Saldi estivi al via il 5 luglio tra le polemiche. I commercianti: “Troppo anticipati”. Ogni famiglia pronta a spendere in media 203 euro

  • Postato il 3 luglio 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Saldi estate 2019

Provincia. Iniziano sabato 5 luglio i saldi estivi: un appuntamento molto atteso dai consumatori, che durerà fino al 18 agosto, ma che arriva anche in un contesto socio-economico complesso per i commercianti, che denunciano:  “Il periodo degli sconti è lungo e, soprattutto, troppo anticipato”.

 In base ai dati dell’Ufficio Studi di Confcommercio nazionale quest’anno per l’acquisto di capi scontati ogni famiglia spenderà in media 203 euro, pari a 92 euro pro capite, per un valore complessivo di 3,3 miliardi di euro. 

Il punto per il presidente di Confcommercio Savona, Enrico Schiappapietra, è la data: “Denunciamo da tempo il fatto che i saldi arrivano troppo presto: avviare gli sconti il 5 luglio, dopo appena un mese d’estate, vuol dire invitare i consumatori a spostare gli acquisti, costringendo però i commercianti ad affacciarsi ai saldi con un ampio campionario da vendere a prezzi subito ribassati, con conseguenti ripercussioni sull’economia dei negozi. Siamo convinti che i saldi siano un’occasione, ma ribadiamo la necessità di rivedere il calendario, spostando in agosto il periodo degli sconti, per dare modo ai commercianti di effettuare le vendite di maggio, giugno e anche luglio ai prezzi corretti. I saldi erano nati come svendite di fine stagione e tali devono essere, altrimenti si corre il rischio di danneggiare un settore che già è in sofferenza, ma rappresenta anche linfa vitale per le nostre città. Le vetrine aperte sono luci accese nei centri storici, garantiscono occupazione e identità territoriale, sono presidio di sicurezza e servizi”.

Come sempre, in occasione dei saldi, Confcommercio Savona rilancia la campagna “#ComproSottoCasa” per incentivare gli acquisti nei negozi della provincia, in modo da sostenere le attività locali che, con il loro impegno e la loro professionalità, garantiscono un servizio alla collettività 365 giorni l’anno. 

“In questo contesto ponderare gli acquisti può far la differenza e, anche nei saldi, comprare sotto casa è un modo di sentirsi a casa e aiutare il settore”, sottolinea il presidente Confcommercio Savona, Enrico Schiappapietra.

FEDERMODA

Secondo Donata Gavazza, presidente di Federmoda Confcommercio Savona: “E’ comprensibile che fare i saldi di fine stagione il 5 luglio suoni strano, ma la data unica in tutta Italia è stata un traguardo ed è difficile staccarsene, d’altra parte lasciamo ad ogni singolo commerciante la decisione di fare o meno gli sconti e decidere gli articoli. Obbligatorio è invece il cartellino, con il prezzo di partenza, la percentuale di sconto e il prezzo finale da mettere su ogni articolo scontato. I saldi sono un momento importante per fare shopping di qualità, risparmiando e vivendo appieno la vitalità delle nostre città. Nonostante le difficoltà legate alla situazione internazionale, l’arrivo di 19 milioni di turisti stranieri negli aeroporti italiani offre segnali di speranza. L’estate 2025 si preannuncia come la migliore del terzo millennio in termini di turismo e auspichiamo che lo sia anche per gli acquisti nei negozi di moda”.

Gavazza riflette anche sul risvolto sociale del commercio: “Comprare nei nostri negozi significa mantenere vivo il cuore pulsante delle nostre comunità e preservare occupazione e identità territoriale. L’andamento delle vendite durante i saldi avrà effetti importanti, influenzando di conseguenza la campagna acquisti per la prossima collezione primavera/estate 2026. Per sostenere i consumi interni e il commercio di prossimità, occorre sicuramente il ritorno agli acquisti da parte dei consumatori, ma anche il sostegno del Governo e l’impegno dei fornitori a rispettare i ruoli all’interno della filiera della moda evitando una inutile e sleale concorrenza”.

REGOLE

Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Federazione Moda Italia e Confcommercio ricordano alcuni principi di base.

Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. A differenza degli acquisti nei negozi fisici, in quelli online è possibile restituire il prodotto o effettuare cambi entro 14 giorni dal ricevimento a prescindere dall’esistenza di un vizio.

Prova dei capi: non c’è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante.

Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.

Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.

Indicazione del prezzo: obbligo di indicare il prezzo normale di vendita (tenendo conto anche della Direttiva Omnibus, recepita dal D.lgs 26/2023, in base alla quale va comunicato il prezzo più basso applicato alle generalità dei consumatori nei trenta giorni precedenti l’avvio dei saldi), lo sconto e il prezzo finale.

Confcommercio segnala, inoltre, le varie iniziative promosse sull’intero territorio nazionale da Federazione Moda Italia come “Saldi Chiari e Sicuri”, “Saldi Trasparenti”, “Saldi Tranquilli”.

Autore
Il Vostro Giornale

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