Sanità, è l’ora della verità sul disavanzo: lunedì la prova del bilancio coi direttori delle Asl

  • Postato il 5 aprile 2025
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  • Di Genova24
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Primo consiglio regionale con Marco Bucci presidente

Genova. Si avvicina l’ora della verità sul disavanzo della sanità regionale ligure. Dopo settimane di attacchi incrociati tra il governatore Marco Bucci e l’opposizione, il tema sarà approfondito lunedì in commissione insieme al disegno di legge con la variazione al bilancio previsionale 2025-2027, provvedimento con cui l’ente dovrà far quadrare anche i conti dell’anno scorso.

Il testo sarà vagliato lunedì mattina dalla prima commissione Affari generali, istituzionali e bilancio. Poi, nel pomeriggio, sono convocati in via Fieschi i direttori generali di tutte le Asl e degli ospedali San Martino, Gaslini, Evangelico e Galliera. All’ordine del giorno della commissione Sanità le “variazioni di bilancio 2025 per il ripiano del disavanzo di gestione stimato del servizio sanitario regionale 2024-2025″. Un momento di confronto sia tecnico che politico, dal quale usciranno forse numeri più chiari rispetto a quelli ricostruiti finora.

I documenti, infatti, concordano finora su una sola cifra: 62 milioni di euro. Ed è quanto si trova scritto anche nella variazione di bilancio da 498 milioni che inizia il suo iter per l’approvazione in consiglio. Ma il presidente Bucci nei giorni scorsi ha spiegato che la cifra reale è ben più bassa e corrisponde a 19,2 milioni di euro. Durante l’ultima informativa in aula ha anche fornito il dettaglio azienda per azienda: 2,5 milioni per la Asl 1, 4,7 milioni per la Asl 3, 5,2 milioni per il San Martino, 6,7 milioni per il Gaslini (per 6,7 milioni), gli altri in pareggio.

Ma come si spiega la discrepanza rispetto ai documenti ufficiali? “Era necessario mandare il messaggio al Mef che il disavanzo doveva essere coperto tutto“. Ma non è tutto, perché, come ha messo in chiaro lo stesso governatore pochi giorni dopo, la cifra finale nero su bianco potrebbe toccare i 100 milioni di euro perché nel calcolo, su richiesta del Mef, verrebbero conteggiati anche 50,4 milioni di accantonamento per i rinnovi contrattuali e circa 25 milioni per l’assistenza domiciliare integrata. I numeri verranno adeguati probabilmente con un apposito emendamento che sbarcherà in aula prima del via libera alla variazione di bilancio. In ogni caso le coperture finanziarie sono assicurate.

Si preannuncia insomma un’altra settimana di battaglia sui conti della sanità. Il centrosinistra lo impugna come grimaldello politico fin dalla campagna elettorale, quando si parlava di uno squilibrio di oltre 250 milioni, poi fortemente ridimensionato alla prova dei fatti. Nell’ultimo mese è stato soprattutto Armando Sanna, capogruppo del Pd, ad attaccare in prima linea con delibere alla mano (e perfino un pallottoliere in consiglio), accusato però da Bucci di non saperle leggere e invitato più volte a prendere qualche lezione. Per il governatore, nonostante la promessa di azzerare quello che definitiva ironicamente il buchetto, la riduzione a poco più di 20 milioni sarebbe già soddisfacente.

Al di là dei risvolti politici e finanziari, la data da segnare sul calendario è quella del 14 aprile. Quel giorno dovrebbe entrare in vigore una piccola rivoluzione per quanto riguarda l’aspetto più cocente in tema di sanità, la gestione delle liste d’attesa. La Regione mette finalmente in moto il cosiddetto percorso di tutelachi non riuscirà a prenotare una prestazione nei tempi della prescrizione (in particolare la classe di priorità B) potrà essere preso in carico da un gruppo operativo specializzato che, coordinandosi con la Asl di competenza, cercherà posto su canali alternativi come ospedali, medici in regime intramoenia o strutture private. Per l’utente non cambierà nulla a livello di costi: se dovuto, si pagherà solo il ticket.

Contemporaneamente parte la guerra dichiarata a due comportamenti che, secondo i vertici della sanità regionale, sono concausa della congestione del sistema. Anzitutto chi prenota e non si presenta senza disdire, che sarà colpito con una sanzione pari all’importo del ticket per quella prestazione, anche se la persona in questione è esente. E poi le prescrizioni inappropriate: accanto all’opera di sensibilizzazione rivolta ai medici di famiglia, che avranno a disposizione anche software specifici per valutare la reale urgenze secondo criteri scientifici, un campanello d’allarme è la denuncia che i carabinieri dei Nas hanno fatto partire nei confronti di quattro medici liguri accusati di falso ideologico per aver cambiato la categoria di priorità, firmando più ricette per la stessa visita. Un comportamento che, secondo i militari, sarebbe “ampiamente diffuso tra tutti i medici della regione”.

Autore
Genova24

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