Sabrina Rigione: “Effetto Leone sulla vendita di statue sacre, a maggio vince santa Rita”
- Postato il 25 maggio 2025
- Di Il Foglio
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Sabrina Rigione: “Effetto Leone sulla vendita di statue sacre, a maggio vince santa Rita”
Non aspira a pretese statistiche, ma l’andamento della statuaria religiosa è un carotaggio della devozione, che manifesta una impennata dopo l’elezione di Papa Leone XIV. Lo afferma Sabrina Rigione, che guida assieme ai due figli una delle maggiori aziende di settore, fondata a Napoli nel 1952 dal suocero Edoardo. La Rigione Statue Sacre non vende al dettaglio ma a commercianti specializzati, santuari, confraternite in Italia e all’estero con una gamma di 750 modelli più alcuni realizzati in esclusiva su richiesta, che qualche volta arriva anche dal mondo artistico. È stato il caso di uno spot pubblicitario per Dolce & Gabbana, del “Natale in casa Cupiello” diretto da Edoardo De Angelis e della serie “Gomorra” per il quarto episodio della quarta stagione.
C’è un aumento della domanda con il nuovo pontefice?
I clienti mi hanno segnalato una decisa ripresa dell’attività al dettaglio. L’effetto Giubileo si è fatto sentire con Papa Leone, mentre nei mesi scorsi le vendite erano sofferenti e le sosteneva la domanda estera. Ogni volta che avviene qualcosa in Vaticano o nella comunità cattolica ci sono riflessi sia sul nostro settore che su quello dei paramenti e degli oggetti liturgici. Papa Francesco aveva ispirato un clima di austerità, per cui non si vendevano più la casula o l’ostensorio di grande qualità, ma i più economici.
Quali soggetti in particolare assocerebbe al pontificato di Francesco?
Una richiesta frequente era la statua di Maria che scioglie i nodi, però già cominciata con Giovanni Paolo II. Per Papa Francesco in particolare abbiamo realizzato in esclusiva i san Giuseppe da 85 centimetri a un metro di altezza, che fornivamo al negozio vicino al Vaticano dove li comprava lui. Li desiderava effetto legno e li regalava spesso, perché ne ha presi tanti nel corso degli anni.
Con Papa Leone potrebbe andare in auge sant’Agostino.
Malgrado sia importante nella storia della Chiesa, finora è stato sempre richiesto pochissimo.
Quando si sono registrate le maggiori vendite degli ultimi anni?
Nel periodo del Covid c’è stato un balzo della domanda di statuine che abbiamo prodotto per i rivenditori online. I fedeli, non potendo andare a messa, le acquistavano per pregare a casa. I soggetti favoriti erano la Madonna e Padre Pio, santa Rita e san Giuda Taddeo patroni delle cause impossibili.
E nelle ultime settimane?
Questo mese la più richiesta è stata santa Rita perché il 22 maggio ne ricorre la celebrazione. Fino a Pasqua sono andati molto, come ogni anno, il Gesù Risorto, il Misericordioso e il crocefisso. E poi c’è Carlo Acutis, in vista della canonizzazione che è stata rimandata per la morte di Papa Francesco: ne abbiamo realizzato in esclusiva una decina di esemplari per clienti irlandesi ma prevediamo un incremento.
Cosa significa in esclusiva?
Che il cliente acquista anche lo stampo fatto apposta per lui. Abbiamo quest’accordo, per esempio, con il Santuario di Paola. Come tutte le nostre statue, i modelli sono realizzati senza macchinari e dipinti a mano, come facevano mio suocero e mio marito Giuseppe, che fu uno straordinario artigiano. Poiché qualcuno ha copiato le nostre produzioni, ed è finito in tribunale, serviamo solo commercianti di consolidata tradizione o direttamente le istituzioni religiose.
Avete la statua di Papa Leone?
Sarà pronta a gennaio prossimo, per l’esposizione internazionale ‘Devotio’ che si tiene ogni due anni a Bologna ed è l’occasione per presentare le novità.
I pontefici più venduti?
Senz’altro Giovanni Paolo II, ma in passato anche Giovanni XXIII ha tirato tanto. Di Benedetto XVI invece abbiamo modellato solo un busto data l’esiguità degli ordini.
E Papa Bergoglio?
Per ora è stabile. Probabilmente i rivenditori smerciano le statuine in plastica, più economiche, che un fedele con 20 euro può mettere sul comodino. Le nostre costano un po’ di più perché necessitano di manodopera: paradossalmente, occorre più tempo per dipingere i soggetti piccoli che quelli di maggiori dimensioni.
Qual è il modello più grande che avete realizzato?
Una Immacolata per un cliente canadese e un Cristo Risorto per il Congo. Entrambi alti tre metri.
L’opera più complessa?
Fu per il Secondo Policlinico di Napoli, tra il ’95 e il ’96: la fedele riproduzione in scala della grotta e della Madonna di Lourdes. Fu difficile ma emozionante, come la Natività a grandezza naturale che ci hanno commissionato le suore di clausura di Santa Chiara l’anno scorso per esporla nel chiostro del monastero.
Le statue sono in gesso?
Da una ventina d’anni sono in vetroresina, come gli scafi delle barche, con notevoli vantaggi perché sono molto meno fragili e meno pesanti. Una statua di un metro e 80 in gesso pesa una quarantina di chili, ma in vetroresina la metà e se casca, a differenza del gesso che si frantuma in mille pezzi, non si danneggia. La leggerezza è anche un vantaggio per la spedizione e per le processioni.
Il tempo sciupa i manufatti?
Una statua collocata all’aperto, senza riparo, nel giro di pochi anni si scolorisce e ha bisogno di restauro. Perciò per gli esterni consigliamo statue bianche effetto marmo o bronzate, che non necessiteranno di ritocchi.
Quali sono i soggetti immancabili in un negozio di statuaria sacra?
I cavalli di battaglia sono la Madonna di Fatima, di Lourdes, la Miracolosa, san Giuseppe, san Pietro e Paolo, Padre Pio, sant’Antonio di Padova, ovviamente Gesù. Per dare un’idea, alle suore che hanno appena aperto un negozio in Costa d’Avorio abbiamo consegnato una trentina di soggetti diversi.
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