Saliou Niang, sospiro di sollievo: distorsione lieve, torna agli ottavi. Pozzecco pensa a Polonara ed esalta Procida

  • Postato il 3 settembre 2025
  • Di Virgilio.it
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Siamo la nazionale dei gregari, quelli che all’Europeo avrebbero dovuto portare la borsa ai compagni più titolati (che nessuno s’offenda: le gerarchie iniziali erano certamente altre) e che invece la borsa adesso se la fanno parte per meriti acquisiti. La nazionale di Saliou Niang e Momo Diouf, ma anche di Pippo Ricci e Marco Spissu, pretoriani del Poz tanto quanto Polonara e Tonut che pure a Limassol non sono potuti andare, ma che restano sempre nei pensieri del CT.

Niang, scongiurati guai seri: dovrebbe farcela per gli ottavi

Nei pensieri oggi c’è però soprattutto la situazione relativa alle condizioni della caviglia destra di Saliou Niang, che ricadendo dopo un rimbalzo difensivo all’inizio del quarto periodo ha subito un movimento innaturale dell’arto, vedendosi costretto a uscire dopo soli 15’ di permanenza sul parquet (che pure non gli hanno impedito di piazzare una doppia doppia da 10 punti e 10 rimbalzi (e +14 di plus/minus).

La preoccupazione era tanta, ma in attesa della comunicazione ufficiale della federazione trapela un cauto ottimismo sull’esito degli accertamenti effettuati: Niang non dovrebbe aver subito danni seri alla caviglia, anche se lamenta un versamento e dunque salterà per precauzione la sfida di giovedì alle 17,45 contro Cipro, che in caso di vittoria azzurra e contemporaneo successo della Spagna sulla Grecia consegnerebbe all’Italia il primo posto nel girone (e sulla carta un incrocio più “morbido” negli ottavi, ma la situazione del girone che andrà ad abbinarsi con quello degli azzurri è piuttosto caotica e vede Francia e Slovenia attualmente dietro a Israele e Polonia). L’obiettivo è recuperarlo per l’ottavo di finale in programma domenica 7 settembre a Riga, in Lettonia.

Pozzecco e le videochiamate con Polonara: “Se risponde vinciamo”

La vittoria sulla Spagna è stata salutata con enfasi sulla stampa internazionale, al netto della serata no vissuta da Simone Fontecchio (8 punti ma con 2/11 dal campo) e Nicolò Melli, che ha chiuso con un melanconico 0/8 ed è uscito per falli nel momento clou dell’incontro.

L’Italia operaia ha esaltato l’anima di un gruppo capace di andare oltre i propri limiti, con Pozzecco che a fine partita ha parlato senza mezzi termini di “favola”. Una favola alla quale mancano due pedine tanto care al CT: “Penso sempre a Polonara e Tonut. Non me ne voglia “Tonno”, ma in questo momento la priorità la do ad Achille, che è tornato a Valencia per sottoporsi a un nuovo ciclo di cure in attesa dell’intervento per il trapianto.

Prima di ogni partita lo videochiamiamo dagli spogliatoi, ma prima di quella con la Grecia aveva lasciato la suoneria silenziosa e non s’è accorto della chiamata, tanto che poi è andata finire che abbiamo perso. Prima delle partite con Georgia, Bosnia e Spagna si è ricordato di tenere accesa la suoneria e le videochiamate hanno portato bene, quindi spero che prima della sfida con Cipro non si dimentichi di rispondere…”.

Procida non è più un caso. E lui scherza: “Fatemi giocare di più…”

Pozzecco nel post partita con la Spagna ha però avuto anche parole piuttosto nette e decise nei confronti di chi è andato criticando apertamente le sue scelte nei giorni precedenti all’incontro, soprattutto in riferimento al mancato utilizzo fino al terzo quarto del match con gli iberici di Gabriele Procida. “La verità è una soltanto, ed è che qui alleno io. Le scelte le faccio io e nessuno può pensare che mi faccia condizionare da quel che dicono le persone. Solo i miei meravigliosi assistenti possono avere un ascendente su di me, e quindi condizionare le mie scelte. Tra l’altro mi mancano tanto Poeta e Fois, che avrei tanto voluto accanto.

Detto ciò, Procida ha risposto benissimo quando è stato chiamato in causa: volevo metterlo già nel secondo quarto ma ho perso un giro di cambi, l’ho fatto nel terzo in una situazione anche più difficile e ha messo subito una tripla di capitale importanza. Posso solo complimentarmi con lui, così come a Momo Diouf che è stato “da un milione di dollari”, come piace dire a me”.

Procida con ironia ha replicato che dopo la tripla mandata a segno ha voluto mandare una dedica alla panchina e “ai miei allenatori, che devono farmi giocare di più”. Battuta che dice tanto del clima che si respira in gruppo: “Ho detto dal primo giorno al Poz che io ci sarei stato sempre, anche solo per un minuto. Abbiamo vinto da squadra e questo è solo l’inizio”.

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Virgilio.it

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