Salvini, “un giusto a Sodoma” alla tv israeliana: “Genocidio? Lo dicono gli antisemiti”. Poi la solita figuraccia
- Postato il 18 settembre 2025
- Politica
- Di Il Fatto Quotidiano
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Nel Libro della Genesi, Dio avrebbe risparmiato la città corrotta di Sodoma se vi si fosse trovato almeno qualche uomo giusto. A citare la tradizione biblica è il titolo di un’intervista “speciale” della tv israeliana i24 News: “Un giusto a Sodoma: quando gli Stati ci voltano le spalle – il vicepremier italiano è al nostro fianco”. Alle domande della giornalista Miri Michaeli risponde infatti Matteo Salvini, uomo giusto nella Sodoma dei Paesi che voltano le spalle a Israele. Del resto, ha spiegato Salvini, “difendere Israele è complicato ma gli amici si vedono nel momento più difficile”.
La giornalista gli fa notare che mentre parlano è in corso una protesta Pro Pal. “Molta di questa gente che sta protestando e sta bloccando le strade, interrompendo le lezioni nell’università, non penso che sappia per cosa lo sta facendo perché il terrorismo islamico è il principale problema al mondo”, risponde il leader leghista e vice primo ministro italiano, che ha detto di parlare “come Matteo Salvini e come capo del mio partito e parte del governo, ma non posso parlare a nome di tutti. Dal mio punto di vista difendere il diritto alla vita di Israele significa difendere la libertà e la democrazia”. Quanto all'”isolamento politico di Israele”, “pensa che possiamo fidarci dell’Italia perché sostenga Israele e rimanga ancora un’amica di Israele?”, chiede l’intervistatrice. “L’italia è uno dei pochi paesi che non si è mai allineata al politicamente corretto anti ebraico e anti israeliano“. Poi la questione dell’Onu che accusa Israele di commettere un genocidio a Gaza. “Bugie su bugie su bugie”, secondo la giornalista. Che domanda se l’Onu sia da considerare rilevante ai giorni nostri. Salvini non si tira indietro: “Mah, vale come alcune istituzioni europee che sono contro Israele per principio e sono complici di un antisemitismo dilagante. Quindi per me l’Onu come alcune istituzioni europee non sono rappresentative di quello che è il sentimento comune”. Infine il riconoscimento dello Stato palestinese: “Non sarebbe un favore all’antisemitismo e al terrorismo?”. “Riconoscere adesso uno Stato palestinese dopo i fatti di sangue di Hamas e con Hamas ancora attivo è un errore clamoroso. Sradicare Hamas è nell’interesse dei ragazzi israeliani e dei ragazzi palestinesi”, risponde Salvini.
Ma non è finita, manca la figuraccia. Siccome si tratta di attribuirgli il titolo di “giusto a Sodoma”, l’ultima domanda rinfaccia al leader della Lega una precedente intervista al Corriere in cui, cita la giornalista, avrebbe detto che “Ntanyahu, esattamente come Putin, non vuole fermare la guerra ma solo annettersi più terre possibili: è questo quello che pensa del primo ministro di Israele?”. L’espressione imbarazzata di chi viene colto in castagna, Salvini chiude gli occhi e s’arrampica: “Sono conflitti complicati, che risalgono in tanti anni addietro, diversi tra loro, ma io cerco di portare una posizione di equilibrio per contribuire a chiuderli entrambi”. Qualunque cosa significhi, ci mette anche il carico: “La cosa sicura è che non abbiamo nessun interesse a far la guerra a Putin e alla Russia e non abbiamo nessun interesse a tacere del pericolo dei terroristi islamici”. Insoddisfatta, la giornalista rincara: “Sì, ma intente che Ntanyahu cerchi solo l’annessione delle terre?”. Il nostro non regge lo sguardo, guarda altrove: “Osservo e lavoro perché Israele possa avere un diritto all’esistenza senza un terrore quotidiano, e l’attuale assetto territoriale non garantisce a Israele un’esistenza tranquilla. Poi la critica ai governi è sempre legittima, cioè la critica al governo Netanyahu è legittima, il problema è che adesso purtroppo da sinistra si critica un popolo, una religione, una storia, una cultura, non un governo”. Gli viene ricordato di aver appena ricevuto dall’ambasciata di Tel Aviv il premio come miglior amico di Israele, “un titolo non facile da portare in questi giorni: lo porta ancora con fierezza?”. “Sì, non è il momento di aver paura”, risponde, incassando il complimento finale: “Lei è dalla parte giusta della storia”.
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