Salva Milano, Sala: “Mi è sembrato onesto fare un passo indietro”. E sull’assessore Bardelli: “Decisione domani, situazione non semplice”

  • Postato il 6 marzo 2025
  • Politica
  • Di Il Fatto Quotidiano
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“L’assessore Bardelli lo vedo domani mattina e prenderemo una decisione. È chiaro che umanamente mi dispiace, perché in questi mesi si è fatto apprezzare da tutti. Poi magari ci sono singole frasi che possono scappare, ma è chiaro che anche lui stesso è consapevole che la situazione non è semplice. Domani mattina lo incontro e decideremo cosa fare”. Rispondendo ai cronisti a margine di un evento, il sindaco di Milano Beppe Sala sembra mollare di fatto Guido Bardelli, l’assessore alla Casa coinvolto – da non indagato – nell’inchiesta sulla speculazione edilizia che mercoledì ha portato all’arresto del dirigente comunale Giovanni Oggioni. Nell’ordinanza di custodia cautelare a carico di Oggioni è riportata una chat tra lui e Bardelli in cui quest’ultimo – sei mesi prima di diventare assessore – parlava della necessità di far cadere la giunta di cui poi sarebbe entrato a far parte, accusata di adeguarsi troppo alle contestazioni della Procura. Bardelli è citato anche a proposito delle manovre di Oggioni per far approvare il Salva Milano, la norma per sanare i presunti abusi nel capoluogo lombardo: Marco Cerri, un altro dirigente indagato, afferma di aver dato “in accordo con Guido” il testo dell’emendamento a Tommaso Foti, deputato di Fratelli d’Italia e attuale ministro agli Affari europei.

Nelle ore successive all’arresto, il Comune ha fatto sapere di non voler più sostenere l’iter del provvedimento, in discussione al Senato dopo l’approvazione alla Camera. Il sindaco, che in passato aveva persino minacciato le dimissioni se la legge non fosse stata approvata, rivendica la scelta: “Onestamente, con quello che abbiamo saputo ieri mi è sembrata una cosa onesta e matura fare un passo indietro”. Poi allontana ogni responsabilità sui comportamenti dei dirigenti comunali sotto accusa: gli atti dell’inchiesta, dice, “mi fanno pensare che delle mele marce ci siano”, ma, aggiunge, “dalle ricostruzioni che tutti leggiamo, da un lato abbiamo sostenuto la necessità del Salva Milano, dall’altro lato ci siamo già molto allineati alle contestazioni della Procura. Abbiamo già cambiato modalità, sia nel modo in cui vengono concesse le autorizzazioni sia nei rapporti tra uffici e imprenditori. Dalle intercettazioni sembrerebbe che questo avesse dato fastidio a qualcuno”, afferma. E a proposito del pressing di Oggioni sul Salva Milano taglia corto: “Non ho avuto sospetti che all’interno della struttura dirigenziale ci fosse un comportamento illecito. Oggioni si muove su parti del governo e del Parlamento, e l’avrà fatto ma certamente non in nome del Comune ma per sua iniziativa privata e personale”.

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