Sabalenka come Alcaraz: discussione spiazzante con l'arbitro a Cincinnati. Poi Aryna crolla contro Rybakina
- Postato il 16 agosto 2025
- Di Virgilio.it
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Di fronte ai soldi degli sponsor, non c’è possibilità di “scappatoie” per nessuno. Dopo Carlos Alcaraz, ne sa qualcosa anche Aryna Sabalenka. La Tigre bielorussa, numero 1 della classifica WTA, è stata costretta a rimuovere l’etichetta dalla bottiglietta d’acqua che stava utilizzando durante il match contro Elena Rybakina a Cincinnati. Aryna si stava dissetando quando dall’alto è arrivata una richiesta perentora da parte del giudice di sedia. Evidentemente, Sabalenka non aveva visto quanto accaduto qualche giorno prima a Carlos, protagonista di un analogo “equivoco” durante un match del torneo maschile.
- Cincinnati, giornataccia per Aryna Sabalenka
- La richiesta alla numero 1 WTA: "Copri l'etichetta"
- Le acque proibite di Cincinnati: il precedente Alcaraz
Cincinnati, giornataccia per Aryna Sabalenka
Una giornata no sotto tutti i punti di vista per Sabalenka, che aveva perso il primo set contro la kazaka – numero 9 del seeding – con un passivo molto ampio: 6-1. Nel secondo parziale, sul punteggio di 3-2, il “fattaccio”: Aryna stava bevendo da una bottiglietta, seduta in panchina durante il cambio di campo, quando l’arbitro – che prima aveva avuto un colloquio con i supervisor attraverso un walkie-talkie – le ha chiesto di utilizzare un nastro adesivo per coprire il marchio sulla bottiglietta. Una richiesta che ha lasciato visibilmente di stucco la campionessa bielorussa.
La richiesta alla numero 1 WTA: “Copri l’etichetta”
Aryna probabilmente ha creduto a un misunderstanding, visto che ha chiesto a sua volta al giudice: “Scusami, puoi ripetere la richiesta?”. E il direttore di gara, probabilmente consapevole delle difficoltà a reperire lo scotch e a farlo pervenire alla giocatrice, ha corretto il tiro: “Aryna, posso chiederti di togliere l’etichetta dalla bottiglia?“. Sabalenka ha eseguito, sia pur poco convinta, continuando a bere dalla bottiglietta a cui aveva strappato il marchio. “Perfetto grazie. Adesso siamo a posto”, ha commentato il giudice di sedia ponendo fine al surreale siparietto. Non è finita, invece, la “crisi” giornaliera di Sabalenka, che ha ceduto anche il secondo set sul 6-4, dicendo addio alla competizione.
Le acque proibite di Cincinnati: il precedente Alcaraz
La ragione della “stretta” sulle bottigliette utilizzate dai giocatori, soprattutto da quelli più influenti, è motivata dal fatto che le etichette “cozzano” con uno dei più importanti sponsor del torneo. Ne sa qualcosa Alcaraz, che durante l’ottavo di finale contro l’azzurro Luca Nardi aveva avuto una vivace discussione col giudice di sedia Greg Allensworth, rifiutandosi di togliere l’etichetta. “Non è stata colpa mia, perché dovrei coprirla se non è stata colpa mia? Non la coprirò”, le parole di un indispettito Carlitos. Il tutto mentre le telecamere delle tv riprendevano il logo dello sponsor “proibito”, nel più classico degli autogol.