Salvini: “Io al Viminale? Se rivinciamo le prossime elezioni sicuramente non mi spaventa”. E su Putin: “Noi non siamo in guerra con la Russia”

  • Postato il 16 dicembre 2025
  • Politica
  • Di Blitz
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Intervistato da Nicola Porro a Quarta Repubblica, Matteo Salvini torna a parlare di ministero degli Interni e delle sue prospettive politiche. Alla domanda sull’eventualità di un ritorno al Viminale, il vicepremier e leader della Lega risponde senza esitazioni: “Se rivinceremo le prossime elezioni, sicuramente occuparmi di ordine pubblico, di antimafia, antidroga, legalità e stare in mezzo a ragazzi e ragazze in divisa che per me è il meglio del nostro paese, è qualcosa che sicuramente non mi spaventa”.

Nel corso dell’intervista, Salvini affronta anche il nodo della politica estera e delle accuse di vicinanza a Mosca e Israele. Alla domanda diretta sul suo posizionamento risponde: “Io sono filoitaliano”, dopo essersi definito “orgogliosamente vicino a Israele come baluardo di democrazia”. E chiarisce il suo punto di vista sul conflitto in Ucraina: “Rimarco che le 19 ripetute sanzioni, che dovevano mettere in ginocchio Putin, hanno messo in ginocchio le economie occidentali e le bollette della luce degli italiani. Quindi adesso dico prudenza prima di parlare di altre armi, di riarmo europeo o esercito europeo”. Quindi aggiunge: “Mi hanno accusato di essere putiniano, trumpiano, orbaniano, ma io sono vicepresidente del Consiglio con il voto gli italiani… Non faccio il tifoso, ‘sono con Putin o Zelensky’, io sono con la pace e con l’Italia ma semplicemente rimarco che non siamo in guerra con la Russia”. E ribadisce: “Ritengo che l’emergenza per l’Italia… venga dall’immigrazione clandestina e dal fanatismo islamico”.

Ampio spazio anche alla vicenda giudiziaria Open Arms. Salvini afferma: “Mercoledì mattina entro da innocente in Corte di Cassazione… e potrei uscire o innocente o presunto colpevole… Ma rifarei esattamente tutto quello che ho fatto”, rivendicando di aver “difeso i confini, la sicurezza e la dignità del mio paese”. Infine, sul fronte trasporti, replica alle critiche per ritardi e cantieri: “Oggi il tasso di puntualità media dei treni regionali… è del 90%”, ironizzando: “Forse era con il Duce che arrivavano tutti in orario”. E conclude sui cantieri: “Posso scusarmi… ma se non ci fossero quei cantieri aperti, tra qualche mese noi ci fermeremmo”.

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Blitz

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