San Lorenzo a Varigotti: la chiesta medievale sospesa tra mare, cielo e roccia
- Postato il 22 dicembre 2024
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- Di Il Vostro Giornale
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Varigotti. Sulle colline che sovrastano la Baia Dei Saraceni, immediatamente dietro Punta Crena (la barriera naturale che separa il borgo di Varigotti dalla nota insenatura), si erge un edifico religioso medievale sospeso tra mare, cielo e roccia: si tratta della chiesa di San Lorenzo, che sorge sul terrazzamento artificiale costruito sulla ripida pendice montuosa e che domina dall’alto l’antico porto, riparo per secoli delle navi che percorrevano le rotte mediterranee e distrutto poi dalla flotta genovese.
Il luogo di culto alto-medievale attesta le sue prime citazioni al 1356. L’edificio attuale, risalente al XV secolo, è costituito da un’aula unica, alla quale si accede da due portali posti sul fianco meridionale rivolto verso il mare. Davanti alla piccola abside rettangolare era posta, nel pavimento, la cosiddetta “tomba degli abati”. Nello spiazzo sul lato della chiesa si estendeva il cimitero, dove furono sepolti anche i morti della peste che nel Trecento devastò il Finale e l’Europa intera.
Nel VI-VII secolo, l’area dove sorge la chiesa era occupata da sepolture, ricavate entro anfore provenienti dal Mediterraneo o in cassette realizzate in tegola. Alla struttura sono riconducibili due reperti: un frammento di iscrizione in marmo grigio (VI-VII sec.), che reca il nome del defunto “Anatolio”; un sarcofago in marmo bianco greco (IV sec.), rinvenuto in frammenti nelle murature della chiesa e attualmente esposto nel Museo Archeologico del Finale a Finalborgo. Si tratta di un sarcofago romano decorato “a strigilature”, la cui faccia posteriore fu rilavorata nella seconda metà dell’VIII secolo con croci gigliate unite da cerchi a intreccio di vimini, tipico motivo della scultura longobarda.
La chiesa nel 1127 fu donata da Ottone, vescovo di Albenga, al monastero benedettino di Sant’Onorato sull’isola di Lérins, in Provenza. Il possesso da parte del monastero provenzale fu di breve durata: pochi anni dopo la chiesa era inclusa tra le parrocchie dipendenti dalla Pieve del Finale.
Nel 1585, il visitatore apostolico Nicolò Mascardi constatò come ormai la vecchia chiesa di San Lorenzo fosse troppo disagevole per la maggior parte della popolazione e, nell’anno successivo, fu trasferita nell’oratorio di Sant’Antonio, nei pressi della spiaggia dall’altra parte del capo: la nuova parrocchia veniva così a trovarsi in una posizione più centrale rispetto all’abitato di Varigotti, sorto sul litorale a occidente del promontorio, ed alle varie contrade sviluppatesi sulle pendici circostanti affacciate sul mare.
La nuova chiesa di San Lorenzo si situa lungo la Via Aurelia, lungo la strada statale dunque, e fa parte oggi del vicariato di Finale Ligure-Noli, ricompresa all’interno della diocesi di Savona-Noli. Adiacente alla parrocchiale, sorge appunto l’oratorio di Sant’Antonio.
Le sue prime citazioni risalgono al 1356. Dell’originario edificio rimane visibile solo il campanile tardogotico, rimaneggiato in epoche successive. L’attuale struttura è a navata unica con cappella addossata sul lato sinistro e sormontata da cupola. Le caratteristiche sono quelle dello stile barocco, essendo stata la chiesa oggetto di profondi interventi durante il XVII secolo. La parrocchiale di San Lorenzo oggi visibile è opera dell’architetto Andrea Storace, con un’edificazione che si protrasse dal 1624 al 1637.
La facciata esterna presenta linee semplici ed è decorata a fasce orizzontali bicolori in tipico stile ligure. All’interno si conservano alcune opere di rilievo quali un polittico di San Lorenzo (datato al 1584, di autore ignoto), un tabernacolo in legno del XVI secolo, una tela secentesca della Madonna del Rosario e un trittico della Vergine con San Lorenzo e Sant’Antonio.