San Siro, bando chiuso: resta solo il progetto di Milan e Inter

  • Postato il 2 maggio 2025
  • Di Panorama
  • 3 Visualizzazioni

Bando chiuso. Sul tavolo del Comune di Milano per il futuro di San Siro resta solo il progetto di Milan e Inter, quello che non piace a una minoranza rumorosa trasversale tra partiti, comitati(ni), vip e residenti ma che è l’unico che possa davvero garantire un futuro all’area dell’attuale Meazza. Punto. Non sono bastati 37 giorni a bando aperto dopo sei anni di discussioni pubbliche perché qualcuno desse consistenza ai tanti “si può fare”. Si può ristrutturare lo stadio e non abbatterlo, si può gestirlo anche senza le due squadre, si può coinvolgere le grandi organizzazioni statunitensi di organizzazione di concerti ed eventi, si può tutto… ma alla fine gli unici ad aver messo sul tavolo di Palazzo Marino un’offerta di acquisto dell’impianto e delle aree limitrofe alla cifra di 197 milioni di euro (prezzo stabilito dall’Agenzia delle Entrate e oggetto di esposti alla Procura di Milano e alla Corte dei Conti) sono stati i due club che ora puntano spediti agli ultimi atti amministrativi di una trattativa fiume avviata nel 2019.

La scadenza del bando alle 23,59 del 30 aprile 2025 – curiosamente a sfida contro il Barcellona appena finita per l’Inter di Oaktree, giocata in uno stadio “ponte” mentre lo storico Camp Nou è stato raso al suolo per essere rifatto da zero o quasi – è un passaggio fondamentale nella vicenda San Siro. Di fatto, è il punto di non ritorno perché apre alla fase conclusiva della stesura dell’accordo con cui il Comune di Milano cederà il Meazza e le aree alle due società entro la fine del mese di luglio, così da evitare il 10 novembre 2025 la tagliola dell’apposizione del vincolo sul secondo anello dell’attuale struttura. Una circostanza annunciata dalla Soprintendenza e che renderebbe impossibile qualsiasi demolizione, anche parziale, per dare vita a un nuovo stadio nella zona oggi occupata dai parcheggi.

Ora, esaurito il dibattito a suon di interviste e convegni, Milan e Inter entrano nella fase operativa con Palazzo Marino. Il progetto depositato a marzo è noto e pubblico, prevede la costruzione di un nuovo impianto da poco più di 70mila posti di cui 13mila corporate, la rifunzionalizzazione di quello che resterà di San Siro nel quale saranno inglobate alcune attività, investimenti immobiliari e commerciali nelle aree circostanti con una percentuale del 50% adibita a verde. Il punto di caduta di tutti i passaggi svolti in questi anni in cui Milan (soprattutto) e Inter hanno minacciato di lasciare Milano in assenza della possibilità di edificare un progetto complessivo che andasse oltre le ipotesi di ristrutturazione del Meazza.

Il cronoprogramma prevede la chiusura a breve dell’acquisto, poi bisognerà attendere che si siano compiuti i Giochi di Milano Cortina 2026 perché le ruspe possano entrare in funzione. Milan e Inter contano di entrare nel nuovo impianto nel 2031 e solo a quel punto scatterebbe la fase di demolizione del Meazza e la realizzazione del resto delle opere con orizzonte 2035. Dieci anni durante i quali si dovranno anche chiarire alcuni punti tuttora non definitivi come il destinatario dei costi di demolizione e bonifica del terreno. In ogni caso la chiusura del bando senza presentazione di alcuna offerta concorrente è un passaggio formale decisivo. La battaglia dei “no stadio” si trasferirà nelle aule dei tribunali, ma la certezza è che non esiste un modo alternativo per tenere in piedi San Siro: non convincendo le squadre a restarci e nemmeno immaginando di darlo in gestione ai promoter per riempirlo di concerti. Circostanza, peraltro, che difficilmente soddisferebbe le aspettative dei residenti che già oggi hanno imposto limiti rigorosi al numero di date e agli orari degli spettacoli.

Leggi anche:

Autore
Panorama

Potrebbero anche piacerti