Sampdoria, tutto tace in attesa dell’eventuale deferimento del Brescia. Il punto della situazione e il precedente del Palermo

  • Postato il 20 maggio 2025
  • Calcio
  • Di Genova24
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Genova. La Sampdoria continua ad allenarsi, restando in silenzio in attesa degli sviluppi delle indagini della procura federale in merito al ‘caso Brescia’ scoppiato domenica pomeriggio e che ha provocato il rinvio dei playout a data da destinarsi e, in caso di condanna e penalizzazione piena, la possibilità della Sampdoria di giocare i playout contro la Salernitana.

Il Brescia continua a ritenersi parte lesa e oltre ad aver annunciato ricorso in qualsiasi sede sportiva e, qualora necessario, extra-sportiva, per tutelare la propria posizione ‘ritenendo di aver adempiuto correttamente alle scadenze federali e di aver agito in conformità alle norme statali e sportive’, ha anche annunciato di aver presentato una denuncia contro il Gruppo Alfieri, società milanese con sede in via Montenapoleone. È da questa srl che il Brescia ha acquistato crediti di imposta scontati del 20% per pagare i contributi relativi a novembre, dicembre, gennaio e febbraio per oltre 1,4 milioni che per l’Agenzia delle Entrate non esistono. Il problema si è ripetuto anche sulle scadenze di aprile (che però riguarderanno la prossima stagione).

Il Gruppo Alfieri Spv (ovvero una società veicolo), come riporta il Corriere di Brescia, ha come amministratore unico un 25enne di Atripalda (Avellino): ha soli 25 mila euro di capitale sociale ed è operativa da meno di un anno.

Anche il Trapani ha comunicato in una nota ufficiale di essere stato truffato: “La società Fc Trapani 1905, appreso con sconcerto quanto accaduto in queste ore al Brescia calcio, comunica di essere anch’essa vittima della medesima società che avrebbe compensato illecitamente i crediti d’imposta del club lombardo. Si specifica che la scrivente società è assolutamente certa di essere in regola e di aver agito in perfetta conformità delle norme statali e sportive e che, ove mai, in tale vicenda è solo e soltanto parte lesa. Per tali ragioni, già nelle prossime ore, tutelerà le proprie ragioni sporgendo una dettagliata denuncia penale presso le competenti autorità”.

Domani l’audizione del Brescia in procura e venerdì, probabilmente, il primo atto ufficiale dopo la deflagrazione del caso che è cominciato in realtà il 28 febbraio quando la Covisoc ha chiesto con una lettera verifiche all’Agenzia delle entrate in merito al credito d’imposta del club lombardo. Ci sono voluti mesi per avere una risposta, mentre è stato molto rapido il processo per trasferire gli atti alla procura federale. Procura che dovrà decidere appunto se archiviare il procedimento o se procedere con il rinvio a giudizio, cioè con il deferimento al Tribunale Federale Nazionale. Da lì inizierà eventualmente il processo sportivo. La velocità della giustizia sportiva consentirebbe di arrivare a un primo grado di giudizio molto in fretta, probabilmente (fa scuola il caso Palermo del 2019 quando furono rinviati i playoff, tutto venne deciso rapidamente). Poi il Brescia potrebbe ricorrere, in caso di sentenza avversa, alla Corte Federale d’Appello.

Il fattore tempo, playout quando?

Aveva stupito il fatto che, dopo la fine del campionato, la Sampdoria fosse tornata per allenarsi al Mugnaini. Si parlava di allenamento punitivo. La società, a parte il comunicato ufficiale a 24 ore dalla retrocessione, si è trincerata nel silenzio. Soprattutto a Salerno le chat dei tifosi ribollono e anche i media soffiano sul fuoco: “i blucerchiati sapevano già cosa sarebbe successo”. C’è chi parla di una manovra per salvare il club, ma al di là delle chiacchiere la Salernitana ha comunque rimarcato attraverso le dichiarazioni dell’a.d. Maurizio Milan la propria posizione: “Sarebbe stato più corretto disputare regolarmente i playout e poi attendere eventuali risvolti dalla vicenda Brescia. Il rinvio non ha alcun fondamento giuridico perché non si è in presenza di provvedimenti sanzionatori formali, né definitivi. Tuteleremo la Salernitana in ogni sede, anche al fine di non turbare la regolarità della stagione, che è interesse dell’intero movimento calcistico. Come sancisce la legge statale, ogni penalizzazione va applicata alla fine del campionato ed alla fine di ogni giudizio riguardante l’eventuale penalizzazione. Ogni interpretazione diversa viola i principi normativi”. In caso di successiva squalifica del Brescia dopo la fine del campionato sarebbe stata ripescata in B la squadra sconfitta nei playout. In questo modo, invece, a salvarsi sarebbe una tra Salernitana e Sampdoria. Sampdoria che sta alla finestra, ma nel frattempo ha allertato i suoi legali (Francesco De Gennaro in primis).

Il ministro per lo Sport Abodi, ieri, a margine della Giornata Internazionale Onu dedicata al Fair Play in Senato, ha parlato delle decisione di congelare il playout di Serie B per presunte irregolarità nei pagamenti da parte del Brescia. “Ritengo che la decisione, presa dal presidente Bedin, sia saggia ed equilibrata − riporta l’Ansa − sarebbe stato meglio evitare o quantomeno anticipare. Mi confronterò con la Lega, ma mi pare di capire che sia stata una decisione cautelativa nella misura in cui, per quanto sia soltanto l’apertura di un procedimento, si tratta di un accertamento effettuato da Covisoc e dall’Agenzia delle Entrate, che ha prodotto una rilevanza oggettiva e che sembra possa determinare una penalizzazione. Sarebbe stato paradossale giocare i playout e poi eventualmente doverla ripetere o modificare in maniera traumatica l’assetto del campionato”.

I playout comunque sono rinviati e non si può tornare indietro. Il tempo per rigiocarli è pochissimo, alla luce del fatto che nei primi dieci giorni di giugno i calciatori saranno anche a disposizione delle nazionali. Probabilmente il periodo sarebbe appunto dopo il 10, anche se entro il 6 giugno teoricamente le squadre in serie B e C dovrebbero terminare le procedure di iscrizione (che sono comunque differite per esempio per chi sta svolgendo i playoff in questi giorni).

Il Brescia, da quanto sta emergendo in queste ore, intende arrivare fino all’ultimo grado di giudizio e quindi non patteggiare (che potrebbe invece portare un -2 di penalizzazione invece che un -4 condannando comunque le rondinelle ai playout ed estromettendo in ogni caso la Sampdoria). Si allungherebbero dunque i tempi dei ricorsi e si potrebbe dunque profilare un allargamento della Serie B, anche se, come si è visto già in questa stagione, i calendari sono già strizzatissimi e allungare ulteriormente la durata sarebbe un azzardo: la stagione 2025/2026 è prevista da venerdì 22 agosto all’8-10 maggio 2026. È tutto un ragionare su ipotesi, al momento, visto che non c’è stata ancora nessuna udienza in tribunale.

Il precedente del Palermo

Di sicuro all’assemblea della Lega B del 23 maggio di carne al fuoco ce ne sarà parecchia e in questo caso le decisioni politiche, come accadde appunto con la decisione di dare il via ai playoff nonostante il ricorso del Palermo ancora pendente, potrebbero nuovamente contare.

All’epoca la Corte d’Appello Figc aveva rigettato la richiesta di sospensiva avanzata dal Palermo dopo la retrocessione in C decisa dal tribunale federale per illeciti amministrativi. Nella stagione 2018-2019 a fine campionato era stato penalizzato di 20 punti per illeciti amministrativi commessi dal 2014 al 2017. 

L’appello era stato fissato al 23 maggio 2019 come con la possibilità di rigiocare tutti i playoff nel caso in cui al Palermo venisse tolta la penalizzazione e dunque restituito il terzo posto. I playoff erano partiti venerdì 17 maggio 2019 e tra le motivazioni della sentenza c’era scritto: “La disputa dei playoff non impedirebbe alla Lega di serie B – preso atto della eventuale decisione di accoglimento dell’appello della società U.S. Palermo e della conseguente necessità di assicurare effettiva ed efficace esecuzione alla stessa – di valutare l’annullamento delle gare play off eventualmente disputate e, quindi, ridefinire la lista delle aventi diritto a partecipare (nonché il relativo calendario). La Corte, inoltre, ritiene prevalente l’interesse delle altre società all’ordinario svolgimento della fase finale dei playoff, come da classifica definita all’esito del giudizio di prime cure’. L’interesse – anche sotto il profilo organizzativo – della stessa Lega di serie B, quale organizzatrice del campionato di categoria, che, nell’ambito della sfera di autonomia alla stessa riservata, ha legittimamente ritenuto di dare immediata esecuzione alla decisione del Tribunale Federale Nazionale, provvedendo a riscrivere la griglia dei play off e annullando la disputa dei playout, non più necessari alla luce della riscrittura di fatto effettuata – iussu iudicis – dal Tribunale Federale Nazionale, che vede aggiungersi, quale quarta squadra, la reclamante U.S. Palermo alle ultime tre società in classifica già retrocesse per effetto dei risultati acquisiti “sul campo”.

Il Palermo poi ripartì addirittura dai Dilettanti.

Sulla pelle dei tifosi

Quello che è certo, alla luce di quanto sta succedendo, è che questo fatto demolisce ulteriormente la credibilità del sistema calcio agli occhi dei tifosi, sempre più scoraggiati soprattutto per ciò che accade fuori dai campi di gioco con decisioni che si ripercuotono sulla pelle di decine di migliaia di persone che fanno comunque tanti sacrifici per seguire la propria squadra.

 

Autore
Genova24

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