Sampdoria ultima: equivoci tattici, poca personalità e infortuni “chirurgici”

  • Postato il 10 novembre 2025
  • Calcio
  • Di Genova24
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Generico novembre 2025

La Sampdoria è ultima in classifica. Il pareggio dello Spezia ha lasciato i blucerchiati, sconfitti sabato a Venezia, in solitaria in fondo al campionato. Una situazione che lo stesso Salvatore Foti ha definito “inaccettabile”. Ora ci sono due settimane di pausa per rimettere a posto i tanti problemi che affliggono la Samp. I due tecnici – Foti e Gregucci – dovranno cercare di dare un’impronta tattica più precisa, perché anche nell’ultima partita i blucerchiati sono apparsi troppo disorganizzati. E poi c’è da sopperire alla poca personalità della rosa. Le parole di Foti nel post partita sono nette e forti, ma un’ammissione di responsabilità deve essere presa anche dai giocatori più esperti del gruppo. Tutto questo infortuni permettendo. L’espressione “piove sul bagnato” calza a pennello, perché in una Samp già malconcia, le indisponibilità di Pafundi, Abildgaard e Ricci sono pesantissime.

Un vestito troppo scollato

La partita di Venezia, anche per meriti di un avversario molto competitivo, è stata una débâcle. Per i primi venti minuti si era vista in realtà una buona Samp che non aveva mai permesso al Venezia di entrare in area di rigore. Poi il centrocampo blucerchiato si è scollato, perdendo i riferimenti. Il terzetto Benedetti-Henderson-Barak è privo di giocatori di filtro, quindi ci si poteva immaginare la difficoltà del Doria nel mantenere solidità in mezzo al campo. Compattezza che è mancata anche nel pacchetto difensivo. Soprattutto tra Ferrari e Giordano, dunque sul centro-sinistra blucerchiato, c’erano troppi metri di distanza. E infatti in occasione del primo gol del Venezia, Busio porta palla proprio in quello spazio e calcia, trovando il gol che stappa la partita.

Vale la pena insistere con la costruzione dal basso?

Nel centrocampo schierato sabato manca anche un giocatore di palleggio, bravo nel manovrare il gioco. Così come calciatori abili in costruzione mancano anche in difesa. Valeva dunque la pena, contro un Venezia molto aggressivo, insistere con la costruzione dal basso? Il primo gol dei lagunari nasce proprio da una palla persa da Hadzikadunic in fase di impostazione. Chiaramente l’assenza di Ricci, ne parleremo tra poco, ha pesato tanto sotto questo punto di vista. Forse però vista la situazione Gregucci e Foti avrebbero dovuto cambiare interpreti oppure indicare di giocare più spesso in profondità per Coda.

Gli infortuni “chirurgici”

Il gioco di parole è perfetto. Gli infortuni sono andati a colpire in maniera precisa gli elementi più importanti dello schieramento blucerchiato. Pafundi, fermato da un altro problema prima della partita di Venezia, è sicuramente il giocatore più pimpante di questo inizio di stagione. Nonostante Cherubini e Coda stiano cominciando a formare una discreta intesa, il pupillo di Roberto Mancini è una pedina fondamentale di questa Sampdoria per la sua qualità e la sua imprevedibilità. Infortunio last-minute anche per Matteo Ricci, giocatore rivitalizzato nelle ultime partite e importantissimo in fase di costruzione. Come anticipato la sua assenza ha privato la Samp del suo regista migliore in questo momento, complicando enormemente i piani in situazione di possesso. Infine l’assenza più lunga, quella di Oliver Abildgaard. Il danese che ha rimediato la frattura della spalla sinistra è un mediano a cui la Samp non potrebbe rinunciare. Tra i tanti problemi della rosa costruita da Fredberg è Mancini c’è proprio l’assenza di un calciatore in grado di sostituirlo. Vedremo se durante la sosta Gregucci e Foti troveranno una soluzione.

C’è da lottare, ma chi sono i lottatori?

Il momento drammatico della Samp non è però solo una questione di campo o di assenze pesanti. Nel momento del bisogno questa squadra non ha giocatori carismatici a cui appigliarsi. La fascia di capitano spetta a Ferrari, ma più per un discorso di presenze che di leadership. Il curriculum di Massimo Coda potrebbe essere quello di un giocatore di spicco in quanto a carisma, ma in questo momento anche lui sembra essere un po’ svuotato. Quasi mai si vedono i giocatori blucerchiati davanti ai microfoni in conferenza stampa, ma compaiono solo in video pubblicati dal club sui propri canali social (e neanche dopo ogni partita, l’ultimo a parlare è stato Cuni dopo il pareggio di Empoli). Se pensiamo all’undici titolare di sabato ci sono sei giocatori che in carriera hanno già lottato per la salvezza in Serie B e sono tutti quelli che c’erano già l’anno scorso: Ghidotti, Ferrari, Depaoli, Ioannou, Benedetti e Coda. Insomma, questi sembrano non aver imparato la lezione e tra i nuovi acquisti non c’è nessuno abbia già fronteggiato una situazione simile in passato. La scossa mentale può darla il nuovo staff. Gregucci e Foti sono partiti male (2 punti in 4 partite, l’ultimo allenatore del Doria con una partenza peggiore o uguale era stato addirittura Montella, subentrato nel 2015/2016) ma perlomeno sembrano essere più decisi nel modo di comunicare. Proprio Gregucci aveva detto giustamente di dover fare la lotta, ma è difficile farla senza lottatori.

 

Autore
Genova24

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