Russia e Usa tornano al dialogo, ma sullo spazio: colloqui in Texas tra i capi delle agenzie
- Postato il 1 agosto 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Notizie dalle stelle: positive, nette ma non definitive. Non sulla terra, ma nello spazio, Russia e Stati Uniti tornano a riallinearsi. Per la prima volta Dmitry Bakanov, capo di Roscosmos, agenzia spaziale russa, si è recato negli Usa per confrontarsi con l’omologo statunitense, Sean Duffy (segretario ai Trasporti nominato capo ad interim della Nasa, da Trump, solo una manciata di giorni fa). I rapporti tra agenzie si erano incrinati nel 2018, quando la Casa Bianca aveva imposto il divieto d’ingresso negli Stati Uniti all’ex capo di Roscosmos, Dmitry Rogozin.
Bakanov a Houston, Texas, ha tenuto colloqui che riguardano “la continuazione del programma di voli incrociati, l’estensione della vita operativa della Stazione spaziale internazionale (Iss), il lavoro della task force congiunta Russia-Usa sul futuro ‘de-orbitaggio’ sicuro e lo smaltimento controllato nell’oceano della Iss” ha detto il numero uno dello spazio russo. Ha incontrato, prima del lancio, i membri della missione Crew 11, di cui fa parte il russo Oleg Platonov, al suo primo volo spaziale a bordo della navicella Crew Dragon di SpaceX. Poi, insieme ai funzionari Nasa, è stato allo Johnson Space Center e alla Boeing.
La conversazione tra vertici delle due agenzie spaziali non è naufragata. Anzi è andata “piuttosto bene” ha detto Bakanov dopo l’incontro con Duffy: “Abbiamo concordato di continuare a utilizzare la Stazione spaziale internazionale fino al 2028”, in seguito si comincerà a lavorare sulla “de-orbitazione fino al 2030”. Poi ha snocciolato il resto degli argomenti della conversazione: “cooperazione sui programmi lunari, esplorazione congiunta dello spazio profondo e continua cooperazione su altri progetti spaziali”.
Ad aprile scorso è stato esteso fino al 2027 l’accordo tra Nasa e Roscosmos che garantisce “passaggi spaziali” ai cosmonauti Usa e russi sulle rispettive navette dirette verso la Iss, dove si tenta sempre di tenere in orbita insieme sia un cittadino degli Stati Uniti che uno della Federazione. Ma l’incontro di Bakanov si iscrive nel solco delle nuove relazioni inaugurate, inaspettatamente, da Kirill Dmitrev, a capo del Fondo russo per gli investimenti diretti, che a marzo scorso aveva già proposto a Washington una missione congiunta da programmare per il 2029. L’anno della svolta è questo, il 2025: cade il cinquantesimo anniversario del primo volo spaziale internazionale Sajuz-Apollo, aveva scritto sui social Dmitrev, che concludeva con un interrogativo: “Il 2029 sarà l’anno di una missione congiunta Usa-Russia su Marte, Elon Musk?”. All’epoca il proprietario di Space X entrava ed usciva dalla Casa Bianca: non era stato ancora “deorbitato”.
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