Salis tira dritto sulla mini funivia per i forti: “Nel progetto un parco sportivo e aree per le famiglie”
- Postato il 1 settembre 2025
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- Di Genova24
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Genova. La sindaca Silvia Salis tira dritto sull’ipotesi progettuale della mini-funivia tra Granarolo e Forte Begato. E rilancia: oltre all’impianto ci sarà “un vero e proprio parco sportivo“. Le dichiarazioni arrivano oggi, a margine di una conferenza stampa a Palazzo Tursi, due giorni dopo il vertice di maggioranza che ha visto contrari diversi esponenti della coalizione, a partire dai due presidenti dei municipi centrali, Simona Cosso e Michele Colnaghi.
“Innanzitutto è una proposta che dobbiamo fare e che stiamo studiando con i tecnici – spiega Salis -. Bisogna distinguere il livello dei temi. Come avete visto, noi sullo Skymetro ci siamo espressi chiaramente e quello che avevamo promesso lo abbiamo fatto, anche perché era un progetto in un altro stato di avanzamento rispetto alla funivia. Quello che deve essere molto chiaro è che, se noi non troviamo un’alternativa e questa alternativa non è accettata dalle imprese, i lavori partono“.
Del resto è lo stesso monito lanciato dall’assessore Massimo Ferrante la settimana scorsa. Ma ciò che impensierisce la giunta, a parte le penali da pagare agli appaltatori in caso di stop (si parla di 6-8 milioni), è soprattutto il rischio di un procedimento della Corte dei conti per danno erariale. Ed ecco perché l’opzione zero in questo momento non è contemplata, sebbene molti nel centrosinistra spingano per abortire qualunque intervento in quell’area.
“Noi stiamo facendo in modo di trovare un’alternativa, un’alternativa che sia sostenibile – continua Salis -. Stiamo mantenendo la promessa di una funivia che non sorvoli il Lagaccio. Credo che poi però serva anche realismo nel capire quali sono le condizioni che trovi in base ad ogni progetto”.
Non solo funivia: “Percorsi downhill, aree gioco, aree picnic”
Il piano B della giunta Salis prevede quindi una funivia più corta, con partenza dalla cremagliera di Granarolo, che verrebbe costruita da Doppelmayr e Collini in base al contratto già firmato. Il costo potrebbe scendere da 40,5 milioni (risorse provenienti da un finanziamento del ministero della Cultura vincolato alla valorizzazione dei forti) a circa 30 milioni di euro. E con gli avanzi si otterrebbero il potenziamento della cremagliera (ad esempio con l’acquisto di due nuove vetture) e un ascensore per collegare la stazione di Principe alla zona di via Doria.
Ma non solo: “Vogliamo riempire di servizi e di contenuti questo progetto – annuncia la sindaca -. Stiamo pensando, al di là della valorizzazione dei forti, anche a un percorso di bike, un percorso di downhill, percorsi di allenamento, aree gioco, aree picnic per le famiglie“. La funivia, prosegue, dovrà essere “un impianto per visitare e valorizzare i forti, ma anche una sorta di impianto di risalita per fini sportivi e ricreativi e per dare alla città un’alternativa nel verde dove passare il tempo libero con chi si vuole”. Come aveva anticipato Ferrante, si tratterebbe di un collegamento anzitutto al servizio dei genovesi, a differenza della funivia originale concepita soprattutto in funzione dei croceristi che sbarcano alla stazione marittima.

Sabato scorso il vertice di maggioranza a Tursi: solo tre strade percorribili
Sabato pomeriggio a palazzo Tursi si è tenuto un lungo vertice di maggioranza per affrontare il tema. Una trentina i partecipanti tra consiglieri, assessori e dirigenti di partito. La versione in comune tra tutti i gruppi, alla fine della riunione – durante la quale in molti hanno espresso visioni e perplessità sul tema della funivia, le voci più critiche Linea Condivisa e M5s – è stata che si è cercato di discutere le varie opzioni in maniera aperta ed è stato già fissato un calendario di nuove maggioranze per tornare su questa e altre questioni (la prima sarà relativa al forno elettrico a Cornigliano e sulla visita del ministro Urso).
Durante il vertice di maggioranza, però, la giunta e la stessa sindaca hanno chiarito che a oggi esistono solo tre strade percorribili: non fare nulla, ma con il rischio che, nel giro di un paio di mesi tra attesa degli ultimi pareri e conferenza dei servizi, i lavori partano, oppure proporre un progetto alternativo che, però, non implichi il rischio di un danno erariale, oltre al pagamento di penali alle aziende assegnatarie dell’appalto. La terza via, che però non piace, è l’idea di una funivia a metà, che parta da via Bari e arrivi a forte Begato. Resta quindi solo l’opzione mini-funivia in prosecuzione della cremagliera di Granarolo.
E la sindaca Salis non sarebbe intenzionata in alcun modo – l’informazione che è passata – a sobbarcarsi, insieme al consiglio comunale e alla giunta, un procedimento per danno erariale derivato da un progetto non condiviso ereditato dal centrodestra. In tal senso sembra essere definitivamente accantonata l’alternativa suggerita dal Pd per tentare di dirottare i fondi della funivia sull’impianto di risalita per gli Erzelli, ipotesi non percorribile secondo la giunta.