Rondò Postiglione, nuove proteste per intitolazione

  • Postato il 19 aprile 2025
  • Notizie
  • Di Quotidiano del Sud
  • 1 Visualizzazioni

Il Quotidiano del Sud
Rondò Postiglione, nuove proteste per intitolazione

Share

Nel mirino delle proteste la nuova intitolazione decisa dalla giunta al discusso imprenditore radio Postiglione: le azioni legali dell’erede, fedelissimo di Telesca, non zittiscono Libera, Arci, Articolo21 e Anpi.


POTENZA – Il problema non è «dove» effettuare un’intitolazione al discusso imprenditore radiofonico potentino Bonaventura Postiglione. Ma «perché». Lo hanno ribadito, ieri, il coordinamento regionale dell’associazione antimafia Libera, l’associazione per la difesa della libertà di espressione Articolo21, Arci Basilicata e in comitato provinciale di Potenza dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia.

In una nota a firma congiunta le associazioni si sono rivolte direttamente al primo cittadino di Potenza, Vincenzo Telesca, dopo la scelta della sua giunta di revocare l’intitolazione a Postiglione del belvedere di Montereale, e di ripiegare sul rondò alle spalle della chiesa di Santa Cecilia, nel quartiere di Poggio Tre Galli. Una scelta arrivata martedì 15 aprile a fronte dello stallo venutosi a creare sulla prima intitolazione, datata 28 dicembre 2024, in seguito alla richiesta di autorizzazione al prefetto per procedere con l’apposizione delle targhe e quant’altro. Nonostante un riscontro vero e proprio non fosse stato ancora trasmesso dalla prefettura.

LEGGI ANCHE: Potenza, dal belvedere al rondò Postiglione

POSTIGLIONE, LA REPLICA DELLE ASSOCIAZIONI ALLL’INTITOLAZIONE: «SOLO UNO SPOSTAMENTO TATTICO»

«Una rotonda per aggirare l’ostacolo del dibattito: sindaco Telesca, proviamo a spiegarlo di nuovo». Questo il titolo del messaggio con cui le quattro organizzazioni hanno replicato alla mossa dell’amministrazione comunale. Nessun passo indietro, insomma, dopo le azioni giudiziarie intentate nelle scorse settimane contro chi ha osato contraddire l’immagine agiografata del fondatore di Radio Potenza centrale, deceduto nel 2013. Una pioggia di richieste di risarcimento per danni da diffamazione, per la precisione, avviate dal figlio ed erede del gruppo editoriale, Giuseppe Postiglione, che è anche un fedelissimo del sindaco Telesca, nei confronti di diversi giornalisti, e dei referenti di Libera, Arci e Anpi.

LE PERPLESSITÀ SUL “PERCHÉ” DELL’INTITOLAZIONE

«Prendiamo atto che l’amministrazione comunale di Potenza ha deciso di trasferire l’intitolazione a Bonaventura Postiglione dal Belvedere di Montereale a una rotatoria cittadina». Si legge nella nota .«Una scelta che somiglia più a uno spostamento tattico che a un ripensamento politico». «Non va bene Montereale? Si cambia scenario: una rotonda, domani magari un parcheggio, dopodomani – chissà – una panchina a Poggio Tre Galli». Insistono le associazioni. «Del resto, ci sono tanti quartieri a Potenza: Bucaletto, Rossellino, Giarrossa, Francioso, Chianchetta. Basterebbe trovare lo spazio giusto per farci dimenticare che il problema non è il dove, ma il perché».

«Perché si insiste nel voler dedicare uno spazio pubblico a una figura nota per una militanza nell’estrema destra e oggetto di gravi rilievi giudiziari e giornalistici?» Si chiedono allora le 4 organizzazioni, rievocando la candidatura a governatore di Postiglione, nel 2000, assieme ai nei fascisti di Forza nuova, e il lungo elenco di trascorsi giudiziari riemersi dal suo passato. «Perché intestardirsi a cercare un luogo “neutro”, quando è evidente che non esiste uno spazio neutro per una figura divisiva?» Nella nota non manca un pizzico di ironia nell’evidenziare la retromarcia compiuta dall’amministrazione comunale rispetto al testo della prima intitolazione, quella del belvedere di Montereale.

L’APPELLO FINALE: “INTITOLARE A CHI UNISCE”

In particolare sulla primogenitura nazionale delle radio libere attribuita al potentino Postiglione, ma smentita da una serie di fatti storici incontestati. «Si può provare a limare i toni: oggi Postiglione non è più celebrato come “pioniere”, ma solo come “uno dei protagonisti” delle radio libere». Insistono le associazioni. «Un piccolo passo nella direzione della realtà storica, ma ancora lontano dal riconoscere che l’intera operazione – dalle motivazioni iniziali alla narrativa costruita attorno alla figura – è nata viziata». «Noi continuiamo a chiederlo – concludono Libera, Articolo21, Arci e Anpi -: che bisogno c’è di intestare spazi pubblici a chi divide, invece che unire?»

Share

Il Quotidiano del Sud.
Rondò Postiglione, nuove proteste per intitolazione

Autore
Quotidiano del Sud

Potrebbero anche piacerti