Salva vitaliziati, la Basilicata procede veloce

  • Postato il 5 marzo 2025
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Salva vitaliziati, la Basilicata procede veloce

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Inserita nel collegato al bilancio la norma “ad Di Sanza” sugli incarichi agli ex consiglieri in consiglio regionale in Basilicata


POTENZA – Potrebbero arrivare in aula per il voto definitivo già nei prossimi giorni le proposte di legge sulla rivalutazione dell’indennità di missione di consiglieri e assessori regionali in carica, e sugli incarichi ad ex consiglieri ed ex parlamentari che già incassano un assegno vitalizio.
Sono state inserite entrambe, infatti, nel disegno di legge collegato al bilancio della Regione che oggi stesso dovrebbe essere vagliato in una seduta congiunta delle commissioni consiliari.

BASILICATA, LA PROPOSTA AL VOTO


La proposta di legge risulta sottoscritta, formalmente, di un consigliere regionale d’opposizione come Roberto Cifarelli (Pd), che da presidente della commissione bilancio del parlamentino lucano avrebbe integrato una serie di ddl vagamente riconducibili ai conti della Regione.


Oltre alla questione dell’indennità di missione, fissata dal 2012 in 150 euro, e della retribuzione per gli incarichi ai vitaliziati, infatti, si parla consentire «alle attività turistico/ricettive di svolgere attività complementare di somministrazione di alimenti e bevande aperte al pubblico, nel caso in cui la superficie ad essa dedicata non sia prevalente rispetto a quella turistico/ricettiva».
Come pure della composizione della Commissione regionale lucani nel mondo, e della partecipazione dell’Unione nazionale comuni comunità enti montani (Uncem) alla gestione del Fondo unico autonomie locali.

LE CRITICHE


Nei giorni scorsi erano state diverse le critiche sulla proposta di rivalutare le indennità di missione e di disarmare la legge per cui ex consiglieri ed ex parlamentari, che già incassano un vitalizio, in caso di incarichi in enti controllati dalla Regione Basilicata si vedono decurtato lo stipendio di una somma equivalente a quel vitalizio.

IL PRIMO ESAME IN COMMISSIONE


Un primo esame in commissione Affari istituzionali era stato rinviato all’esito di non meglio precisati «approfondimenti» chiesti dalla consigliera M5s Alessia Araneo, e dell’intesa con uno dei firmatari della proposta sugli incarichi ai vitaliziati, Nicola Morea (Azione), sull’eliminazione della dichiarazione di «urgenza» del provvedimento. Per quanto i fatti successivi abbiano confermato una certa determinazione ad arrivare alla trasformazione in legge nel più breve tempo possibile.
La proposta a firma di Morea e del presidente del Consiglio regionale Marcello Pittella (Azione) prevede di è stata depositata meno di un mese dopo l’ultima tornata di nomine della giunta regionale guidata dal governatore Vito Bardi, che ha visto la designazione di un unico “vitaliziato” come amministratore del Consorzio industriale di Matera.

IL VITALIZIO DELL’EX CAPO STAFF DI PITTELLA

Vale a dire l’ex consigliere ed ex capo staff Pittella, Antonio Di Sanza, che dal 2020 percepisce un vitalizio mensile da 2.600 euro lordi al mese e subisce una decurtazione di pari importo sul suo compenso da 7.200 euro lordi al mese per il nuovo incarico. Il tutto per effetto dell’ennesima legge approvata nel 2014 dopo l’ondata moralizzatrice seguita allo scandalo scontrini e rimborsi pazzi.


Nella relazione di accompagnamento si parla di «garantire parità di trattamento economico a chi riveste incarichi in organismi regionali» per evitare che qualcuno «a causa di diritti acquisiti e legittimi maturati in pregresse esperienze lavorative e professionali», subisca «non solo una decurtazione degli emolumenti, ma anche un danno previdenziale significativo, rientrando nella cosiddetta Gestione separata Inps, che prevede una tassazione sensibilmente più elevata».
Di qui l’idea di introdurre una deroga all’obbligo di decurtazione «nel caso in cui la somma dell’emolumento e del vitalizio sia inferiore al trattamento economico omnicomprensivo previsto per i dirigenti generali di dipartimenti regionali».

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