“Sandokan” in Calabria: curiosità sul set di Lamezia Terme
- Postato il 25 novembre 2024
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Il Quotidiano del Sud
“Sandokan” in Calabria: curiosità sul set di Lamezia Terme
L’attesa per “Sandokan” è alle stelle. La “Tigre della Malesia” è tornata, più fiera e affascinante che mai, pronta a regalare un’avventura mozzafiato che promette di conquistare il pubblico. Abbiamo vissuto in prima persona l’emozione e l’intensità del set di questa imponente produzione Lux Vide. Mentre si avvicina la distribuzione della serie evento, vi sveleremo alcune curiosità sulle scene girate a Lamezia Terme.
LAMEZIA TERME (CATANZARO) – La leggendaria “Tigre della Malesia” è tornata, più fiera che mai, per un’avventura che promette di catturare l’immaginazione di milioni di spettatori in tutto il mondo. È partito il conto alla rovescia per la distribuzione della serie evento “Sandokan”, prodotta da Lux Vide in collaborazione con Rai Fiction. Un progetto internazionale che reinterpreta con audacia il capolavoro di Emilio Salgari, trasportandolo in una dimensione epica e contemporanea.
Risultato della visione di Luca Bernabei e dello straordinario lavoro creativo di Alessandro Sermoneta, Scott Rosenbaum e Davide Lantieri, questa produzione porterà sul piccolo schermo una versione moderna della storica saga di Emilio Salgari, resa celebre negli anni ’70 dall’indimenticabile Kabir Bedi che ha fatto sognare intere generazioni. La serie “Sandokan” si reinventa con una nuova, travolgente energia. Al timone della narrazione troviamo Can Yaman, carismatico interprete del pirata più amato di sempre. L’Italia diventa lo sfondo perfetto per una produzione che fonde adrenalina e magia cinematografica. Un mix unico di tradizione e modernità che promette di lasciare il segno.
Le riprese hanno attraversato tre Regioni, dalla maestosità della Toscana alla storia millenaria del Lazio, fino a immergersi nella bellezza selvaggia della Calabria. Ed è proprio qui, nel cuore del Mezzogiorno, che “Il Quotidiano del Sud” ha avuto l’opportunità di vivere in prima persona l’intensità del set di questa grande produzione Lux Vide. Un’esperienza che testimonia come il cinema possa trasformare paesaggi familiari in mondi lontani, intrecciando cultura, emozione e spettacolo per raccontare una storia senza tempo.
SANDOKAN IN CALABRIA
La magia di Sandokan ha preso corpo tra i paesaggi mozzafiato di Lamezia Terme e della Calabria, location scelte per restituire il fascino esotico e selvaggio del Borneo. Le coste di Tropea e Capo Vaticano, il maestoso castello aragonese di Le Castella e la ricostruzione impeccabile del consolato di Labuan a Lamezia Terme hanno regalato al set un’aura di autenticità e bellezza che ha emozionato attori, registi e troupe. Qui, la magia del cinema si è fusa con l’anima dei luoghi, regalando un’ambientazione che sembra uscita direttamente dalle pagine di Salgari. Ogni angolo raccontava una storia, ogni scorcio esaltava l’atmosfera esotica e selvaggia della saga, come ci ha spiegato la produzione durante il nostro tour sul set di Lamezia Terme. Il risultato è una fusione perfetta tra la bellezza della Calabria e l’immaginario avventuroso di Salgari.
«Grazie al supporto della Calabria Film Commission, siamo riusciti a realizzare questo progetto che speriamo diventi un valore aggiunto per il turismo locale. Abbiamo visitato alcune delle spiagge più belle d’Italia, come Grotticelle e Capo Vaticano. La natura ci sorprende sempre con la sua capacità di essere incredibilmente esotica. Salgari, pur non avendo mai lasciato l’Italia per creare le sue storie su Sandokan, è riuscito a farci viaggiare con la fantasia. Noi abbiamo avuto la possibilità di scoprire luoghi straordinari. Abbiamo girato alcune scene anche alla Réunion. La Lux Vide, con la sua lunga esperienza, continua a esplorare gli angoli più affascinanti del Paese, scoprendo bellezze da condividere con il pubblico, sia in Italia che all’estero. Siamo entusiasti di far conoscere al mondo la Calabria, un meraviglioso angolo di bellezza», ci ha confessato la troupe.
Questa grande produzione rappresenta un’occasione per valorizzare le meraviglie naturali e culturali della Regione, promuovendo il turismo attraverso la magia del cinema.
TUTTI I DETTAGLI SUL SET DI LAMEZIA TERME
In una giornata di riprese nell’area industriale di Lamezia Terme, documentata da “Il Quotidiano del Sud”, le emozioni erano palpabili. Tra ciak intensi e paesaggi da sogno, l’atmosfera era elettrica. Ogni dettaglio è stato curato con precisione maniacale, trasformando il territorio calabrese in un perfetto angolo di Oriente. Il consolato di Labuan, ricostruito ex novo, rappresenta uno dei gioielli scenografici della produzione. Una struttura che, tra pareti ricche di dettagli coloniali e spazi vibranti di tensione narrativa, è il fulcro di alcune delle scene più adrenaliniche e drammatiche della serie. Una ricostruzione così dettagliata che, osservandola, era impossibile non sentire il battito vivo dell’avventura.
Da Sandokan, sotto mentite spoglie, che affronta rischi immani per liberare la sua ciurma, fino alla presentazione di Marianna (interpretata da una sorprendente Alanah Bloor), la giovane ribelle che sfida le rigide convenzioni vittoriane con una forza che conquista subito il cuore. Le tensioni tra prigionieri e soldati, le dinamiche familiari cariche di conflitti e i dialoghi intensi si alternano, regalando momenti di puro cinema. Il cast si muoveva in un’atmosfera vibrante, immerso in una ricostruzione che non si limita a raccontare, ma fa vivere la storia.
LA PRESENTAZIONE DI MARIANNA
Tra i momenti più intensi, spicca la presentazione di Marianna (interpretata dalla promettente Alanah Bloor), un personaggio che sfida le convenzioni e incarna lo spirito della ribellione. Il contrasto tra la sua anima indomabile e l’austera figura della zia regala profondità emotiva alla narrazione, introducendo una tensione che si riverbera in tutto il racconto.
MOMENTI DI AZIONE
E poi c’è l’azione. Il set si accende con scene di fuga, scontri e audaci stratagemmi, con Sandokan che si infiltra nel cuore del potere britannico per salvare la sua ciurma. Le celle fredde, i volti tesi dei soldati e la disperazione dei prigionieri creano un’atmosfera di suspense che lascia il pubblico con il fiato sospeso.
BACKSTAGE
Dietro le quinte, il lavoro è stato altrettanto titanico. Ogni dettaglio – dai costumi ai complessi giochi di luce – è stato curato con precisione. Ogni giornata di riprese era una sfida, ma anche un’opportunità per creare qualcosa di unico.
L’ARMONIA SUL SET
Ogni gesto, ogni sguardo condiviso, ogni sorriso spontaneo è diventato parte di una narrazione che si nutre non solo della sceneggiatura, ma anche dell’umanità vissuta sul set.
La forza di questa produzione non è solo nei dettagli impeccabili, ma nella qualità delle relazioni che si sono costruite dietro le quinte, rendendo ogni scena un frammento di vita reale, capace di emozionare ben oltre lo schermo. Sul set di Sandokan, i sorrisi non erano un contorno: erano il cuore pulsante di un’avventura che si vive prima di tutto insieme.
Ogni giorno sul set è stata una sfida, ma l’entusiasmo della troupe e la qualità della produzione fanno intuire che l’attesa verrà ripagata con un capolavoro.
UN CAST STELLARE PER UN MITO SENZA TEMPO
Il carismatico Can Yaman si è immerso completamente nel ruolo, brilla per dedizione e intensità. Il celebre attore ha affrontato mesi durissimi, documentati anche sul suo profilo Instagram, accompagnati da un allenamento fisico rigoroso tra combattimento ed equitazione per incarnare un Sandokan moderno: un eroe che è insieme forza e vulnerabilità. Una figura complessa, un ribelle con un cuore romantico, che affronterà battaglie epiche e amori impossibili.
Accanto a lui, un cast stellare: Alessandro Preziosi nei panni dell’affascinante Yanez de Gomera, Ed Westwick come il crudele Lord James Brooke e John Hannah nel ruolo del Sergente Murray. E poi c’è Marianna, una ventata di freschezza e ribellione incarnata dalla promettente Alanah Bloor.
Ogni attore, sotto la direzione di Jan Maria Michelini e Nicola Abbatangelo, ha saputo dare profondità e sfumature ai propri personaggi, mantenendo vivo lo spirito dell’opera di Salgari.
Ma è la storia d’amore tra Sandokan e Marianna il cuore pulsante di questa epica avventura: un legame nato dalla ribellione e destinato a sfidare i confini di un mondo che cerca di separarli. Un racconto che alterna battaglie e dialoghi carichi di sottotesti, momenti di pura tensione e scene di struggente bellezza.
La Lux Vide ha dimostrato che l’Italia può essere il palcoscenico perfetto per raccontare storie universali. Sandokan promette di essere molto più di una serie: sarà un viaggio emozionale e visivo che lascerà il segno, un’avventura epica che unisce l’Italia al mondo, il passato al presente, la memoria al sogno. Preparatevi: la Tigre della Malesia sta tornando, più potente ed emozionante che mai. E questa volta, il suo ruggito risuonerà ovunque.
Il Quotidiano del Sud.
“Sandokan” in Calabria: curiosità sul set di Lamezia Terme