San Siro, il Tar Lombardia boccia i comitati sul vincolo storico
- Postato il 16 luglio 2025
- Di Panorama
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Il Tar della Lombardia dà il via libera al proseguimento della vendita di San Siro e delle aree circostanti a Milan e Inter. L’atteso pronunciamento da parte del Tar della Lombardia sulla sospensiva richiesta dai comitati che si battono per la sopravvivenza del Meazza, legata alla reale data di applicazione del vincolo storico sul secondo anello della struttura, ha fatto segnare un punto in favore della Soprintendenza, del Comune di Milano e dei due club.
Il Tra della Lombardia ha, infatti, respinto il ricorso dei comitati, presentato dall’ex sindaco di Milano Corbani come capofila di tre associazioni: “Ad una cognizione sommaria, propria della presente fase, non emergono profili che possano indurre ad una ragionevole previsione favorevole ai ricorrenti dell’esito del ricorso”, si legge nel pronunciamento.
La procedura per l’acquisto dell’impianto e delle aree circostanti, che nei piani di Milan e Inter deve chiudersi entro il mese di luglio 2025 per evitare qualsiasi problema di scadenza del vincolo, può riprendere. Nelle ultime settimane la trattativa tra il sindaco Beppe Sala e le proprietà americane delle due società milanesi non si era fermata, nonostante l’incombenza della sentenza del Tar di Lombardia. Sul tavolo ancora diversi ostacoli, legati anche alla costituzione del veicolo necessario per l’operazione finanziaria con l’obbligo per il Comune che vi sia la partecipazione diretta di Milan e Inter e non solo dei fondi che oggi ne detengono la proprietà.
La questione del vincolo, però, rappresentava l’incognita maggiore. I comitati sostenevano e sostengono che l’intangibilità del secondo anello del Meazza, settant’anni dopo la sua realizzazione, non deve essere posizionata al 10 novembre 2025 come segnalato dalla Soprintendenza e confermato dal Ministero dei Beni architettonici e culturali (data dell’ultimo collaudo nel 1955), ma precedentemente perché vi sarebbe traccia di un utilizzo da parte dei tifosi già nei mesi della tarda primavera ed estate dello stesso anno.
L’obiettivo del ricorso al Tar era, dunque, far annullare auna serie di delibere e atti pubblici compresi quelli relativi al bando pubblico di acquisto dello stadio Meazza, all’accordo con le università Politecnico e Bocconi per un ulteriore stima del prezzo di vendita, e al parere espresso dalla Soprintendenza che fissava al 10 novembre 2025 la data del vincolo. Il Tar della Lombardia non ha ravvisato gli estremi per sospendere la procedura di cessione dello stadio.
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