok e Grokipedia è la verità, tutta la verità e nient’altro che la verità. Non saremo mai perfetti, ma ci impegneremo comunque per raggiungere questo obiettivo”.
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