San Giovanni in Fiore, ora l’ospedale ha l’elisuperficie notturna

  • Postato il 28 febbraio 2025
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San Giovanni in Fiore, ora l’ospedale ha l’elisuperficie notturna

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Buone notizie per San Giovanni in Fiore: l’elisoccorso potrà atterrare anche di notte, l’ospedale ha l’elisuperficie notturna. L’annuncio del sindaco Succurro


SAN GIOVANNI IN FIORE (CS) – Finalmente arrivano buone notizie per la sanità del più grosso centro silano, dopo le tante notizie negative, che hanno messo in croce sia ospedale che il Pronto Soccorso, specie dopo la tragedia, che ha visto un figlio della terra dell’Abate, Serafino Congi morire perché sul posto non c’era un’ambulanza pronta per il suo trasferimento al Pronto Soccorso di Cosenza. Oggi la notizia è stata comunicata direttamente dalla prima cittadina, Rosaria Succurro, che sta facendo i salti mortali perché tragedie simili non accadano più ai cittadini che hanno deciso di vivere in montagna.

“L’ospedale di San Giovanni in Fiore ha finalmente l’elisuperficie per i soccorsi sanitari, anche di notte”. Questa la prima importante novità da quel fatidico 4 gennaio, giorno del decesso di Serafino. Nello stesso comunicato la sindaca ha precisato anche i dettagli dell’operazione: “Lo stadio comunale di San Giovanni in Fiore è stato ufficialmente inserito nel Portolano della Regione Calabria, come elisuperficie idonea per l’atterraggio dell’elisoccorso 24 ore su 24, notte compresa. Obiettivo centrato grazie al nostro paziente lavoro e all’impegno dell’Asp di Cosenza e della società Elitaliana”. Ed ancora: “E’ un risultato importante per la comunità, perché da qui in poi ci saranno “interventi più rapidi nelle emergenze sanitarie e un migliore accesso ai soccorsi per tutto il nostro territorio”.

Un passo concreto per la sicurezza di tutti, frutto dell’accordo che avevo già firmato con l’Asp di Cosenza e con Elitaliana”. “Avevo detto che avremmo centrato l’obiettivo entro febbraio 2025 e – ha concluso Succurro – ho mantenuto la promessa”. Certamente non tutto è risolto all’interno dell’urgenza/emergenza di San Giovanni in Fiore. Certamente non è tutto per ciò che concerne la sanità sul territorio, dove ancora si registrano lacune immense per mancanza di servizi e personale sanitario e parasanitario sia in ospedale che nel Distretto Sanitario, dove ancora si registrano emigrazioni verso gli ospedali di Crotone o Cosenza per una semplice visita specialistica. Pensare solo che per una visita dall’otorino bisogna aspettare il mese di agosto oppure per un consulto cardiologico, bisogna andare a Crotone, la sede più vicina.

Certamente la morte del 47enne di San Giovanni in Fiore, Serafino Congi deceduto dopo ore di attese al Pronto Soccorso dell’ospedale cittadino ha messo a nudo tutte le pecche di una sanità smantellata nel corso degli anni e ha messo il dito nella piaga di un ospedale, quello silano, che è stato depauperato per mancanza di reparti oppure per mancanza di personale. A questo punto la domanda è: che cosa è rimasto di un ospedale classificato, come area disagiata e di cosa c’è bisogno veramente per la salvaguardia dei cittadini di San Giovanni in Fiore, che finora, hanno assistito a tragedie non per loro colpa. Però, quello di avere in loco un elisoccorso, in grado atterrare di giorno e di notte, è un piccolo, grande passo per iniziare a parlare veramente di come poter salvaguardare la vita di coloro che hanno deciso di vivere sui monti.

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