Sanità, visite in tempi brevi: scatta il “percorso di tutela” per le prenotazioni
- Postato il 14 aprile 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Liguria. Partita oggi la sperimentazione del percorso di tutela per abbattere le liste d’attesa della sanità in Liguria: chi non trova una prestazione nei tempi indicati dalla richiesta, se lo desidera, viene richiamato dalla Asl di appartenenza per fissare un appuntamento presso strutture alternative (intramoenia, ospedali, privato convenzionato) senza costi aggiuntivi.
Nelle prime ore l’accesso al nuovo servizio è stato piuttosto contenuto rispetto al totale delle prenotazioni: secondo i dati forniti da Liguria Digitale, in mattinata sono stati presi in carico 15 cittadini nel territorio spezzino, 4 nell’area metropolitana genovese (Tigullio compreso) e 8 nel Ponente. Al momento l’opzione è disponibile solo per un numero limitato di prestazioni: visita cardiologica, visita gastroenterologica e visita neurologica per le priorità B (10 giorni) e D (30 giorni), con l’eccezione della Asl 5 dove la visita oculistica sostituisce quella gastroenterologica.
“Finora è andato tutto benissimo – riferisce Enrico Castanini, direttore generale di Liguria Digitale -. Il sistema, che sia un operatore telefonico, un farmacista o l’app Prenoto Salute, a un certo punto avvisa l’utente, solo nel caso in cui non ci siano offerte entro i tempi previsti: a questo punto si può prenotare per una data successiva oppure entrare nel percorso di tutela. In questo caso il paziente riceverà una telefonata da parte della Asl, che si attiverà immediatamente per trovare una prestazione nei tempi previsti. Devo dire, però, che il 22% degli utenti preferisce di solito aspettare qualche giorno in più per farsi visitare dal medico di fiducia o per andare nel posto che preferisce. Questa possibilità non è prevista nel percorso di tutela. I dati finora confermano questo trend“. “La giornata è iniziata bene, non c’è stato un afflusso enorme – conferma l’assessore alla Sanità Massimo Nicolò -. Qualche percorso di tutela è stato attivato, ma siamo soltanto all’inizio”.
A rendere potenzialmente meno appetibile questa strada è anche la diversa suddivisione del territorio regionale, che d’ora in poi sarà articolato in tre “aree vaste”. A un paziente residente a Genova potrà essere proposta una visita non solo nell’ambito della Asl 3, ma anche quello della Asl 4 (ad esempio Lavagna o Sestri Levante), a seconda delle disponibilità. Allo stesso modo verranno fusi il Savonese e l’Imperiese. Questo vale non solo per il percorso di tutela (in quel caso non si potrà rifiutare una prestazione a diversi chilometri di distanza, pena l’uscita dalla lista specifica), ma anche per le normali prenotazioni tramite Cup.
In ogni Asl ci sono operatori in grado di vedere in tempo reale i cittadini inseriti nella lista del percorso di tutela. Per quanto riguarda l’area genovese, l’insieme dei pazienti inseriti verrà preso in carico dalle aziende metropolitane (Asl 3, Asl 4, Galliera, San Martino, Evangelico) e si cercherà il primo posto disponibile, ricorrendo a prestazioni aggiuntive (finanziate dalla Regione con 2,66 milioni di euro ad hoc per tutta la Liguria), posti che si liberano per disdetta della prenotazione, apertura di nuove agende. A richiamare gli utenti sarà il personale del numero verde riduzione tempi di attesa della Asl 3 (800 185 055) che era già attivo per raccogliere le segnalazioni dei cittadini che hanno ottenuto un appuntamento non adeguato.
Contestualmente – spiegano dalla Asl 3 genovese – si sta lavorando sull’appropriatezza delle prescrizioni, in particolare sulla priorità assegnata che non sempre rispetta la reale esigenza di salute. Ad esempio le priorità P (riconducibili essenzialmente a controlli o follow-up) dovrebbero essere prescritte soprattutto dagli specialisti che hanno già visitato il paziente e inseriti in percorsi interni dedicati.