Russia-Ucraina: a Mosca cinque ore di colloqui tra Putin e Witkoff, ma ancora nessun accordo

  • Postato il 2 dicembre 2025
  • Di Panorama
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Una vera e propria maratona negoziale, non vi è altro modo per definire l’incontro di oltre quattro ore tra la delegazione americana, composta dall’inviato speciale Steve Witkoff e dal genero di Trump Jared Kushner, e il Presidente russo Vladimir Putin, affiancato dai suoi consiglieri Kirill Dmitriev e Yuri Ushakov.

L’obiettivo era sempre lo stesso: trovare la giusta quadra per porre fine alla guerra che da quasi quattro anni devasta l’Ucraina, cominciata nel febbraio 2022 con l’invasione russa.

Tutti gli occhi erano su Mosca. A partire da quelli del Presidente Trump, che dalla riunione di gabinetto occorsa nella serata italiana ha fatto sapere di attendere «aggiornamenti sull’incontro» subito dopo la fine della riunione.

Anche il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky, come specificato in un post pubblicato su X, era in attesa «di segnali dalla delegazione americana dopo i suoi incontri in Russia», così da poter stabilire «i prossimi passi».

L’esito dell’incontro al Cremlino

Il faccia a faccia tra Putin, Witkoff e le relative delegazioni è durato quasi cinque ore. Al termine della maratona Witkoff e Kushner si sono recati all’ambasciata americana, dove hanno ragguagliato il Presidente Trump sui risultati dell’incontro.

Il primo commento è stato quello dell’inviato Kirill Dmitriev, che in un post social ha definito i colloqui «produttivi». Quindi è stato il turno di Ushakov, che parlando ai giornalisti presenti ha definito la conversazione tra Putin e Witkoff «costruttiva, molto utile e sostanziale».

«Putin – ha continuato Ushakov – ha affermato che Mosca può concordare con alcuni elementi del piano statunitense sull’Ucraina, ma alcuni punti sollevano critiche da parte russa». Inoltre, le discussioni si sarebbero «concentrate sull’essenza del piano statunitense per la risoluzione del conflitto, piuttosto che su proposte concrete».

Questo perché, come detto poi dall’Assistente presidenziale, «Mosca ha ricevuto quattro documenti aggiuntivi oltre al piano originale in 28 punti proposto da Trump per risolvere la situazione in Ucraina». Tra i temi discussi c’è stata anche «la questione territoriale», ovvero il ritiro delle truppe ucraine dal Donbass, uno dei punti critici ancora irrisolti tra americani e ucraini.

Nessun accordo è stato quindi raggiunto dalla visita moscovita di Witkoff e Kushner, se non un primo confronto con la parte russa dopo la pubblicazione del piano di pace e una promessa a continuare il dialogo con i negoziatori americani . Ushakov ha quindi fatto sapere che «al momento un incontro al livello di leader non è nei piani».

Russia-Ucraina: a Mosca cinque ore di colloqui tra Putin e Witkoff, ma ancora nessun accordo
US Presidential Envoy Steve Witkoff (L) and Trump’s son-in-law Jared Kushner (R) meet with Russian President Vladimir Putin (not pictured) at the Kremlin in Moscow, Russia, 02 December 2025. EPA/KRISTINA KORMILITSINA / SPUTNIK / KREMLIN POOL MANDATORY CREDIT

Putin contro l’Europa

Prima di recarsi al Cremlino per conferire con i negoziatori americani, il Presidente russo ha deciso di rilasciare alcune dichiarazioni alla stampa a lato di un forum economico a cui ha preso parte in giornata.

«La Russia consente agli europei di tornare al tavolo dei negoziati se terranno conto della realtà dei fatti», ha esordito Putin, confermando quindi indirettamente l’esclusione europea dalle trattative di pace.

«Gli europei non hanno un programma di pace e stanno anzi ostacolando gli sforzi degli Stati Uniti volti a raggiungere un accordo», ha continuato il leader russo, seguendo il canovaccio adottato nelle ultime settimane dal Cremlino secondo cui è l’Europa ad essere il principale ostacolo alla risoluzione del conflitto.

Il Presidente russo ha quindi dichiarato che la Russia non vuole una guerra con gli europei «ma di esservi pronta» se questi ultimi dovessero iniziarla.

Parole al veleno anche per l’Ucraina

Commentando i recenti attacchi alle petroliere della flotta ombra russa al largo della Turchia, di cui due sono stati rivendicati da Kiev, il leader russo ha annunciato che, «in risposta a questi atti», Mosca «amplierà gli attacchi ai porti ucraini e alle navi che entrano in questi porti».

Aggiungendo addirittura che «la Russia potrebbe tagliare l’Ucraina dall’accesso al mare se Kiev continua i suoi ‘atti di pirateria’ contro il naviglio russo». Putin ha quindi spiegato che, a suo giudizio, «la Russia stia agendo in maniera chirurgica in Ucraina», e che per questa ragione l’“operazione militare speciale” «non sia una guerra nel senso letterale del termine».

Infine, c’è stato spazio per un altro attacco verbale a Kiev, accusata di «non essere interessata alla situazione economica e sulla linea del fronte perché impegnata a elemosinare denari» all’estero. Parole non esattamente distensive, per usare un eufemismo.

Autore
Panorama

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