Sanità, Chiorazzo: «Il malato è il servizio d’emergenza»

  • Postato il 6 settembre 2025
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Sanità, Chiorazzo: «Il malato è il servizio d’emergenza»

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Sanità, il vicepresidente del Consiglio regionale Angelo Chiorazzo scrive: «il malato è il servizio d’emergenza» e chiede un’analisi epidemiologica.


LA Basilicata è una grande regione con i suoi quasi 10.000 chilometri quadrati (9.995), più grande di Marche, Umbria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Molise e Valle d’Aosta. Siamo una terra ricca di acqua e petrolio e grazie a queste risorse dobbiamo costruire il nostro futuro. Bisogna difendere i nostri territori in tutte le sedi dove si renda necessario confrontarsi con vigore, perché non siano negate le risorse necessarie a superare le criticità e la intrinseca vulnerabilità della nostra composita regione.

Come riportato anche dall’impietoso report 2023 riguardante il monitoraggio dei Lea (livelli essenziali di assistenza, ndr) attraverso il nuovo sistema di garanzia, i dati di popolazione che fotografano la nostra regione mostrano molteplici elementi di fragilità che da soli impongono più di qualche riflessione, anche ai fini delle azioni programmatiche necessarie per contrastare gli indici negativi (popolazione residente in costante inesorabile diminuzione associata a bassa natalità e ad una popolazione straniera percentualmente più bassa della media nazionale, più basso tasso di occupazione e più alto rischio di povertà ed esclusione sociale, più alto indice di vecchiaia, con popolazione maggiore di 65 anni, di un punto più alto rispetto alla media nazionale.

CHIORAZZO ANALIZZA I DATI ALLARMANTI DELLA SANITÀ LUCANA

Anche perché i trend 2021/2023 evidenziano un chiaro peggioramento nei parametri di monitoraggio ministeriale come di seguito riportato. Analizzando i dati nel dettaglio vediamo una sostanziale tenuta della performance nella macroarea della prevenzione che non riesce a recuperare punti rispetto al migliore risultato del 2021. Siamo stati capaci, forse ispirandoci al duo Trump-Kennedy (quello “sbagliato”), di azzerare la copertura vaccinale contro il morbillo mentre continuiamo a mostrare disattenzione alla promozione di corretti stili di vita, in una regione che pure dà un contributo importante alla cultura della dieta mediterranea attraverso i suoi eccellenti prodotti. Ma è nella macroarea distrettuale che la deriva è allarmante! Qui, cosa gravissima, continua a risaltare la assoluta inefficienza del nostro servizio di emergenza urgenza e non si riescono ad assicurare le prestazioni di classe di priorità B in tempi ragionevoli.

Altro che tutela del diritto alla salute se, nel momento di maggior bisogno, non riusciamo a garantire la presenza tempestiva dei mezzi di soccorso e non ottemperiamo al rispetto delle classi di priorità! Anche nella macroarea ospedaliera siamo riusciti a fare peggio nel 2023 rispetto all’anno precedente perdendo ben 9 punti nel punteggio complessivo che evidenziano alcune gravi lacune clinico-assistenziali quali la proporzione di nuovo intervento di resezione a 120 giorni dopo intervento chirurgico conservativo per tumore maligno della mammella, la percentuale di intervento entro 2 giorni per le persone maggiori di 65 anni con frattura del femore, la mortalità a 30 giorni dopo ictus ischemico. Viene quasi da dire che ci sono patologie per le quali, se proprio ci si deve ammalare, per avere maggiori possibilità di successo, conviene che ci si ammali, ove fosse possibile, lontano dai confini regionali!

L’INVITO DI CHIORAZZO AGLI AMMINISTRATORI: SULLA SANITÀ SERVE UNO SPIRITO UNITARIO

La sintesi di tutto qui riportato è stata fatta dalla fondazione Gimbe che, sommando i punteggi delle tre macroaree, ha evidenziato come la Basilicata abbia fatto registrare la peggiore performance fra tutte le regioni italiane con un gap 2023 vs 2022 di -19 punti! Questi sono i dati! E, purtroppo, i numeri parlano più di quanto possa fare qualsiasi opposizione di governo che può solo riproporli all’attenzione di tutte le forze politiche per suonare la sveglia. E il rumore non proprio piacevole di questa sveglia dovrebbe sentirlo per primo l’assessore Latronico che pensa di studiare i dossier sanitari ghibellonando di qua e di là e mostrandosi compiaciuto su tutti i social, attività sempre più spesso emulata ormai anche dai direttori generali delle aziende sanitarie che amano farsi ritrarre ad ogni assunzione di personale.

Ma siamo proprio sicuri che sia solo il deficit di personale a provocare i disastri cui assistiamo quotidianamente e non anche una mancanza di analisi epidemiologica seria a cui far seguire la conseguente programmazione, rafforzando prima di tutto i servizi essenziali a partire dal 118 e dalla medicina di base ormai sguarnita in diverse comunità senza che nessuno si chieda perché una regione fino a poc’anzi invasa da medici campani e pugliesi sia diventata all’improvviso non più appetibile?

CHIORAZZO: “SERVE UNO SPIRITO UNITARIO PER SALVARE LA SANITÀ LUCANA”

E come alimentare un clima di fiducia se poi succede che in questa regione si muoia di più che in altre regioni dopo una diagnosi di tumore e possa accadere, qui più che altrove, di entrare in sala operatoria per lo stesso intervento più di una volta? Il presidente Bardi, deve chiedere al suo assessore maggiore impegno e maggiore studio dei problemi perché nel futuro si possa assistere alla celebrazione di successi che possano portare frutti a tutta la popolazione piuttosto che ai soliloqui assessorili intessuti solo di buone intenzioni proclamati, senza esito alcuno, in lungo e largo per la regione!

La Basilicata è ancora una grande regione, ma soltanto per la sua estensione geografica, perché delle visioni, che ci avevano portato a regione modello, non rimane più nulla; resta purtroppo la nuova consapevolezza di un periodo di decadenza. L’ho detto più volte e lo ripeto nuovamente perché sono convinto che sulla sanità non debbano esserci né speculazioni, né propagande politiche, ma serve uno spirito unitario e tocca a tutti rimboccarsi le maniche, perché gli operatori sanitari: medici, infermieri, fisioterapisti, tecnici di laboratorio, operatori socio sanitari, ausiliari, amministrativi, siano messi nelle migliori condizioni per operare al meglio. E’ grazie a loro, che lavorano quotidianamente con dedizione e passione se il sistema sanitario ancora regge.


* Angelo Chiorazzo vicepresidente del Consiglio regionale (Basilicata casa comune)

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