Rotta la trattativa governo - sindacati sull'ex Ilva: da domani 24 ore di sciopero. Palazz...
- Postato il 18 novembre 2025
- Economia
- Di Agi.it
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Rotta la trattativa governo - sindacati sull'ex Ilva: da domani 24 ore di sciopero. Palazz...
AGI - "Abbiamo chiesto alla presidenza del Consiglio di sospendere, di ritirare il piano e di far intervenire direttamente la presidente del Consiglio, Meloni. Ci hanno risposto di no e noi abbiamo deciso di dichiarare sciopero a partire dalla giornata di domani". Lo dice Michele De Palma, segretario Fiom Cgil, all'uscita di Palazzo Chigi dopo il confronto con il Governo sull'ex Ilva.
"Con il Governo abbiamo rotto". Lo dice ad AGI Davide Sperti, segretario nazionale Uilm e provinciale Taranto, alla fine del confronto.
"L'incontro è stato sospeso a fronte delle nostre richieste di ritiro del piano presentato l'11, definito da noi piano di chiusura - dice Sperti -. Al rientro, c'era solo il ministro Urso, il sottosegretario Mantovano non c'era, e il ministro ha detto che per i lavoratori c'era solo la formazione professionale. A quel punto la discussione per noi è finita".
Nel pomeriggio l'incontro era stato connotato da uno stop&go, lasciando intendere che la trattativa che procedeva a singhiozzo. La cassa integrazione straordinaria nell'ex Ilva resta per 4.450 dipendenti del gruppo così come annunciato prima dell'11 novembre, quando nel precedente vertice venne prospettato un aumento da 4.450 a 5.700 da subito a fine anno per poi toccare quota 6.000 dipendenti a gennaio. La cassa per 4.450 è già autorizzata dal ministero del Lavoro anche se non c'è stato l'accordo con i sindacati. Lo puntualizzano fonti sindacali a margine dei lavori del tavolo ex Ilva a Palazzo Chigi. L'avvio di un piano di lavori e di manutenzioni in fabbrica a Taranto porta comunque ad avere 1.550 persone in eccesso temporaneo e per questi, anziché far partire la cassa dalla settimana prossima, come si pensava di fare in un primo momento, ci sarà adesso un piano di formazione professionale tenendoli in servizio.
Palombella (Uim), chiusura totale dal 1 marzo
"Abbiamo rotto e dichiarato 24 ore di sciopero da subito a partire da domani con assemblee su tutti i luoghi di lavoro. I nostri dubbi dell'incontro precedente sono diventati delle certezze, la realtà". Cosi' Rocco Palombella, segretario generale Uilm, alla fine dell'incontro sull'ex Ilva con il Governo.
"Ai 6.000 lavoratori in cassa integrazione chiesti da loro, dall'1 marzo non ci saranno più 6.000 lavoratori, ma ci sarà la totalità dei lavoratori - dice Palombella -. Non avendo avuto il termine, ci siamo insospettiti. Dal primo marzo, visto che la cassa è sino a fine febbraio, cosa succederà? Qui è scoppiato il vero problema. Loro non sono stati in grado di dirci cosa succederà. Quindi il residuo di novembre, dicembre, gennaio e febbraio e poi - rileva Palombella - dal 1* marzo si chiudono definitivamente tutti gli stabilimenti. Abbiamo provato a dire sospendete, è un disastro. Si sono riservati un'ora di verifiche, sono tornati e hanno detto: noi utilizzeremo i 1.500 lavoratori che partirebbero da subito in cassa, per fare la formazione. Per cosa poi, non si sa. È stato un modo dirci di no. Si assumeranno una grande responsabilità: mettere sul lastrico 10mila lavoratori e 5mila dei terzi dopo anni di sofferenza - conclude il leader Uilm -. Hanno deciso di scaricare interi territori. Sono fuggiti dalla loro responsabilità. Ma noi abbiamo deciso di non demordere per proclamare tutte le iniziative necessarie per far modificare questa sciagurata idea".
La replica di Palazzo Chigi
"Nel corso dell'incontro a Palazzo Chigi tra governo e organizzazioni sindacali sull'ex Ilva, l'esecutivo ha chiarito che non ci sarà un'estensione ulteriore della Cassa integrazione, accogliendo così la principale richiesta avanzata dagli stessi sindacati nel corso del precedente tavolo. In alternativa, saranno individuati adeguati percorsi di formazione in favore dei lavoratori, anche per coloro già in Cassa integrazione". A sottolinearlo è la nota di Palazzo Chigi in cui si precisa anche che "la formazione servirà a far acquisire ai lavoratori le competenze necessarie alla lavorazione dell'acciaio prodotto con le nuove tecnologie green".
"Il governo - si legge ancora - ha confermato, inoltre, piena volontà di concentrare le risorse sulla manutenzione degli impianti per mettere in sicurezza i lavoratori e in prospettiva aumentare la capacità produttiva".
Nel corso della riunione l'esecutivo ha poi "fatto il punto sullo stato delle trattative per la vendita del Gruppo e ha manifestato la propria disponibilità a tenere aperto il confronto".
La riunione, informa ancora la nota, è stata presieduta dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, e per il governo hanno partecipato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Calderone, il ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e per il PNRR, Tommaso Foti, e il Consigliere per i rapporti con le parti sociali, Stefano Caldoro. Da remoto hanno preso parte anche rappresentanti delle Regioni Puglia, Liguria e Piemonte.
Per i sindacati, erano presenti i rappresentanti di Fiom Cgil, Fim-Cisl, Uilm-Uil, Ugl metalmeccanici, Usb e Federmanager. Hanno partecipato all'incontro, inoltre, i rappresentanti di Invitalia, i commissari straordinari di Acciaierie d'Italia e i commissari straordinari del Gruppo Ilva.
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