Sanità, la Liguria è tra le Regioni che acquistano meno prestazioni dai privati
- Postato il 10 gennaio 2025
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- Di Genova24
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Genova. La Liguria è tra le Regioni che “compra” meno prestazioni dalla sanità privata, stanziando per gli acquisti dei servizi il 12,1% della spesa totale nel 2023. A rivelarlo è la Ragioneria generale dello Stato, secondo quanto comunicato dalla Regione stessa: la Liguria nel 2014 stanziava il 12,4%, quindi un 0,3% in più.
In testa alla classifica delle Regioni che spendono di più per acquistare prestazioni da privato troviamo il Lazio con il 29,3% della spesa, segue il Molise con il 28,7% e la Lombardia con il 27,2%. Al quarto posto la Sicilia con il 23,9%. Sopra la media nazionale anche la Campania (23,3%) e la Puglia con il 22%.
La Liguria è, quindi, al sedicesimo posto su ventuno, attestandosi tra le regioni che puntano meno sul privato: la Valle d’Aosta con il 7,7% cui segue la Provincia autonoma di Bolzano con il 9,9% e il Friuli con il 10,8%.
La strategia dell’acquisto di prestazioni dai privati è stata seguita in particolare dalla giunta Toti nel 2024 per abbattere le liste d’attesa. Sono stati spesi 7,4 milioni per mettere a sistema 120mila prestazioni nella diagnostica per immagini, altri 18 milioni in quattro anni erano pronti per la cardiologia vascolare ma l’assegnazione non è mai avvenuta.
Fin dalla campagna elettorale Bucci ha chiarito la sua linea: “Noi interverremo con soldi pubblici per aumentare il numero degli esami per ciascuna macchina. Se sarà sufficiente ad azzerare le liste d’attesa come è successo nel 2016 con Asl 3 bene, se non sarà sufficiente chiederemo aiuto a qualcun altro. Ma l’obiettivo per il cittadino è azzerare le liste d’attesa”. Per ora tutto tace, ma dagli uffici della Regione trapelano nuove manovre in atto per ripartire con gli affidamenti alle aziende.
Sulla questione un commento del capogruppo regionale di Forza Italia Carlo Bagnasco: “I dati della ragioneria generale dello Stato lo confermano: la Liguria, sotto la media nazionale, è tra le regioni italiane che utilizzano meno il privato contrariamente a quanto ci hanno raccontato dalle opposizioni con una narrazione falsa e deviante. Noi diciamo sì alla sanità pubblica, ma diciamo sì anche al privato convenzionato che non costa un euro in più al cittadino e aiuta il pubblico a erogare servizi migliori. E’ la strada che intendiamo percorrere nella nostra regione”.