Sanità, Candia (Avs): “In tre anni raddoppiata la spesa per medici a gettone e servizi esterni”

  • Postato il 15 dicembre 2025
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Liguria. “Nel 2022, la Regione Liguria spendeva 11,4 milioni di euro tra medici a gettone e contratti esterni per personale sanitario. Nel 2024, questa cifra è salita a 21,9 milioni di euro e i dati dei primi mesi del 2025 confermano questo enorme aumento di spesa”. Selena Candia, capogruppo regionale di Avs, denuncia il “boom di costi per gettonisti e cooperative“.

“La Regione continua a ricorrere in maniera eccessiva ai gettonisti per coprire i servizi essenziali. Nel 2022, l’esborso per i medici a gettone era di 3,4 milioni di euro. Nel 2024, questa cifra è salita a 6,6 milioni di euro e, secondo i dati della Regione, nel 2025 si sono già spesi 6,2 milioni. Stesso discorso per i contratti stipulati con cooperative di servizi e società di somministrazione per personale sanitario. Nel 2022, il costo era pari a 8 milioni, mentre nel 2024 è arrivato a 15,3 milioni”, spiega Selena Candia.

“Nel 2024, l’ASL 1 ha stanziato 2,7 milioni di euro per i medici a gettone, l’ASL 2 ha speso 1,8 milioni e l’ASL 4 ha pagato 1,2 milioni di euro per questo servizio. Ricorrere ai gettonisti significa spendere una cifra esorbitante per garantire le cure quotidiane ai pazienti, sottraendo risorse al bilancio della sanità regionale. La scelta corretta è quella di ricorrere a nuove assunzioni, soprattutto nelle zone c’è maggiore difficoltà a rispondere alle esigenze dei cittadini”, osserva la capogruppo di AVS, prima di segnalare una situazione eclatante.

“Nel 2024, nella sola ASL 1, la Regione ha speso oltre 12 milioni di euro per affidare a cooperative e società esterne servizi nei settori di Anestesia, Ginecologia, Medicina, Psichiatria, Cardiologia, Emergenza, Radiologia, Medicina del Lavoro, Fisiatria. Questa cifra, astronomica per una sola provincia, costituisce quasi il 90 per cento della spesa per appalti esterni di tutta la Liguria”, attacca Selena Candia.

“Questi costi si aggiungono alla drammatica situazione della mobilità passiva, con 233 milioni di debiti verso le altre Regioni. Un ligure su dieci rinuncia a curarsi, la Liguria è tra le peggiori Regioni italiane per quanto riguarda i Livelli essenziali di assistenza sulla prevenzione e le giunte Bucci-Toti non sono neppure state in grado di cogliere l’opportunità del PNRR, visto che solo una Casa di Comunità sulle 33 previste è entrata pienamente in funzione”, ricorda la leader ligure di AVS.

“Invece che pensare a una riforma che allontanerà i servizi sanitari pubblici dalla popolazione, aumentando il potere della sanità privata e accentrando le scelte nelle proprie mani, Bucci dovrebbe studiare un piano serio e fattibile per superare la mancanza di personale, che sta costando carissima ai liguri. Il modello Bucci-Toti sta creando discontinuità nei servizi, compromette la qualità delle cure, allontana i medici dal sistema pubblico e li spinge ad andare nel privato. La precarietà e la carenza di organico sono problemi dalle conseguenze devastanti per i cittadini. Per risolverli, serve un piano straordinario di assunzioni, stabilizzazioni e valorizzazione del personale, collegato a un programma di sostegno per chi lavora in zone interne e periferiche, tra cui incentivi economici, welfare aziendale e alloggi a canone calmierato”, è la proposta di Selena Candia.

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Genova24

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