Sanità, l’opposizione: “FdI Alisa l’ha fatta nascere, crescere e l’ha difesa fino all’ultimo. Ora scopre che è un carrozzone”

  • Postato il 20 settembre 2024
  • 0 Copertina
  • Di Il Vostro Giornale
  • 1 Visualizzazioni
Regione Liguria palazzo regione

Liguria. “Siamo alle comiche: Fratelli d’Italia scopre solo ora che Alisa è un carrozzone? Che è il ‘vulnus della sanità’? Ma dov’erano quando portavamo la questione in Aula? Dov’erano quando la coppia leghista Sonia Viale-Walter Locatelli faceva scempio della sanità ligure proponendo e facendo passare la vergognosa super Asl-Alisa come panacea di tutti i mali ma che altro non era (ed è) che un poltronificio per placare gli appetiti degli amici della destra? Ve lo diciamo noi, dove erano: a votare sì non appena Toti diceva di farlo. Fratelli d’Italia è stata complice della Giunta Toti nella distruzione della sanità ligure e fare oggi le verginelle non cancellerà lo scempio e la vergogna di aver sprecato risorse ingenti“. Lo dichiara il consigliere regionale uscente del Movimento Cinque Stelle Fabio Tosi replicando alle dichiarazioni del coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Matteo Rosso: “La prima cosa fare è rivedere Alisa, così com’è è un doppione dell’assessorato e non serve a nulla, è il vulnus della sanità“.

“È tutto nero su bianco – prosegue Tosi -, compresa la pioggia di milioni che unanimemente la destra regionale ha versato nelle casse del privato e del privato convenzionato spacciando questa vergogna come la soluzione per abbattere le liste d’attesa che mortificano i sanitari e i cittadini. Insieme ai loro compagni politici hanno fallito e lo sanno, sebbene ora cerchino di gettare la polvere sotto il tappeto. Qualcuno, intanto, lo dica anche a Bucci, che oggi alla presentazione dei candidati di FdI ha platealmente dimostrato di non sapere quali pesci pigliare per superare il problema delle liste d’attesa. E di non conoscere a fondo la materia. Ora, noi a Bucci non diremo di studiare… ma di leggere i giornali, sì. Perché dalle risposte date oggi alla stampa che lo incalzava, si evince chiaramente che non sa di cosa si stia parlando. Perché i privati, caro Bucci, c’entrano eccome!”.

Fa eco il consigliere del Pd Luca Garibaldi: “Ricordo all’Onorevole Rosso che Fratelli d’Italia Alisa l’ha fatta nascere, crescere e l’ha difesa fino all’ultimo. L’Onorevole Rosso poi deve essere l’omonimo di quel consigliere regionale di Fratelli d’Italia che nel 2016 non solo ha votato l’istituzione di Alisa, ma è stato pure il relatore per la maggioranza della riforma. Quindi Alisa è anche figlia di Rosso e di Fratelli d’Italia. Che ora, dopo averla fatta nascere, crescere e difesa per anni, Fratelli d’Italia tenti malamente si disconoscerla, dà chiaramente il segno della disperazione della destra”.

“Alisa è un carrozzone inutile, uno dei tanti disastri della gestione della destra in Liguria in materia sanitaria, ma tutte le scelte politiche in tema di sanità, sotto Toti, Fratelli d’Italia le ha sempre sostenute, rivendicate e condivise, fino all’ultimo, anche quando pochi mesi fa le opposizioni proposero la chiusura di Alisa – prosegue -. Non ho sentito voci in questo senso di Fratelli d’Italia, ma poco conta. Perché il disegno di Fratelli d’Italia sulla sanità è in continuità con Toti: smantellare la sanità pubblica e continuare a privatizzarla, rendendo la salute un diritto sempre più per pochi. Per questo occorre voltare pagina e ricostruire dopo i disastri della destra, che dopo aver affossato la sanità non può essere credibile nel proporsi come soluzione ai problemi della Liguria”.

Aggiunge il consigliere regionale Gianni Pastorino, che aggiunge: “Dopo nove anni di governo regionale e dopo aver creato Alisa, ora tutti puntano il dito contro la loro stessa creatura, invocando un riassetto dell’azienda ligure sanitaria di Regione Liguria. Gratarola, che avrebbe potuto intervenire più volte in tal senso e che ha sempre difeso Alisa dagli attacchi dell’opposizione, ora propone tardivamente e ipocritamente un nuovo ruolo per l’ente. Il centrodestra ha dimostrato in questi anni di non essere all’altezza della gestione del sistema sanitario pubblico. Il resto sono fandonie che non risolvono nulla. È ora di mettere al centro il benessere delle cittadine e dei cittadini e un vero investimento nel pubblico, abbandonando politiche fallimentari che hanno privilegiato il privato a discapito della collettività”.

Autore
Il Vostro Giornale

Potrebbero anche piacerti