Sant’Egidio, ecco la “Rete civica solidale”: al centro guardando a sinistra, punta su pacifismo, famiglia, no al riarmo

  • Postato il 30 giugno 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Il mondo che sta intorno a Sant’Egidio riprova ad organizzarsi come “Rete civica solidale”, nel tentativo di dare vita a un nuovo progetto politico che – da una parte – ricopra lo spazio di centro, dall’altra dia voce all’elettorato pacifista. A presentarlo lunedì pomeriggio a Montecitorio sono stati Paolo Ciani, segretario di Demos, eletto nelle liste del Pd, Marco Tarquinio, europarlamentare, eletto da indipendente nelle liste del Pd, oltre a due “campioni” di voti, come Angelo Chiorazzo, vice presidente della Basilicata (Basilicata Casa Comune) e Stefania Proietti, presidente dell’Umbria. Con loro anche Alberto Felice De Toni – sindaco Udine – presidente della Federazione Quadrifoglio (in collegamento) e Giuseppe Irace – segretario di Persone e Comunità.

A sottolineare come si tratti di un progetto che vuol dare voce “all’elettorato pacifista non rappresentato” è stato Tarquinio. Mentre Proietti è intervenuta raccontando il suo sciopero della fame per Gaza. Ciani ha ribadito la preoccupazione generale per la situazione nel mondo. Netta la posizione sul No al piano di riarmo targato Ursula von der Leyen. Lo stesso Tarquinio ci ha tenuto a chiarire di aver apprezzato la posizione di Elly Schlein “contro il riarmo dei singoli stati, ma per la Difesa comune”.

Gli equilibrismi e le mille posizioni del Pd sulle armi all’Ucraina e sul piano Ursula sono cosa nota, lo stesso Tarquinio più volte si è trovato ad astenersi (e non a dire di no), scegliendo una posizione non nettamente diversa da quella di S&D. A richiamare gli altri aspetti del progetto, come l’attenzione alla famiglia, è stata Irace. Proietti non ha esitazioni sui temi etici, rispetto ai quali è su posizioni oltranziste (è arrivata a dire che “la vita va difesa anche immobile in un letto”). Resta da capire dove riuscirà ad arrivare la Rete. L’interesse nei suoi confronti era dimostrata anche dalla presenza alla Camera della coordinatrice della segreteria dem, Marta Bonafoni e di Maria Elena Boschi (Iv). Il progetto si pone nello spazio di centro, di ispirazione cattolica, che ha cercato di occupare Ernesto Ruffini per ultimo, ma è difficile immaginare che possa davvero essere un contenitore che ospita tutti, dai renziani in poi. Parallelamente i suoi componenti valutano la possibilità di presentare delle liste per le Politiche, ma potrebbero alla fine anche semplicemente ottenere di essere ospitati nelle liste dem.

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