Ronaldo e il fallimento Valladolid: promesse da Fenomeno e disastri da presidente, tifosi in rivolta
- Postato il 20 maggio 2025
- Calcio
- Di Il Fatto Quotidiano
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Le promesse non sono state rispettate. Così ora una città intera si sente presa in giro. Nel settembre del 2018 Luis Nazario de Lima, per tutti Ronaldo il Fenomeno, decise di acquistare il 51% del Real Valladolid. La scelta del brasiliano prese tutti in contropiede. Il club bianco e viola non era esattamente uno dei giganti della Liga spagnola. Anzi, il miglior piazzamento in campionato dei Puceolanos era il quarto posto. Raggiunto solo una volta. Nel 1963. Per il resto il Valladolid aveva fatto la spola fra Primera e Segunda División, con più di un’apparizione in Tercera. Al momento di presentarsi ai suoi nuovi tifosi, però, Ronaldo aveva usato parole piene di speranza: “Arriveremo fino a dove ce lo permetteranno i nostri sogni. Vogliamo crescere, puntare a grandi traguardi”. Sembrava l’incipit di una storia da romanzo. Uno dei giganti del calcio mondiale decideva di iniettare denaro liquido nelle casse di una società lillipuziana. Il legame fra il brasiliano e quella città da trecentomila abitanti a nord di Madrid sembrava indissolubile. Il Fenomeno era rimasto grato ai tifosi del Valladolid per una standing ovation ricevuta 14 anni prima, quando con due gol e un assist regalò al Real Madrid una vittoria dopo un doppio svantaggio. E qualche tempo dopo Ronaldo aveva anche comprato delle quote di una famosa azienda vinicola situata proprio nei pressi della città. Era l’inizio di un’allucinazione collettiva. I sogni di gloria si sono frantumati quasi subito. Perché anche con un Fenomeno come presidente, il Valladolid ha continuato a fare il Valladolid. Due salvezze consecutive, due retrocessioni, due promozioni. Tutto nella norma, insomma.
Almeno fino all’inizio di questa annata. Il mercato estivo non è stato esattamente ricco di soddisfazioni. Le cessioni hanno finanziato i nuovi acquisti. E pochi si sono rivelati particolarmente azzeccati. Il club si è riaffacciato alla massima serie spagnola con la seconda rosa meno preziosa di tutto il campionato (43 milioni, solo il Leganés con 41 vale di meno). Difficile dunque sperare in un miracolo. I risultati sono stati disastrosi. In tutto il girone d’andata il club ha raggranellato appena quindici punti in classifica. A dicembre l’allenatore Paulo Pezzolano è stato sostituito dal mister ad interim Alvaro Rubio, che dopo dodici giorni ha ceduto la panchina a Diego Cocca per poi tornare al proprio posto dopo due mesi. Una storia da mal di testa che ha portato a un vero e proprio disastro sportivo. Nel girone di ritorno, infatti, il Valladolid ha raccolto diciassette sconfitte e un solo pareggio. Un bottino talmente misero che ha dato vita a un record al contrario. Con una giornata ancora da giocare il Real ha sedici punti in classifica. Solo lo Sporting Gijon nel 1997/1998 ha fatto peggio, con il triste bottino di tredici punti. Ora, se non dovesse vincere sabato contro il Leganes, il Valladolid diventerebbe anche il club ad aver raccolto meno punti nel girone di ritorno nella storia della Liga.
È la diretta conseguenza di un rapporto ormai logoro. I tifosi contestano a Ronaldo non solo i penosi risultati sportivi, ma anche un progressivo disimpegno nei confronti del club. In questa stagione il brasiliano si è visto allo stadio José Zorrilla solo una volta. Nella partita inaugurale del torneo. Peraltro vinta contro l’Espanyol. Poi più nulla. Il nodo è proprio questo. La mancata coincidenza fra le promesse iniziali e la situazione attuale. Così nelle ultime settimane si sono moltiplicate le proteste. Una macchina agghindata con i colori del Valladolid e un’enorme bandiera gialla con scritto “Ronaldo Go Home” ha iniziato a circolare fra le vie di Palma. A inizio maggio, durante la partita contro il Barcellona, i tifosi hanno lanciato centinaia di biglietti da 500 euro con sopra impressa la faccia di Ronaldo e la scritta: “Go Home, Vende ya“. Poco dopo la Federazione dei club dei tifosi ha annunciato che avrebbe proposto al Comune di Valladolid di dichiarare Ronaldo “persona non grata in città”. Una presa di posizione netta alla quale, però, si è sommata anche quella di Oscar Puente, che di professione fa il ministro dei Trasporti, ma che fino a due anni fa era il sindaco di Valladolid. “Tutti gli appassionati del Valladolid vogliono un cambio ai vertici del club – ha detto – La cosa migliore che può fare Ronaldo è vendere. Questa è la mia opinione”. E ancora: “Non ho mai visto una squadra così in vita mia”.
Non che all’interno della società vada meglio. L’allenatore Alvaro Rubio, un ex difensore che ha giocato per dieci stagioni con la maglia del Real Valladolid, ha dichiarato pubblicamente: “Per quello che rappresenta per me il club, questa situazione mi provoca una sofferenza personale”. Chuki, centrocampista biancoviola, ha parlato invece di “disastro”. Ronaldo, però, non sembra essere molto toccato da tutta questa storia. Mentre il Valladolid perdeva contro il Real, il Fenomeno giocava a Padel in Brasile insieme agli amici Pato e Kakà. E mentre il club perdeva contro il Barcellona, Ronaldo è stato filmato all’uscita da un ristorante di Madrid con gli occhi socchiusi e cinque persone che lo aiutavano a salire in auto. “Questo è l’attuale presidente e azionista di maggioranza del Real Valladolid – ha scritto il principale gruppo di tifosi del Valladolid – Hanno diffuso questo video sui social media, presumibilmente di ieri, mentre il club di cui è proprietario stava scrivendo la storia in quel momento, perdendo 8 partite di fila per la prima volta in quasi 100 anni. Questa è la sua eredità e ciò che lo preoccupa. Lasciate che la sua immagine sia visibile in tutto il mondo”. Ora sembra che un gruppo messicano sia intenzionato ad acquistare il club. Una notizia che i tifosi vivono come la promessa di una “liberazione”.
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