Russia-Ucraina: Varsavia schiera le truppe al confine, mentre il negoziato è sospeso

  • Postato il 15 settembre 2025
  • Di Panorama
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La violazione dello spazio aereo polacco, occorsa nella notte fra il 9 e il 10 settembre, ha portato Varsavia a decidere per il dispiegamento di 40mila soldati lungo i confini bielorussi e ucraini. Una decisione che segue la chiusura dello spazio aereo lungo il medesimo confine, presa già nella giornata di ieri.

Secondo il premier polacco, Donald Tusk, la violazione dello spazio aereo polacco sarebbe stata «intenzionale» (va ricordato che nessuno dei droni era fornito di testata esplosiva), da cui la decisione di bloccare il traffico aereo lungo il confine e il dispiegamento di mezzi militari.

Ipotesi no-fly zone limitata

Ecco quindi che secondo Ansa, una delle ipotesi al momento in discussione tra gli alleati Nato dopo l’incursione dei droni russi è quella d’istituire “una zona cuscinetto aerea” ai confini con l’Ucraina. In altre parole, una sorta di no-fly zone su scala ridotta, in modo che se si dovesse ripetere episodi simili i velivoli senza pilota verrebbero abbattuti prima del loro ingresso all’interno dello spazio aereo della Nato.

L’esercitazione Zapad

Oggi, nel frattempo, Russia e Bielorussia hanno dato il via all’esercitazione militare congiunta Zapad 2025. Le manovre strategiche hanno preso avvio oggi con l’arrivo delle prime truppe russe in territorio bielorusso, dopo settimane di preparativi. L’esercitazione, che si tiene ogni due anni alternativamente tra i due alleati, coinvolgerà non meno di 30mila soldati.

Le parole di Trump

Da oltre oceano, intanto, il presidente americano Donald Trump ha espresso oggi la sua frustrazione nei confronti della gestione del conflitto ucraino. In un’intervista a Fox, Trump ha dichiarato che «c’è un odio tremendo» fra Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin, aggiungendo che «la pazienza con Putin si sta esaurendo velocemente».

Le dichiarazioni del presidente statunitense riflettono un atteggiamento sempre più critico verso entrambi i leader: da un lato esprime irritazione per l’intransigenza di Putin, dall’altro continua a pressare Zelensky affinché accetti compromessi territoriali. Non a caso, sempre durante l’intervista concessa a Fox, Trump ha inoltre sottolineato come quando «vuole Putin non vuole Zelensky, quando vuole Zelensky non vuole Putin», l’impasse negoziale sembra impossibile da risolvere.

Per la Russia l’ostacolo alla pace è l’Europa

Per la Russia il colpevole è solo uno: l’Europa. Questa mattina il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha rinnovato le accuse contro i leader europei, definendoli un ostacolo alla risoluzione pacifica del conflitto ucraino.

«Gli europei stanno disturbando» i negoziati, ha dichiarato Peskov, accusando l’Europa di «continuare nei tentativi» di fare dell’Ucraina «il centro di tutto ciò che è anti-russo». Il portavoce russo ha ribadito che «la parte russa si mantiene pronta a seguire la via del dialogo pacifico», contrapponendo l’approccio “equilibrato” degli Stati Uniti di Trump all’atteggiamento “guerrafondaio” europeo. Peskov ha inoltre confermato una «pausa» nei negoziati diretti tra Russia e Ucraina, pur sostenendo che «i canali di comunicazione esistono» e che Mosca resta disponibile al dialogo.

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Panorama

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