Sampdoria, il peso delle parole di Manfredi tra ammissioni e smentite

  • Postato il 9 gennaio 2025
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matteo manfredi

Genova. Sono cinque i passaggi da segnare con il circoletto rosso, doveroso omaggio allo scomparso Rino Tommasi, nella breve conferenza stampa del presidente della Sampdoria Matteo Manfredi al Mugnaini negli spazi inaugurati meno di un anno fa. Il presidente, a cui è stato esplicitamente chiesto di organizzare più incontri di questo tipo, computer alla mano, ha concesso soltanto mezz’ora della sua giornata senza, tra l’altro, poter rispondere a tutte le domande per questioni di tempi contingentati. Dopo un lungo preambolo, in cui ha riassunto quanto fatto, ha comunque lasciato trapelare alcune frasi importanti che sicuramente avranno un peso sul futuro della società.

“Abbiamo sicuramente delle difficoltà, ma non siamo confusi“;

Non ci sono offerte di gruppi o cordate“;

“Non siamo avventurieri né pirati, il nostro piano non è a due anni, ma un investimento a lungo termine. Se la prossima stagione la Sampdoria resterà in Serie B per la proprietà non cambia nulla, né − rispondendo a una sollecitazione esplicita sullo scenario peggiore − se dovesse andare in Serie C, dove ciò che cambia sono i diritti tv e i contratti dei calciatori. La stabilità ci sarebbe anche in quel caso. Dovremo chiedere ai tifosi ulteriore pazienza e ulteriori sforzi ai nostri dipendenti e collaboratori per raggiungere i nostri traguardi”;

“Il compimento del progetto è la valorizzazione del club, una parte è stata già compiuta attraverso la valorizzazione del patrimonio come il complesso qui a Bogliasco, la nuova sede, il marchio, ma anche un percorso di successi sportivi”.

“Il signor Tey è uno degli investitori di riferimento, esplicitato da noi stessi tramite le controllanti e le risorse sono state raccolte prima di iniziare questo percorso. Altrimenti si tratta di avventure e scommesse da casinò”.

Manfredi ha parlato sia della parte sportiva sia di quella societaria, prendendosi tutta la responsabilità del fallimento di questa prima parte di stagione e chiarendo appunto solo in parte alcuni dei tanti punti interrogativi che nel corso dei mesi si sono moltiplicati sia per assenza di comunicazione sia per gli scarsi risultati della squadra. Il presidente ha ribadito che è lui ad avere il controllo del cda e ad avere la responsabilità di tutto, ha confermato la presenza degli investitori di Singapore e ha liquidato come notizie false le voci sull’interesse sia da parte della cordata araba legata a Roberto Mancini sia da parte degli investitori maltesi.

Il presidente ha anche fatto capire che in società ancora da sistemare qualcosa c’è anche se prima ha elencato i passi avanti fatti: “Abbiamo chiuso gli accordi con la vecchia proprietà, con le banche, con i creditori, trasferito l’ufficio a Bogliasco. Questo esula da ciò che abbiamo investito nella parte sportiva. Quelli appena descritti restano asset di quest’azienda. Questo è un progetto di medio lungo termine e serve parecchio tempo. La situazione era complicata, ma abbiamo trovato ulteriori complicazioni: la Sampdoria non aveva più il controllo del suo marchio, rischiava di perdere l’uso del suo marchio. Oggi la Sampdoria è in una condizione stabile e serena. Lo dovevo in primis ai nostri tifosi e poi ai nostri collaboratori”.

La proprietà non cambia, il progetto non cambia e l’organigramma è completo per Manfredi e sul defilarsi del Qatar Sport Investments, citato insieme ad Aser Ventures nel comunicato diffuso dalla stessa Gestio Capital il 23 maggio 2023, puntualizza: “Era prima della chiusura dell’operazione, ci sono stati tanti investitori interessati”.

Non tutti, secondo Manfredi, in Società remavano nella stessa direzione: “Abbiamo trovato situazioni spiacevoli. Qualcuno non era allineato ai nostri valori e successo di questa Società. Nei momenti di difficoltà alcune figure, non parlo dei giocatori, reagiscono sotto stress in maniera diversa da altri”. Il presidente però non fa nomi e non cerca alibi per la parte sportiva.

“Ai nostri tifosi avevo detto che avremmo fatto meglio dell’anno scorso, non ci siamo riusciti fino a qui ma c’è un team che lavora con entusiasmo per ribaltare la situazione. Il progetto − ribadisce − non cambia di un centimetro, ma abbiamo convinzione, mezzi e risorse per portarlo a termine”.

Manfredi parla di rabbia per i risultati sportivi: “Siamo anche convinti di poter far meglio e cerchiamo in questa situazione di rabbia la nostra rivalsa”.

Sul primo mercato senza paletti però sottolinea: “Purtroppo abbiamo imparato che non basta il budget. Non siamo i primi, non saremo gli ultimi a investire cifre importanti − anche se non ha chiarito quanto intende spendere a gennaio − con la speranza di salire e vincere e invece non ottenere risultati. Il calcio è molto più complesso di quanto sembri, non basta investire cifre ingenti. È uno sport di squadra, il contesto e la serenità sono ingredienti fondamentali su cui innestare risorse tecniche di valore. Noi abbiamo inserito risorse tecniche di valore su contesto ancora non sano e completamente chiaro. E investiremo ancora per migliorare gli aspetti tecnici”. Sul mercato non si sbilancia, ma genericamente dice: “Siamo al lavoro da almeno un mese incessantemente per evitare errori fatti nel passato e recente passato Questa squadra può darci soddisfazioni migliori di quelle avute sino a oggi ed è nostro intenzione e dovere rinforzare la parte tecnica”. Nessuna rivoluzione, dunque, nella speranza di ritrovare alcuni elementi che al momento risultano persi.

Non rinnega la scelta di Pietro Accardi, pur dicendo che Andrea Mancini è ancora un “caro amico”, ma lascia trapelare un messaggio: “Lo monitoriamo”, anche se poi è più conciliante: “Lavoriamo tanto insieme a lui, quindi nonostante i risultati ancora non siano arrivati siamo convinti che la sua esperienza e la sua tenacia ci aiuteranno a ribattere la situazione”.

Di questa esperienza sicuramente complessa Manfredi non si è pentito: “Sono orgoglioso e lo rifarei. L’interesse per la Sampdoria continuerà a esserci per i giocatori, i colori, i tifosi, la storia. Si parla solo di Samp da tre giorni a questa parte grazie a Gianluca Vialli. Questo mi auguro che dia la percezione del motivo per cui l’interesse per la Sampdoria c’era anche prima dell’ingresso di Gestio Capital e c’è tutt’ora. Siamo abituati alla tempesta, dobbiamo avere la forza la lucidità per uscire da questa situazione”.

 

 

Autore
Genova24

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