Sanità, Bucci annuncia la rivoluzione di Alisa: “Sarà una nuova entità e non farà amministrazione”
- Postato il 21 marzo 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Liguria. Alisa non verrà del tutto smantellata, ma certamente riorganizzata e ristrutturata. E probabilmente non si chiamerà più così. Lo svela il presidente della Regione Marco Bucci a margine dell’incontro col cluster marittimo-portuale e il viceministro Edoardo Rixi oggi a Palazzo San Giorgio, a poche ore dall’annuncio di una mozione presentata da tutta l’opposizione in Regione per chiedere alla giunta di eliminare l’azienda preposta al governo della sanità ligure.
“In ogni regione c’è un’agenzia di mezzo, c’è l’agenzia Zero, in altre parti la chiamano in un altro modo. Che sia un ente o un’agenzia, come è organizzata, è tutto un altro discorso. Certamente noi stiamo facendo una riorganizzazione completa“, risponde Bucci.
“Non so neanche se la chiamo Alisa o in altro modo“, chiarisce il governatore, che poi entra nel merito: “Sarà una nuova entità di statistica, di epidemiologia e soprattutto di proposizione strategica. Non sarà un entità di controllo perché il controllo e l’amministrazione verranno fatti dal dipartimento Sanità che abbiamo rinforzato, come sapete, con un nuovo direttore generale e con tante altre risorse che saranno spostate”.
Alisa è nata nel 2016, a un anno dall’insediamento di Giovanni Toti, come “strumento di governance regionale” per svolgere “funzioni di programmazione sanitaria e sociosanitaria, coordinamento, indirizzo e governance delle aziende sanitarie e degli altri enti del servizio sanitario regionale e le relative attività connesse, tra cui le funzioni di gestione di attività tecnico-specialistiche anche di supporto alle aziende sanitarie e agli altri enti del servizio sanitario regionale”.
Da allora sono cresciute le perplessità sulla sua reale funzionalità, non solo nel centrosinistra, che ormai da anni ne chiede il superamento, ma anche in buona parte del centrodestra rimasto in maggioranza. Non a caso Matteo Rosso, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, l’aveva definita il vulnus della sanità ligure durante un evento elettorale prima delle ultime regionali.
La mozione che ne chiede la soppressione sarà comunque discussa in Consiglio regionale tra due settimane. “Alisa – è la tesi della minoranza in Regione – si è rivelata negli anni una struttura inutile. Ci troviamo di fronte a un sistema sanitario che fa acqua da tutte le parti e allo sfascio. Liste d’attesa infinite, cittadini costretti a rinunciare a curarsi perché non hanno la disponibilità economica e fughe fuori regione per visite o esami. La compresenza di cinque Asl e di Alisa comporta, di fatto, tra le 22 e le 24 figure dirigenziali apicali, che oggi si aggiungono ai 13 specialisti che compongono il Consiglio superiore di sanità ligure e ai quattro saggi chiamati a sostegno dell’assessore Nicolò. Un ingente esborso di risorse economiche che potrebbero essere utilizzate soprattutto nell’assolvimento dei livelli essenziali di assistenza”.
In ogni caso Bucci non sembra avere particolare fretta sul punto: “Penso che sia più importante dare priorità alle liste d’attesa su cui, come sapete, stiamo lavorando molto, si vedono già i risultati. Quindi sono ben contento di quello che stiamo facendo, le cose stanno andando avanti bene”, conclude il governatore.
“Spiace constatare che le opposizioni, sulla chiusura di Alisa, siano diventate ormai un disco rotto. La posizione che il centrodestra, con grande compattezza, ha tenuto in campagna elettorale sul riassetto dell’Azienda Sanitaria ligure resta la stessa e come Giunta si è tutti concordi nella necessità di adattare Alisa ai sopraggiunti cambiamenti nel mondo sanitario” ha poi aggiunto l’assessore alla Sanità Massimo Nicolò.
“Risulta evidente – continua l’assessore Nicolò – che già dai primi giorni della nuova amministrazione regionale guidata dal presidente Bucci e con l’insediamento del nuovo direttore generale dell’Area Salute e Servizi Sociali Paolo Bordon, si sia pensato ad una riformulazione del sistema di governo della sanità partendo da un’analisi di quanto è stato prodotto in questi anni e di quanto accaduto nel periodo pandemico. In questa valutazione va considerato che la Liguria risulta essere la regione più anziana d’Europa, con un territorio di prossimità non sempre facile da raggiungere, per il quale va garantito un sistema sanitario efficiente e che in alcuni mesi dell’anno ha una presenza turistica importante che porta a dover rivedere anche l’offerta dei servizi”.
“Tutto quindi – prosegue ancora l’assessore Nicolò – va ripensato non solo analizzando Alisa o altre singoli funzioni di governance, ma la complessità del sistema. Questo è il lavoro che Regione Liguria sta portando avanti e che nei prossimi mesi porterà ad una nuova proposta di assetto garantendo la sostenibilità sanitaria con un’agenzia regionale in grado di affrontare i temi statistici epidemiologici e di programmazione strategica. I particolari di questa trasformazione che richiede, come il buon senso insegna, un tempo ragionevole per la sua elaborazione, saranno comunicati nei modi e nei tempi opportuni, ma la linea politica è chiara”.
“E’ bene infine ricordare che Alisa è sorta nel 2016 con una legge istitutiva ed è nata proprio dalla necessità di riorganizzare e uniformare le attività degli ospedali e le Asl della sanità regionale al fine di garantire l’equità di accesso ai servizi e alle prestazioni da parte di tutti i liguri dopo che la sinistra aveva lasciato in eredità una sanità pubblica in grande sofferenza e con un importante buco di bilancio che i liguri stanno ancora pagando” conclude l’assessore.