Salario minimo, ripescato l’emendamento delle opposizioni che chiede un limite di 9 euro all’ora sotto il quale non si può scendere

La Commissione Bilancio della Camera ha ripescato in corsa l’emendamento unitario delle opposizioni sull’introduzione del salario minimo in Italia. La riammissione è arrivata sabato, in seguito a un ricorso. Il giorno prima la modifica era stata dichiarata inammissibile per estraneità di materia in quanto, “recando una disciplina organica volta a introdurre il salario minimo legale, contiene norme che, pur essendo di carattere prevalentemente ordinamentale, appaiono suscettibili di produrre effetti finanziari“.

L’emendamento firmato tra gli altri da Conte, Fratoianni, Richetti, Schlein, Bonelli e Magi ricalca il disegno di legge unitario e prevede, per altro, che “il trattamento economico minimo orario stabilito dal CCNL non può comunque essere inferiore a 9 euro lordi“.

Ma in aggiunta stabilisce che “al fine di contenere i maggiori costi a carico dei datori di lavoro derivanti dagli incrementi retributivi corrisposti ai prestatori di lavoro al fine di adeguare il trattamento economico minimo orario all’importo di 9 euro” vengano previsti dei benefici economici a valere su un Fondo per il salario minimo da creare nello stato di previsione del Ministero del lavoro. Servono quindi delle coperture: le opposizioni chiedono che i soldi vengano presi dal Fondo per il finanziamento dei provvedimenti legislativi di parte corrente e di conto capitale e fondo per esigenze indifferibili, previsto dall’articolo 121 della manovra.

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Il Fatto Quotidiano

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