Rubio, l’onnipotente: l’ex senatore ora ha 4 incarichi. Il Nyt: “Più di Kissinger e Xi Jinping”
- Postato il 2 maggio 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Cinquantatre anni, figlio di immigrati cubani e in quanto tale rappresentante di quella categoria contro la quale l’amministrazione di cui fa parte si sta spendendo tanto, in poche ore Marco Rubio è diventato uno degli uomini più potenti di Washington. Nominato il 20 gennaio segretario di Stato da Donald Trump, ora l’ex senatore della Florida è diventato anche consigliere per la Sicurezza nazionale dopo il siluramento di Michael Waltz, ripescato poi come ambasciatore all’Onu, ed è il primo a ricoprire entrambi i ruoli guida della politica estera Usa dai tempi di Henry Kissinger. Con questa nomina Rubio arriva in tutto a quattro incarichi nell’amministrazione Trump, battendo quindi il grande vecchio della politica estera americana a cui Richard Nixon tra il 1973 e il 1975 affidò il doppio incarico.
“Little Marco”, come lo chiamava Trump quando erano avversari nelle primarie del 2016, infatti è stato nominato capo ad interim di USAid, l’agenzia statunitense che gestisce gli aiuti internazionali di fatto smantellata dai tagli ai fondi ed al personale imposti dal Doge di Elon Musk, e capo ad interim dell’Archivio nazionale federale. Una “proliferazione degli incarichi” che, secondo il New York Times, fa sorgere la domanda sul tipo di ruolo sostanziale che Rubio possa svolgere in tutte queste posizione, “soprattutto con un presidente che evita le tradizionali prassi di governo e che ha nominato l’imprenditore amico Steve Witkoff come inviato speciale per tutti i dossier più importanti”, il cui nome è circolato anche per la carica a consigliere nazionale.
La notizia è arrivata con un post in cui Trump in cui spiegava che Rubio avrà l’interim “mentre continuerà la sua forte leadership del dipartimento di Stato”. Un annuncio che ha colto di sorpresa molti nell’amministrazione, persino la portavoce del dipartimento di Stato Tammy Bruce. Durante il consueto briefing un giornalista le ha letto il post del presidente pochi minuti dopo che lei aveva risposto negativamente all’ipotesi di un suo interim. “Miracolo della moderna tecnologia“, si è limitata a replicare la portavoce, senza rispondere a chi le chiedeva come potrà l’ex senatore svolgere entrambe gli incarichi, insieme altri altri due che gli sono stati già affidati. “Questo è un momento emozionante”, ha concluso Bruce visibilmente imbarazzata.
Nell’attuale amministrazione Trump, due funzionari, Kash Patel, direttore dell’FBI, e Daniel Driscoll, segretario dell’Esercito, sono stati entrambi a capo ad interim dell’Ufficio per l’Alcol, il Tabacco, le Armi da Fuoco e gli Esplosivi, pur continuando a ricoprire incarichi più importanti. Il New York Times si spinge addirittura a fare un paragone con Xi Jinping, che è segretario generale del Partito Comunista cinese, presidente della Cina e presidente della Commissione Militare Centrale. Xi, quindi, ha un incarico in meno rispetto a Rubio, se si contano i suoi titoli più importanti, dato che il leader di Pechino è anche a capo di diversi gruppi di partito.
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