Sampdoria, Borini saluta con una lunga lettera: “Gli apostoli della rovina sono arrivati e l’amore è stato danneggiato”
- Postato il 2 luglio 2025
- Calcio
- Di Genova24
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“Ero sul volo che mi riportava a casa, a Manchester, quando ho scritto questa lettera. Dopo una storia d’amore durata due anni. Vi parlerò dal cuore. Vi parlerò di emozioni. Vi parlerò con la sensibilità ed eleganza che è sempre appartenuta alla Sampdoria”.
Inizia così il sentito messaggio d’addio di Fabio Borini alla Sampdoria. L’attaccante, arrivato l’anno scorso su suggerimento di Pirlo, è stato un leader carismatico della giovane squadra approdata comunque ai playoff. Quest’anno, il goal nel derby di Coppa Italia che ha consentito alla squadra di portare il match ai rigori e di battere il Genoa. Poi, è messo fuori squadra da Accardi e Semplici fino all’arrivo di Evani e di Lombardo. Una lettera dura, che dice di aver scritto con l’eleganza che appartiene alla Sampdoria, in cui afferma che sono rare le persone all’interno davvero legate al club e parla di apostoli della rovina.
“È stata una storia nata con entusiasmo e con la ricerca di raggiungere un obiettivo solo: la promozione in Serie A – prosegue -. Abbiamo fallito. Io e la Sampdoria abbiamo passato momenti dove eravamo completamente in simbiosi, dove mi sentivo la vera estensione del popolo blucerchiato. Abbiamo vissuto di emozioni rare che mi hanno fatto capire che la maglia che indossavo era la pelle e il sangue di tutti quanti. Voi Doriani”.
“Ho sentito vibrazioni che sono riuscito a condividere, per fortuna, solo con le persone vere. Quelle persone che fanno della Sampdoria la loro priorità di vita, e che all’interno sono diventate troppo rare. Gli apostoli della rovina sono arrivati e l’amore è stato danneggiato, influenzato, non era più corrisposto. L’amore è diventato tristemente a senso unico. Quando sono stato spedito in quel luogo oscuro ho veramente passeggiato tenendo per mano la depressione e in compagnia della rabbia. Ho condiviso le giornate con la frustrazione e la disperazione di voler tornare ad essere come Noi, io e la Sampdoria, eravamo prima Sono stato coraggioso, spregiudicato, autolesionista a scegliere di rimanere vicino a te, Sampdoria. Nei miei momenti più bui sono stato lì a battere e a battermi in solitudine, forse con troppo me stesso, ma ero contento di dare a Voi quello che realmente sono. Sempre“.
“Non posso sapere cosa succederà alla Nostra Sampdoria, ma il mio desiderio, per chi ho amato e amerò, è che torni ad essere piena di quella persone che realmente mettono la Sampdoria prima della loro stessa vita. La Sampdoria merita i Doriani e queste mie gentili parole. La Sampdoria non è solo la maglia più bella del mondo, ma per come l’ho vissuta in questi due anni, la Sampdoria è una meraviglia del mondo“.