Roma, pro-Pal sfasciano un bar e accusano "i fascisti" di CasaPound? Balle: ecco il verbale

  • Postato il 17 settembre 2025
  • Italia
  • Di Libero Quotidiano
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Roma, pro-Pal sfasciano un bar e accusano "i fascisti" di CasaPound? Balle: ecco il verbale

Alcuni giornali hanno dato credito a una presunta aggressione di CasaPound nei confronti di due partecipanti al corteo pro-Pal che si è svolto ieri, martedì 16 settembre, a Roma. In particolare, si è riportata per filo e per segno la ricostruzione fatta sui social da Gianluca Peciola che ha denunciato l’aggressione. Ma è successo l'esatto contrario. Dai verbali delle forze dell'ordine si capisce perfettamente come sono andate davvero le cose. "Davvero paradossale la mistificazione in atto, che riesce a trasformare ancora una volta in vittime coloro che in realtà si sono resi protagonisti di aggressioni e provocazioni", si legge in un comunicato diffuso da Casapound.

"A essere colpita – sottolinea la nota di CasaPound – è stata un’attività privata individuata come luogo di riferimento di CasaPound. Un gruppo di antifascisti, distaccatosi dal corteo che transitava su via Giovanni Lanza, ha infatti preso di mira un bar, danneggiandone le vetrine e minacciando i gestori, aggredendo clienti e tirando bottiglie e fumogeni nel bar rischiando di causare un incendio. Oggi, però, – prosegue il comunicato – la narrazione diffusa da certa stampa e da alcune dichiarazioni politiche ribalta completamente i fatti. Un’operazione di strumentalizzazione che non possiamo accettare. Ancora una volta, ci troviamo di fronte ai metodi mafiosi tipici dell’antifascismo militante e non solo. Colpire e provocare e poi, grazie a complicità istituzionali, manipolare la realtà per presentarsi come parte lesa”.

 

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E infine: "Non siamo più disposti a tollerare simili dinamiche. Né riteniamo ammissibile che vengano costantemente autorizzati cortei antifascisti e dei centri sociali a poche centinaia di metri da via Napoleone III, dove risiedono venti famiglie in emergenza abitativa. È inaccettabile che durante manifestazioni monitorate dalle autorità di pubblica sicurezza possano verificarsi simili atti di violenza. Nella consueta impunità, mentre le indagini vengono paradossalmente indirizzate contro di noi. Siamo abituati alle menzogne tuttavia ci preme ribadire con chiarezza che non ci faremo intimidire. E che a soffiare sul fuoco creando un clima di tensione sono gli stessi che festeggiano l’assassinio di Charlie Kirk”.

 

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Libero Quotidiano

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