Sala difende il Salva Milano al Senato: “Non è un salvacondotto. In Comune non abbiamo mai fatto favori a nessuno”

  • Postato il 28 gennaio 2025
  • Politica
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Non c’è nessun salvacondotto, non c’è un liberi tutti: vorrei che questo punto fosse molto chiaro”. Il sindaco Giuseppe Sala difende così il ddl Salva-Milano intervenendo in audizione alla commissione Ambiente del Senato. La legge, nata per sbloccare i tanti cantieri finiti sotto sequestro dalla Procura di Milano per presunte irregolarità edilizie nella costruzione di palazzi e grattacieli, dopo una veloce approvazione alla Camera si è infatti impantanata a Palazzo Madama. Un nodo politico complicato da sciogliere per il Pd (tra la contrarietà di mezzo gruppo e le perplessità della stessa segretaria), mentre Fratelli d’Italia valuta se votare contro al Senato e affossare la legge. Di certo c’è che il testo prima di aprile non approderà in Aula.

Una norma che nasce per sanare “le irregolarità del passato” nel capoluogo lombardo e che “cambierà radicalmente il futuro delle nostre città, rendendole sempre più congestionate ed elitarie”, hanno scritto in una lettera 140 studiosi, urbanisti, giuristi e sociologi. Ma a chi teme che questa legge possa essere una sanatoria il sindaco Sala – in videocollegamento con la Commissione al Senato – replica: “Ho letto a volte ambiguità nell’interpretazione, ma dico che tutti i Comuni italiani restano vincolati ai limiti” delle leggi statali e regionali “e alle decisioni dei Consigli comunali, quando hanno fatto programmazione urbanistica”. “I giornali – ha aggiunto – possono chiamare sanatoria il Salva Milano ma noi stiamo chiedendo un parere e se fosse negativo dobbiamo trovare altre soluzioni. Mi è odioso anche il nome Salva Milano, perché questa città ha sempre cercato di salvarsi da sola”, ha sottolineato.

Per il sindaco di Milano “il dibattito alla Camera” sulla norma “è stato esaustivo e riteniamo che il provvedimento così andasse bene, non posso entrare nelle vostre considerazioni”. “L’approvazione alla Camera – ha continuato Sala – è arrivata dopo mesi di lavoro, ero sorpreso sul fatto che ci potesse essere ancora una discussione ma questo è il vostro ruolo – ha aggiunto -. Riteniamo che quanto approvato alla Camera possa funzionare e sia in linea con i chiarimenti che abbiamo richiesto. Dopo tutto il lavoro fatto ci aspetteremmo di arrivare a una conclusione“. Quello che Sala vuole evitare è il blocco della norma ma anche la modifica da parte dei senatori, cosa che allungherebbe i tempi di approvazione: il testo, infatti, dovrebbe poi tornare alla Camera. “Auspico si trovi una convergenza nel dare un parere”, ha detto il sindaco.

A pochi giorni dai primi rinvii a giudizio e a 24 ore dalla richiesta di arresto della procura per l’archistar Stefano Boeri, Sala sottolinea che la sua “massima preoccupazione è per i dirigenti e i funzionari del Comune che oggi rischiano di avere problematiche sulla giustizia”: “I primi due dirigenti del Comune rinviati a giudizio hanno la colpa di avere applicato le regole stabilite negli anni, sono anche in pensione e sono persone che io conosco da quando facevo il direttore generale del Comune – ha spiegato -. Pongo una attenzione molto profonda, sono persone che per 40 anni hanno lavorato per il Comune e adesso hanno un rinvio a giudizio”.

Dalle inchieste milanesi sull’urbanistica, scrive il gip in uno dei decreti di sequestro, sono emersi “gruppi di pressione che controllano le operazioni immobiliari più lucrative, e che operano attivamente per assicurare il mantenimento di tale sistema”, escludendone “chi non vi appartiene”. Ma il sindaco di Milano difende il lavoro fatto dal Comune in questi anni: “Non abbiamo mai fatto nessun favore a nessuno e non c’è nessun sospetto sul fatto che qualcuno dei dirigenti abbia avuto qualche interesse personale in materia”, ha detto in Commissione. Sala ha aggiunto che con il blocco dell’edilizia a Milano il Comune “ha visto nel 2024 una drastica riduzione degli introiti, parliamo di 165 milioni in meno per il bilancio del Comune. Il perdurare di questa situazione può produrre conseguenze di carenza cronica di fondi anche dopo il mio mandato”, ha aggiunto Sala che ha anche stimato la perdita di 3mila posti di lavoro. “La situazione è bloccata, è ovvio che noi non siamo sordi ai richiami che vengono fatti e non ci siamo messi in una difesa granitica di quello che abbiamo fatto, anche se agiamo così da 13 anni. Abbiamo già avviato i lavori per un nuovo Pgt che dovrà considerare ciò che la Procura ha detto”, ha concluso.

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