Sanità, Corte dei Conti “scopre” 590 bancali di materiale “dimenticato” in magazzino privato
- Postato il 23 marzo 2025
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- Di Genova24
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Genova. Sono 590 i bancali di materiale sanitario comprato, stoccato ma mai utilizzato per i quali la Corte dei Conti ha bacchettato Regione Liguria, che dal 2020 ha affittato da privati i locali per la loro conservazione. Il tutto per una spesa di oltre 2,5 milioni di euro al 2024.
“La sezione rileva la necessità di una gestione più strutturata, trasparente e conforme per evitare inefficienze e sprechi”. Con queste parole, riportate questa mattina dall’edizione genovese di Repubblica, la sezione Controllo della Corte dei Conti ha definito il caso, emerso spulciando il bilancio dell’ente. Una parte di questo materiale di fatto sarebbe scaduto nel 2024, quindi oggi sarebbe da smaltire, Cosa per la quale Alisa avrebbe preventivato un intervento da 158 mila euro portando il conto complessivo dello spreco a sfiorare i 4 milioni di soldi pubblici.
“Immaginiamo che le aziende sanitarie liguri ne avessero bisogno come l’aria che respiriamo visto che si tratta di acquisti fatti a partire dal 2020, cioè quando eravamo in piena emergenza pandemica – commenta il senatore del M5S Luca Pirondini che oggi ha commentato la vicenda – È un fatto grave e uno sperpero di soldi che testimonia l’incapacità di chi governa la Regione e la sanità ligure. Auspichiamo che il materiale non ancora scaduto venga subito ritirato dalle Asl e usato, sempre che ancora serva. Ma chi ha deliberato questo spreco? Un nome, anzi due, noi l’avremmo e purtroppo chi oggi guida l’ente è in perfetta continuità con quella stagione fallimentare”.
In giornata la precisazione di Alisa: “Va rimarcato che il magazzino è stato di fondamentale importanza durante il periodo più critico della pandemia e, anche negli anni successivi, è stato un punto di riferimento logistico strategico per distribuire mascherine e dispositivi a enti, istituzioni, associazioni e Onlus. Basti pensare che per due anni ogni settimana tre tir carichi di mascherine, guanti, visiere, tute, camici materiale per i test molecolari transitavano dal magazzino per rifornire la sanità ligure. I dispositivi, peraltro, costituivano parte di quanto previsto dal piano pandemico.Come si evince da quanto riportato dalla Corte dei Conti, il tema del materiale che si trova nei magazzini è da tempo all’attenzione di Alisa che si era fatta carico della non facile gestione dei dispositivi, a partire dalle mascherine. Va detto che, dopo il picco pandemico, le ASL non erano più interessate a quei prodotti e, infatti, nonostante i numerosi solleciti, gran parte del materiale non è più stato ritirato – si legge in una nota stampa diffusa nel pomeriggio – Alla luce di tutto questo – spiega Filippo Ansaldi Direttore Generale di Alisa – sono comunque in corso le azioni per contenere i costi del magazzino, attraverso lo smaltimento dei dispositivi non più utilizzabili e richiamando le aziende sanitarie affinché provvedano al ritiro di quelli ancora disponibili. Valutazioni sono infine in corso per un utilizzo centralizzato del magazzino, nell’ottica di quanto previsto dal PANFLU (piano pandemico influenzale) che garantirebbe un ulteriore contenimento dei costi per il sistema”.