San Luca, ecco perché è stato sciolto il consiglio comunale: le motivazioni

  • Postato il 2 maggio 2025
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San Luca, ecco perché è stato sciolto il consiglio comunale: le motivazioni

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Dalla formazione delle liste alle case popolari, le motivazioni dello scioglimento del consiglio comunale di San Luca: 18 le «anomalie» evidenziati nella relazione prefettizia.


SAN LUCA- «Si riscontra una gestione del contenzioso dell’Ente passiva, confusionaria e, soprattutto, foriera di riflessi negativi sul patrimonio dello stesso». Ma anche «diverse criticità, tutte sintomatiche di un evidente sviamento dell’azione amministrativa». E, «la permeabilità dell’attività di Governo dell’Ente locale rispetto agli interessi di ambienti malavitosi. Laddove coloro che avevano la responsabilità amministrativa della cosa pubblica non hanno voluto o saputo opporsi alle ingerenze mafiose, lasciandosi condizionare da esse». Queste tra le motivazioni che hanno portato lo scorso 27 marzo allo scioglimento del consiglio comunale di San Luca, guidato dall’ormai ex sindaco Bruno Bartolo.

Nelle trentasette pagine che il prefetto di Reggio Calabria, lo scorso 6 febbraio ha inviato al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, sono stati riassunti i punti più salienti della lunga relazione redatta dalla commissione d’Indagine. E, sono diciotto i punti del documento sulla quale la commissione di accesso agli atti ha riscontrato «diffuse anomalie». Per gli organi del Governo non ci sono stati dubbi. «A San Luca ci sono stati dei condizionamenti dell’amministrazione comunale elettiva di San Luca, volti a – scrive il ministro Piantedosi, nella relazione inviata al capo dello Stato, Sergio Mattarella- perseguire fini diversi da quelli istituzionali, che hanno determinato lo svilimento e la perdita di credibilità dell’istituzione locale». La relazione prefettizia getta una luce dettagliata sulle dinamiche che hanno minato «la legalità e il buon funzionamento dell’amministrazione comunale a partire dalle elezioni del 2019».

FATTO ATIPICO NELLE ELEZIONI

Un elemento che ha immediatamente destato e definito «un fatto atipico» che ha caratterizzato la competizione elettorale soprattutto della lista numero 2, quella che vedeva il massmediologo Klaus Davi candidato a sindaco. «Come i sottoscrittori della lista n. 2 Omiss, – si legge nelle motivazioni- risultano: a) prossimi congiunti dei componenti della lista n. 1 San Luca» e da «esponenti della ‘ndrina». Questa «anomala» convergenza di legami familiari ha portato la Commissione d’accesso a ipotizzare una strategia ben precisa: «l’esigenza di predisporre un mero ‘cuscinetto’, al fine di assicurare lo svolgimento delle elezioni». La relazione, minuziosa, scava dentro i gangli dell’amministrazione di Bartolo definita come “caratterizzata da diffusa irregolarità e approssimazione dell’agire amministrativo”.

CRITICITÀ NELLA GESTIONE

Come previsto nelle motivazioni dello scioglimento vi sono la gestione dell’area mercantile del santuario di Polsi «sono state segnalate numerose criticità». E l’affidamento della gestione dello stadio comunale in favore dell’Asd San Luca. «Tenuto -si legge- in esercizio nonostante sia privo della licenza di agibilità» e «di un adeguato impianto di depurazione». Viene evidenziato anche «l’omesso pagamento dei canoni di affitto e delle utenze». Vengono mossi anche in merito alla gestione dei terreni demaniali e in materia urbanistica ed edilizia gli esiti ispettivi hanno rivelato «criticità». E, ancora, viene evidenziata la gestione «irregolarità» nella gestione dei cinquantotto alloggi popolari «che risultano in gran parte occupati da soggetti controindicati».

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Non mancano rilievi anche sulla macchina burocratica in cui viene definita la scelta di aumentare le ore lavorative degli Lsu/Lpu, «poiché essa ha interessato anche personale con parentele e frequentazioni afferenti al locale contesto ‘ndranghestico».

OMESSA ATTIVAZIONE DEL PROCEDIMENTO DI DECADENZA

E ancora, senza menzionare il nome dei consiglieri “assenteisti”, la relazione prosegue: «La Commissione d’accesso ha rilevato l’omessa attivazione del procedimento di decadenza a carico di taluni consiglieri. In particolare, i Carabinieri della Stazione di San Luca hanno riscontrato almeno tre assenze consecutive in capo a otto consiglieri. Alcuni dei quali hanno reiterato, anche più volte, tale condotta assenteista».

NELLE MOTIVAZIONI: POSSIBILE SCIOGLIMENTO ANTICIPATO DEL CONSIGLIO COMUNALE DI SAN LUCA

Ad avviso dei Commissari: «non può escludersi che una regolare condotta nell’applicazione del procedimento di decadenza avrebbe potuto condurre allo scioglimento anticipato dell’Ente. Mentre sotto altri profili avrebbe inciso quantomeno sulla formazione della volontà nelle decisioni dell’attività amministrativa».

IRREGOLARITÀ NELL’AREA TECNICA-MANUTENTIVA E NELLO STADIO COMUNALE

E, ancora, al punto sette della relazione inviata dal prefetto al ministro, si evidenzia: l’andamento dell’Area tecnica-manutentiva, diretta nel periodo di riferimento OMISSIS, della quale si tratteggeranno gli atteggiamenti e le ammissioni, rapportati alle proprie competenze, rese nel corso della attività di indagine. In quest’ambito, centrale importanza, nell’economia delle valutazioni da formulare, riveste l’analisi operata dalla Commissione sulle attività poste in essere dall’Amministrazione Comunale di San Luca per l’affidamento in gestione dello Stadio comunale “Corrado Alvaro” »

NELLE MOTIVAZIONI DELLO SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DI SAN LUCA ANCHE: MALA GESTIO NEI TERRENI DEMANIALI E LE CRITICITÀ FOGNARIA

Anche la gestione dei terreni demaniali, denota, secondo i Commissari, «non trascurabili aspetti di mala gestio legati». Questi legati all’iter amministrativo di concessione degli stessi per uso agricolo ovvero pascolivo.

Vengono inoltre posti rilievi «circa le problematiche ambientali». «È emersa una generale situazione di precarietà sotto il profilo dell’igiene e della sanità pubblica». Questo sarebbe riconducibile seconda la relazione prefettizia a «comportamenti omissivi degli amministratori preposti a prendere provvedimenti in merito. In particolare, l’infrastruttura fognaria, seppur oggetto di diversi interventi di potenziamento, risulta carente ed inadeguata per l’assenza di pianificazione organica e globale degli interventi necessari per la risoluzione dalla problematica».

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