Sala scommesse di Trofarello era la base di una rete di scommesse illegali

  • Postato il 9 ottobre 2025
  • Cronaca
  • Di Quotidiano Piemontese
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TROFARELLO – Nella mattinata del 6 ottobre, la Polizia di Stato, su coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Torino guidata dal Procuratore Giovanni Bombardieri, ha eseguito un’ordinanza di misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di due ex titolari di una sala scommesse a Trofarello. I due, insieme ad altre tredici persone, sono indagati per associazione a delinquere finalizzata all’esercizio abusivo di giochi e scommesse, frode in competizioni sportive e autoriciclaggio.

Le indagini, iniziate nel settembre 2022 dalla Squadra Mobile di Torino e dal locale nucleo SISCO, avevano portato alla luce un’organizzazione criminale dedita alla raccolta abusiva di scommesse sportive tramite piattaforme online non autorizzate. Il sospetto di attività illecite era emerso già nel dicembre dello stesso anno, durante un controllo amministrativo presso la sala scommesse di Trofarello, dove era stato scoperto un sistema parallelo di raccolta di scommesse non autorizzate, supportato da sofisticati software e spazi virtuali.

Come funzionavano le scommesse

Attraverso intercettazioni, pedinamenti e l’analisi di dispositivi elettronici e documentazione amministrativa, gli investigatori hanno ricostruito l’intera struttura dell’associazione, caratterizzata da una gestione piramidale e dal controllo di piattaforme online come “betart.bet”, “specialbet.bet” e “crazybet”. Il gruppo gestiva linee di credito e fidi per consentire agli scommettitori di piazzare puntate per centinaia di migliaia di euro.

Le indagini hanno inoltre evidenziato l’uso di chat criptate e nickname per garantire la segretezza delle comunicazioni, e un sistema elaborato per occultare i proventi illeciti attraverso movimenti finanziari complessi, sia su conti italiani sia esteri, configurando reati di autoriciclaggio.

Un calciatore professionista coinvolto

Non solo i membri principali dell’organizzazione, ma anche intermediari, tra cui un calciatore professionista con un rilevante debito di gioco, hanno contribuito a confermare il funzionamento dell’associazione, come emerso dalle loro dichiarazioni all’Autorità Giudiziaria. L’analisi dei dispositivi elettronici di molti scommettitori ha permesso di ricostruire l’ampiezza della rete e di approfondire le modalità operative del gruppo.

Il procedimento penale è attualmente nella fase delle indagini preliminari e, come previsto dalla legge, gli indagati sono considerati innocenti fino a sentenza definitiva.

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Quotidiano Piemontese

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