“Sanremo non è più Sanremo. È il Festival dei cantanti e della faccia. Bocelli c’era rimasto male per il quarto posto di Con te partirò”: lo rivela Peppe Vessicchio

  • Postato il 24 giugno 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Il direttore d’orchestra più amato del Festival di Sanremo è Peppe Vessicchio. Ogni anno parte il tormentone che lo vede passare di bocca in bocca: ci sarà il Maestro al Teatro Ariston? Intanto, interpellato dal quotidiano Libero, Vessicchio parla proprio della kermesse canora.

“Sanremo? Si può considerare ancora come il Festival della canzone italiana? No, affatto. – ha affermato – Negli ultimi anni lo è dei cantanti, della loro scenicità, della loro faccia. Un tempo si sceglievano le canzoni e poi si abbinavano all’interprete. Oggi, il contrario. Non lo vedo trasmigrare su un’altra rete che non sia la Rai. Essendo soprattutto un programma televisivo, un meccanismo che genera pubblicità e punta all’Auditel, l’ente di stato farà di tutto per tenerselo”.

E poi succulenti aneddoti, come quello che vede protagonista Andrea Bocelli: “Presentò nel 1995 ‘Con te partirò’. Aveva ambizioni di vittoria, ma la canzone si piazzò al quarto posto. Sabato notte, dopo il verdetto finale, Andrea era così dispiaciuto e soffrii nel vederlo così. Un mese dopo quella canzone era al vertice di molte classifiche, anche internazionali”.

Poi l’incontro con Zucchero: “Arrangiai ‘Canzone triste’ di un giovane che si chiamava Adelmo Fornaciari. Ovvero Zucchero. Ero contento perché vedevo già Adelmo come un sognatore, un artista che voleva abbracciare il mondo con la propria musica. Oggi i giovani sono molto più pragmatici, lo impone il mercato. Sognano meno”.

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