Sanità, dopo la riforma Bucci vara le nomine: Prioli e Rebagliati favoriti come direttori generali

  • Postato il 22 dicembre 2025
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Generico dicembre 2025

Genova. Salvo sorprese saranno Marco Damonte Prioli e Bruna Rebagliati i vertici delle aziende sanitarie liguri ridisegnate dalla riforma Bucci fresca di approvazione in consiglio regionale. L’attuale direttore generale dell’ospedale San Martino è in pole position per la nomina a capo dell’Azienda tutela salute che assorbirà dal punto di vista organizzativo tutte e cinque le Asl, mentre la direttrice sanitaria della Asl 2 sarebbe il profilo scelto dal governatore per la nuova Azienda ospedaliera metropolitana che terrà insieme San Martino, Galliera, Villa Scassi e il futuro polo di Erzelli.

Il provvedimento è atteso nelle prossime ore, con una giunta convocata dal presidente Bucci a ridosso del Natale per poter partire il 1° gennaio con i tasselli principali già al loro posto. D’altra parte, come ha ricordato nei giorni scorsi il direttore di dipartimento Paolo Bordon, dovrà essere garantita la “continuità dell’assetto organizzativo in essere“, con mantenimento di deleghe e funzioni previste dai piani aziendali. Una “fase di transizione“, come è stata definita per replicare a chi accusava di aver già congelato la riforma, che durerà grossomodo un anno. Nel frattempo bisognerà dare gambe al nuovo assetto, a partire dalla necessaria convenzione con l’ente ospedaliero Galliera e dai trasferimenti del personale su cui saranno inevitabili gli attriti coi sindacati.

La settimana scorsa, intanto, la giunta ha deliberato quali saranno i compensi annuali dei vertici. In cima alla classifica c’è il direttore generale dell’Ats che percepirà 200mila euro all’anno (lordi) onnicomprensivi, mentre il direttore generale dell’Aom si fermerà a quota 180mila. Quindi il direttore dell’area Liguria Salute con 155mila euro, i direttori delle ex Asl riconvertite in aree sociosanitarie (Imperia, Tigullio e La Spezia 140mila, Genova e Savona 145mila), quelli dei plessi ospedalieri San Martino (135mila), Villa Scassi e Galliera (entrambi 130mila). È prevista per tutti una maggiorazione fino al 20% sulla base dei risultati ottenuti.

Marco Damonte Prioli era stato nominato direttore generale del San Martino nel 2023 dopo la morte improvvisa di Salvatore Giuffrida. Due anni prima era stato chiamato alla guida della Asl 2, e ancora prima, dal 2016 al 2020, aveva diretto la Asl 1. L’esperienza savonese, quasi fosse una scuola di formazione per salire di livello, è il principale punto in comune con Bruna Rebagliati, direttrice sanitaria da meno di un anno, che tuttavia a Genova era già stata direttrice medica del presidio ospedaliero unico e coordinatrice della rete ospedaliera oltre che direttrice generale in Asl 4.

Sempre salvo sorprese, Michele Orlando sarà poi nominato (in seconda battuta da Prioli) direttore sanitario dell’Azienza tutela salute. Orlando è direttore dell’Asl 2 savonese da fine dicembre 2023, dopo esserne stato commissario. Di origine imperiese, era subentrato proprio a Prioli, che all’epoca era direttore generale di Asl 2 prima di essere nominato a capo del San Martino. Un ritorno quasi “alle origini” per Orlando, che dopo aver ricoperto ruoli prestigiosi in Asl 1 imperiese (tra i quali spiccano quelli di direttore del dipartimento di staff, di direttore sanitario, di direttore della struttura complessa di programmazione, pianificazione e organizzazione) era stato nominato direttore sanitario di Alisa.

Per l’area genovese, con gli stessi confini dell’attuale Asl 3, si fa il nome di Alessandro Ivan Mazzoleni, direttore amministrativo dell’Asst Brianza, sponsorizzato da Bordon. Per coordinare l’area savonese, invece, la favorita è Monica Cirone, attuale direttrice sociosanitaria di Asl 2, già direttrice delle professioni sanitarie nella stessa azienda. Resta sullo sfondo Paolo Petralia, attuale direttore di Asl 4, che era stato accostato a entrambe le realtà.

Dunque l’Asl 2 savonese potrebbe essere rappresentata in maggior numero nelle nuove gerarchie della sanità ligure, ma d’altronde, quando il presidente Marco Bucci aveva fatto la sua visita all’ospedale San Paolo di Savona per presentare la nuova riforma aveva più volte sottolineato come l’Asl savonese dovesse essere presa come punto di riferimento: “I have a dream: se la Liguria farà quello che fatto dall’Asl 2 vinceremo la battaglia della nuova riforma della sanità“, aveva affermato il numero uno della Regione Liguria.

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Genova24

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