Sampdoria verso la sfida con lo Spezia, Donati: “Amichevoli affrontate come fossero partite di coppa o campionato. Non percepisco negatività”

  • Postato il 17 agosto 2025
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Generico agosto 2025

Genova. Dopo la fase di preparazione, arriva il ritorno agli appuntamenti ufficiali per la Sampdoria. Domani alle 18:30 al “Picco” i blucerchiati affronteranno lo Spezia in occasione dei trentaduesimi di finale di Coppa Italia. Un appuntamento importante per Donati che gli permetterà di vedere quali saranno le risposte dei suoi alla prima gara della stagione con il risultato che conta.

Il tecnico blucerchiato inizia la conferenza pre partita parlando degli avversari: “Lo Spezia è una squadra rognosa, che ha fatto bene negli ultimi anni ed è sempre difficile da affrontare. Questo è normale: l’anno scorso ha fatto molto bene ed è quindi giusto aspettarsi una squadra competitiva“.

Poi un focus sullo stato di salute della sua Samp: “Dal punto di vista della condizione stiamo bene, perché abbiamo lavorato tanto e bene. I ragazzi corrono nonostante il caldo, hanno voglia di fare, di soffrire, di non fermarsi anche quando c’è stanchezza nelle gambe: questi sono segnali importanti. Il livello esatto non lo so dire, perché sono le partite ufficiali a dare le risposte. Le amichevoli sono state utili, ma per me la parola “amichevole” non esiste: le abbiamo affrontate come fossero partite di coppa o campionato. Bisogna cercare di fare bene, soffrire anche lì, perché ti prepara al vero calcio”.

Sui nuovi arrivati: “Si sono presentati con grande entusiasmo e voglia di prendersi questa occasione. Giocare per la Samp è importante e richiede tanto, ma tutti hanno mostrato mentalità positiva. Certo, serve un periodo di adattamento, perché alcuni vengono da campionati diversi, con modi diversi di intendere il gioco. Ma sono contento soprattutto dello spirito che hanno portato“. Sulle gerarchie: “In una squadra ci sono più capitani. La fascia la porta uno, ma mi aspetto che siano in tanti ad avere leadership e voglia di trascinare. La scelta è caduta su Ferrari, che rimane il capitano; De Paoli è vice. Ma per me anche Bellemo è un capitano, e potrei citarne altri”.

Sono contento dei ragazzi che alleno, anche dei giovani della Primavera: validi e bravi”. Sono previsti altri nuovi arrivi per rinforzare la rosa: “Non dev’essere una scusa l’aver iniziato tardi: abbiamo lavorato bene e continueremo a migliorare. Chi arriverà si inserirà in un contesto già solido, con una mentalità chiara“.

Donati è soddisfatto della percezione che sta avendo dell’ambiente intorno a lui: “C’è molta partecipazione, quello che proponiamo viene condiviso. Io do tutto a loro, e sento che loro fanno lo stesso. Non percepisco alcun dubbio o pensiero negativo. È un gruppo che lavora unito, ed è fondamentale: nei momenti positivi e in quelli negativi bisogna rimanere solidi, senza farsi condizionare da ciò che è successo in passato. Siamo ripartiti da zero e stiamo costruendo. Le difficoltà arriveranno, ma sono fatte per essere superate, non subite. Quelli che c’erano l’anno scorso sono i più motivati a ripartire, i primi a dare tutto. Io credo che per fare bene bisogna essere tutti uniti: squadra, staff, società, tifosi, giornalisti. Non drammatizzare quando le cose vanno male, né esaltarsi troppo quando vanno bene. Bisogna restare sulla stessa rotta“.

Tatticamente l’intenzione è quella di creare una “Sampdoria camaleontica”, come fa capire il tecnico: “La difesa è variabile: si parte con un sistema, ma poi in partita si può trasformare. Non conta il numero, conta come interpretiamo le situazioni. L’importante è che i giocatori sappiano cosa fare: a volte funzionerà, a volte no, ma la flessibilità è fondamentale“.

Su Pedrola: “È in gruppo. So che ha avuto dei problemi fisici ma sta bene mentalmente e ora lavora con il sorriso. Sta capendo che si gioca anche difendendo e soffrendo: se mette insieme tutte queste cose, con le sue qualità che non devo essere io a spiegare, può fare un’ottima stagione”. Sul portiere: “Ghidotti ha la mia fiducia. È un ottimo ragazzo e lavora bene. Non sono un allenatore che cambia portiere per un errore, o due. Ha la maglia numero uno e va bene così per ora”. Su Coda: “Lui è fondamentale, sia che giochi 90 minuti, sia che giochi 10. Ha fatto tanti gol, deve continuare a farne: non ha la pancia piena, si allena sempre al massimo. Certo, alla sua età non può giocare tutte le partite intere, ma per me sono importanti anche i giocatori che entrano negli ultimi minuti. A volte possono decidere una stagione”. E su Cuni: “Lo abbiamo preso perché è forte. Ha fisicità, corsa, qualità e fa giocare bene la squadra. Deve migliorare nella cattiveria sotto porta. Gli attaccanti vengono giudicati da gol e assist. Se cresce in questo, può diventare un giocatore veramente forte”.

Il fatto di avere così tanti abbonati è bellissimo, un motivo d’orgoglio. Ma sta a noi farne arrivare ancora di più, e non solo coi risultati: soprattutto con l’atteggiamento. Una squadra che lotta e non molla rende orgogliosi i tifosi, indipendentemente dal risultato“, chiosa.

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Genova24

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