San Paolo, al pronto soccorso nuovo sistema di monitoraggio elettrocardiografico. Guiddo: “Speriamo di diventare sempre più attrattivi per nuovi medici”
- Postato il 4 novembre 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Savona. Donato dalla Fondazione De Mari CR Savona al pronto soccorso dell’ospedale San Paolo, un sistema completo di monitoraggio elettrocardiografico che rafforza in modo significativo la dotazione tecnologica della medicina d’urgenza e contribuisce a migliorare la qualità e la sicurezza dell’assistenza ai pazienti più critici.
L’acquisizione di queste apparecchiature di ultima generazione, resa possibile grazie al generoso intervento della Fondazione, consente un monitoraggio continuo e in rete dei pazienti instabili, permettendo al personale medico e infermieristico delle sale visita del pronto soccorso di seguire in tempo reale le tracce dei monitor applicati ai pazienti ricoverati in osservazione breve intensiva (OBI) e in Medicina d’Urgenza.
“Il sistema dell’emergenza è fondamentale nel processo di cura dei cittadini e la Fondazione è da tempo impegnata a sostenere anche questo importante settore della sanità savonese. La crescita qualitativa delle prestazioni nei reparti di urgenza e il supporto tecnologico alla gestione delle attività di cura rappresentano da sempre una necessità imprescindibile, soprattutto in un contesto storico in cui le difficoltà di questo settore sono un dato di fatto a livello nazionale. Siamo lieti di poter offrire la nostra collaborazione per il raggiungimento di standard sempre più elevati a tutela della salute delle persone e a supporto del lavoro di medici e infermieri”, dichiara il presidente della Fondazione De Mari CR Savona, dott. Luciano Pasquale.
Nel territorio dei distretti savonese e Bormide, il pronto soccorso dell’ospedale San Paolo rappresenta un punto di riferimento per circa 153.000 abitanti, con picchi di afflusso nei periodi estivi e festivi.
“La Fondazione De Mari CR Savona dimostra da sempre grande attenzione verso le esigenze della nostra Azienda e anche in questo caso ha risposto con sensibilità e prontezza alla richiesta di dotare il pronto soccorso di un sistema di monitoraggio di alta tecnologia – spiega il direttore generale di Asl2, Michele Orlando -. Ringrazio il presidente Pasquale e gli operatori del pronto soccorso per il raggiungimento di questo importante obiettivo comune, che contribuisce a migliorare la qualità delle cure e la sicurezza dei pazienti”.
“Questi strumenti possono servire sia per la parte formativa sia per quanto riguarda l’attività giornaliera – prosegue – un giovane medico che lavora nei pronto soccorso sarà sicuramente più invogliato a prestare il proprio servizio all’interno di un pronto soccorso che ha attrezzatura moderna e sofisticata come quella che la Fondazione ci ha donato. Sicuramente diventeremo ancora più attrattivi“.
I dati del 2024
Nel 2024 presso la Struttura Complessa di pronto soccorso e Medicina d’Urgenza Levante, diretta dalla dottoressa Grazia Guiddo, gli accessi complessivi hanno raggiunto quota 57.132, il secondo dato più alto della Liguria dopo il Policlinico San Martino di Genova.
La Struttura è articolata in pronto soccorso, Osservazione Breve Intensiva e Medicina d’Urgenza. Nel 2024 si sono registrati 915 ricoveri in Medicina d’Urgenza e 2.957 pazienti seguiti in Osservazione Breve Intensiva.
L’OBI rappresenta il primo livello di intensità di osservazione per i pazienti che necessitano di un periodo prolungato di valutazione prima della decisione di dimissione o ricovero. È costituita da 6 posti letto dotati di monitor cardiologici e consente il proseguimento degli approfondimenti diagnostici e delle terapie urgenti.
La Medicina d’Urgenza, con 6-8 posti letto, accoglie invece pazienti instabili o a rischio di instabilità che richiedono osservazione e trattamento per un periodo inferiore alle 72 ore, in attesa del trasferimento in reparti a diversa intensità di cura.
In situazioni di iper-afflusso o sovraffollamento del pronto soccorso, il nuovo sistema in rete consente di monitorare simultaneamente i parametri vitali dei pazienti da più postazioni, migliorando la tempestività di intervento, la sicurezza clinica e la continuità assistenziale.
“Noi avevamo bisogno di poter seguire il paziente in tutte le sue fasi e, soprattutto, di poter avere un monitoraggio dell’elettrocardiogramma sempre attualizzato. Ogni volta che un paziente viene in pronto soccorso per un dolore toracico, perché ha avuto uno svenimento, perché ha avuto una sensazione di palpitazione, noi applichiamo un monitor defibrillatore perché il sintomo che potrebbe avere avuto il paziente potrebbe essere legato ad una aritmia da defibrillare che può portare alla morte del paziente. Quindi applichiamo un monitor defibrillatore che prima non aveva la possibilità di essere seguito passo passo se non con gli allarmi. Con questo sistema invece di monitoraggio che sfrutta la rete wifi, i monitor applicati al paziente riportano la traccia su dei monitor tv che sono collocati in ogni sala visita, quindi ogni medico può vedere non solo il suo paziente monitorato ma anche il paziente degli altri colleghi e accorgersi immediatamente se c’è qualche qualche problema”, sottolinea la dottoressa Grazia Guiddo, direttore della struttura.
“Oltre a questo è anche possibile registrare completamente la traccia e rivederla prima di dimettere il paziente in modo da eventualmente scoprire aritmie che altrimenti non si sarebbero potute vedere in maniera compiuta. Quindi questo è un importantissimo passo avanti, ci permette di mettere anche in rete i monitor che abbiamo nel reparto di medicina d’urgenza, così di notte quando restiamo soltanto due medici a fare il turno, se c’è qualche paziente un po’ più grave da attenzionare maggiormente possiamo riportare la traccia sui monitor presenti nelle sale visita”, spiega.
“Questo progetto comprende oltre a questi monitor defibrillatori, abbiamo acquisito tre ecografi di ultima generazione di cui uno portatile, un ventilatore che ha inserito all’interno anche un monitor elettrocardiografico e il progetto si conclude con l’acquisizione di due manichini di ultima generazione che ci consentono di fare retraining e di formare il personale a tutte le possibili cause di arresto cardiaco potendo praticare il massaggio cardiaco, lavorando in equipe e affinando la nostra preparazione e la nostra facilità di approccio e di reattività a qualunque tipo di acuzie”.
“Purtroppo il nostro organico è ridotto perché non non riusciamo a trovare medici che si iscrivano alle scuole di specializzazione, speriamo che con queste nuove attrezzature e la possibilità di fare un expertise di questo tipo diventiamo attrattivi”, conclude la dottoressa Guiddo.
Alcuni dettagli sul sistema di monitoraggio
Il sistema comprende: 10 monitor defibrillatori BeneHeart D30 Mindray (3/5 Derivazioni ECG, SpO₂, NIBP, pacemaker, registratore 50 mm, batteria 5G/2.4G Wi-Fi); centrale di monitoraggio e connessione dati CMS II Benevision con algoritmo Mindray; 5 monitor DELL 32” T4-DELL-P3223DE per la visualizzazione delle tracce ECG in ogni sala visita; ecografi portatili Mindray MX7 SS e M9 SS-3P, ad alta risoluzione per diagnostica cardiaca e polmonare; ventilatore TV80 integrato con monitor Benevision N1 per la gestione del supporto respiratorio e trasduttore wireless Mindray TE Air e 5M con tablet per il posizionamento ecoguidato dei cateteri nei pazienti con scarso patrimonio venoso.
Il progetto ha previsto anche un programma di formazione permanente grazie all’acquisizione di un manichino da esercitazione che consente simulazioni di scenari di arresto cardiaco e l’addestramento continuo del personale medico e infermieristico. Con il manichino di simulazione, inoltre, la formazione può essere mantenuta in modo permanente all’interno della struttura essendo presenti nell’organico del pronto soccorso dirigenti abilitati all’insegnamento dell’Advanced Cardiac Life Support.
“L’introduzione di questo nuovo sistema di monitoraggio rappresenta un ulteriore passo avanti nel potenziamento del livello tecnico-scientifico della strumentazione a disposizione dei nostri operatori di Medicina d’Urgenza – dichiara la dottoressa Bruna Rebagliati, direttore sanitario di Asl2. – Ottimizzare le performance individuali e rafforzare la sinergia del team medico-infermieristico sono aspetti fondamentali nella gestione delle emergenze e costituiscono un obiettivo costante perseguito dai professionisti di questo servizio. A tutti loro va un sincero ringraziamento per l’impegno quotidiano e la competenza con cui operano, contribuendo ogni giorno alla sicurezza e alla qualità delle cure erogate”.