Sallusti: La sinistra nella bolla vuol dare lezioni a tutti
- Postato il 4 febbraio 2025
- Di Libero Quotidiano
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Sallusti: La sinistra nella bolla vuol dare lezioni a tutti
Michele Serra, professione predicatore tra l'Amaca di Repubblica e il divano di Che tempo che fa, è comprensibilmente arrabbiato. La bolla ideologica in cui vive con un certo agio da lustri si sta definitivamente infrangendo contro il principio di realtà, su ambo le sponde dell'Atlantico. Da Trump ai cristiano-democratici tedeschi (non puoi più fidarti di nessuno!), la classe dirigente occidentale si sta allineando con i rispettivi popoli: l'immigrazione clandestina di massa non rientra nella categoria retorica “risorsa”, bensì in quella più fattuale del crimine. Di fronte a questa evidenza per lui urticante, qual è la reazione di don Michele, curato laico e di città del culto Wokista? Semplice, lineare e sommamente masochista: rinchiudersi ancora di più nella bolla. Non ha nemmeno più la parvenza dell'analisi intellettuale, è un gesto di stizza reiterato in diretta tivù, da parte di chi non vuole rinunciare a quello che Tom Wolfe definiva l'innamoramento del Radical-Chic (ovviamente a distanza di sicurezza) per “chi ha l'aria primitiva, esotica e romantica”. Ecco allora la concione serriana, in apertura del talk di Fazio. Sullo sfondo, fotona di Kristi Noem, Segretaria per la Sicurezza interna degli Usa, questa «bella signora fresca di shampoo col Rolex al polso» (con l'abituale logica di Serra ci pare di scorgere una venatura sessista, ma si sa che con le donne repubblicane, peggio se bianche, il margine di elasticità aumenta). Ora, la Noem ha questa fissa che vuole espellere gli immigrati irregolari.
Certo, «è molto probabile che alcuni di questi abbiano commesso reati», concede don Michele, che maneggia gli stratagemmi basilari dell'oratoria. «I reati di strada, lo spaccio, i piccoli furti, gli scippi, qualcosa che fa sentire insicuri». Soprattutto gli strati medio-bassi della popolazione americana, spesso composti da minoranze regolari e integrate, si dimentica curiosamente di aggiungere il marxista à là carte. Forse perché non vedeva l'ora di proseguire: «Invece i grandi reati, quelli che incidono nei destini del mondo, si commettono nei piani alti dei grattacieli, dove si ruba molto di più, ma con grande eleganza». Siamo al pauperismo moraleggiante, lievemente inverosimile per una penna di punta del giornale di John Elkann, o a quello che Marx avrebbe battezzato “socialismo reazionario”: “metà lamentazione, metà satira ingiuriosa” (nona caso il nostro è stato fondatore di Cuore, ndr), sempre “con un effetto comico per la sua totale incapacità di comprendere il corso della storia moderna”.
Eccola, l'incomprensione strutturale: «Tenderei a escludere che la Noem voglia fare retate nei piani alti dei grattacieli. Rischierebbe di incontrare il presidente in persona, e i suoi amici miliardari» (ovvero, fino all'altro ieri, gli amici del clan obamiano per cui Serra si struggeva nell'Amaca). «Il suo elettorato ha molto rispetto per i miliardari, preferisce prendersela con l'umanità perdente, quella che vive di espedienti al livello del suolo». È la prova definitiva che don Michele non ha capito un'acca del fenomeno su cui sermoneggia a un oceano di distanza, cioè del trumpismo. Questa forma contemporanea del conservatorismo nasce proprio come rivolta dei “losers” della globalizzazione, del forgotten man tradito dalle élite miliardarie che piacevano a Serra (Clinton in testa), le quali hanno perseguito l'ircocervo di una globalizzazione dei mercati senza globalizzazione della libertà. Questo ha voluto dire via libera alla concorrenza sleale cinese, desertificazione industriale nel cuore d'America, proletarizzazione del ceto medio e crisi della classe operaia statunitense (quella per cui la sinistra non “prova più alcuna empatia”, sempre Tom Wolfe). Se don Michele volesse mai approfondire, consigliamo la lettura di “Elegia Americana” di J. D. Vance, che è esattamente una ricognizione dell'America che “vive di espedienti al livello del suolo”, anzi del sottosuolo, sociale ed esistenziale. Il sottosuolo è infine traboccato, e ha detto “Trump”. Maledetti cafoni, la bolla non se n'è ancora fatta una ragione.
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