San Siro, il giorno decisivo: Forza Italia spiana la strada a Sala, non voterà contro la vendita a Milan e Inter

  • Postato il 29 settembre 2025
  • Calcio
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Oggi si decide il futuro dello stadio San Siro. È atteso il voto del Consiglio comunale di Milano sulla delibera relativa alla vendita dello stadio a Inter e Milan, mentre fuori da Palazzo Marino cittadini e organizzazioni protestano contro l’abbattimento dello storico Meazza per fare spazio all’operazione immobiliare dei fondi americani che oggi possiedono i due club. Giovedì scorso era già cominciato il dibattito sulla delibera, ma in quell’occasione era stato fatto mancare il numero legale: un escamotage per trasformare in “seconda convocazione” la seduta di oggi, 29 settembre.

Ha funzionato: il traguardo per Inter e Milan sembra adesso vicinissimo. In soccorso al sindaco Beppe Sala è infatti arrivato l’annuncio di Forza Italia, che ha infatti deciso di uscire dall’aula e astenersi. Dato che giovedì il numero di favorevoli e contrari era stato calcolato sul 24 pari, con l’assenza dei forzisti l’esito della votazione diventa scontato: salvo clamorosi colpi di scena, passerà il sì alla delibera, quindi San Siro finirà in mano a Inter e Milan.

“Noi non voteremo sì, perché questa delibera rimane piena di limiti. Ma non voteremo nemmeno contro, perché significherebbe condannare Milano e i milanesi”, ha dichiarato Alessandro Sorte, coordinatore di Forza Italia in Lombardia. Scelta poi confermata anche da Letizia Moratti, presidente della Consulta Nazionale di Forza Italia ed ex sindaco di Milano. Inoltre, anche la consigliera del Pd Monica Romano, che finora non aveva sciolto le riserve, ha annunciato il suo sì alla delibera di San Siro.

Si è unito invece ai 7 consiglieri della maggioranza contrari alla svendita di San Siro anche il capogruppo della Lista Beppe Sala sindaco, Marco Fumagalli, che ha spiegato come si comporterà in aula. Il consigliere voterà contro la delibera di vendita se non dovrà fare più da ago della bilancia nella maggioranza, visto che Forza Italia uscirà dall’aula e quindi si abbassano i voti necessari per l’approvazione. In caso contrario si asterrà. “Ho presentato un emendamento – ha spiegato a margine del consiglio comunale -, cioè che i soldi della compensazione possano essere usati per il verde, si tratta di 14 milioni. Se passerà la delibera mi sembra un punto importante perché noi come lista civica pensiamo al verde davvero, non come altri”.

Cosa succede dopo

Con la via libera alla vendita di San Siro a Inter e Milan, dello stadio intitolato al grande Giuseppe Meazza, tra i più belli al mondo persino per i maestri inglesi, resterà soltanto un pezzo della curva Sud, trasformato forse in museo o addirittura in uffici. Tutto il resto sarà abbattuto, per far posto a centro commerciale, parcheggi, negozi, ristoranti e persino hotel di lusso: altro cemento che arricchirà i fondi Oaktree e Redbird, proprietari dei due club. Mentre affianco al vecchio Meazza nascerà un moderno impianto da 71.500 posti: il progetto è affidato agli studi internazionali di architettura Foster + Partners e Manica, guidati rispettivamente da Lord Norman Foster e David Manica.

Nel dossier di quasi trecento pagine che nei mesi scorsi Inter e Milan hanno presentato al Comune di Milano si parla di un investimento di circa 1,2 miliardi di euro, 700 milioni solo per la realizzazione del nuovo impianto. Entro il 10 novembre dovrà avvenire il rogito per la cessione dell’intera area, poi Inter e Milan cominceranno a trasfigurare San Siro. Innanzitutto costruendo il nuovo stadio (avrà due grandi anelli) con l’obiettivo di averlo pronto entro il 2030. Poi comincerà la demolizione del Meazza.

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Il Fatto Quotidiano

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