Rubini: i 9 punti del "Salva Casa" per rendere più semplice la vita ai proprietari

  • Postato il 29 gennaio 2025
  • Di Libero Quotidiano
  • 4 Visualizzazioni
Rubini: i 9 punti del "Salva Casa" per rendere più semplice la vita ai proprietari

«Da oggi milioni di italiani potranno tornare pienamente proprietari dei loro immobili, comprarli o venderli, con ricadute positive sull'economia: più immobili sul mercato, affitti e prezzi meno cari». Così Matteo Salvini ha sintetizzato l'esito del tavolo tecnico nel quale il vicepremier ha spiegato ai soggetti interessati le linee guida per l'attuazione del decreto legge Salva Casa. Linee che, in generale, puntano sulla semplificazione delle regole a vantaggio del cittadino.

Le linee interpretative presentate ieri si possono sintetizzare in nove punti. Il primo riguarda la verifica dei titoli pregressi di proprietà. Oggi se si vuole presentare una pratica edilizia al Comune bisogna ricostruire lo “stato legittimo” dell'immobile a partire dal momento della sua costruzione. Con il Salva Casa, invece, il cittadino per poter dimostrare lo stato legittimo dell'immobile, dovrà ricostruire la sua storia partendo dall'ultimo intervento eseguito.

 

 

 

Il secondo riguarda l'utilizzo delle nuove procedure in sanatoria per finalità multiple. È una novità del Salva Casa: il cittadino potrà risparmiare tempo ed energie presentando al Comune un'unica istanza sia per effettuare il cambio d'uso, sia per effettuare le opere edilizie funzionali alla nuova destinazione dell'immobile. Alla fine del procedimento verrà rilasciato dal Comune un unico titolo abilitativo.

Il terzo riguarda la sanatoria delle piccole difformità/variazioni essenziali sugli immobili vincolati. Qui il problema riguarda la rigidità sui temi di paesaggistica regolata dal codice dei Beni culturali. Ora il Salva Casa consentirà ai cittadini di presentare agli uffici comunali un'istanza di accertamento di compatibilità paesaggistica anche nell'ipotesi di aumento dei volumi. L'iter dovrà avere tempi certi, in caso contrario entrerà in azione la clausola del silenzio-assenso.

Il quarto norma la regolarizzazione delle varianti ante 1977. Parliamo di quei lavori che sono stati fatti prima delle legge del '77, senza presentare varianti edilizie in Comune. Il Salva casa consente al cittadino di accedere a una speciale procedura di regolarizzazione delle parziali difformità compiute ante '77. Basterà presentare in Comune una Scia in sanatoria e provvedere al pagamento della relativa sanzione.

Il quinto mette ordine nelle tolleranze. È una novità del Salva Casa e ha ampliato il perimetro delle tolleranze (rispetto a quello del 2024) e stabilisce che in determinate condizioni, scostamenti superiori al 2% rispetto alle misure progettuali non costituiscono violazione edilizia né, in caso di immobile sottoposto a vincolo, necessitano di autorizzazione paesaggistica.

Il sesto riguarda le sanzioni applicabili alle nuove procedure in sanatoria. Come abbiamo visto il Salva Casa subordina l'efficacia della Scia in sanatoria per la regolazione delle parziali difformità, al pagamento di un importo pari al doppio dell'aumento del valore venale dell'immobile valutato dall'Agenzia delle entrate e comunque compreso tra i 1.032 e i 10.328 euro se l'intervento risponde alla doppia conformità “attenuata” e tra i 516 e i 5.164 euro se l'intervento risponde invece alla doppia conformità “tradizionale”.

Il settimo riguarda le specifiche condizioni per mutamento della destinazione d'uso. Il nuovo Dl ha notevolmente semplificato queste verifiche, introducendo disposizioni di principio volte a ritenere sempre ammissibile il mutamento di destinazione d'uso tra le categorie funzionali più affini.

L'ottavo riguarda gli oneri urbanistici relativi al mutamento della destinazione d'uso. In questo caso il Salva Casa ha escluso l'obbligo di reperire aree da cedere al Comune per la realizzazione di servizi di interesse generale o parcheggi, confermando invece l'obbligo di corrispondere, se previsto, il contributo per gli oneri di urbanizzazione secondaria.

Il nono e ultimo punto riguarda i sottotetti. Il nuovo Dl ha introdotto una deroga in materie di distanze che consente l'intervento di recupero del sottotetto anche in quei casi in cui non sia possibile rispettare le distanze minime tra gli edifici e dai confini, come accade, per esempio, in quei contesti già totalmente urbanizzati.

 

 

 

Continua a leggere...

Autore
Libero Quotidiano

Potrebbero anche piacerti